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LA RADIO È MORTA? NO, E’ PIU’ VIVA CHE MAI! - NEL TERZO TRIMESTRE 2020 ASCOLTI IN CRESCITA, OLTRE I 34 MILIONI. E’ IL MEZZO PRIVILEGIATO ANCHE DA CHI LAVORA A CASA PERCHE’ RISPETTO ALLA TV DISTRAE DI MENO. INOLTRE SI CONFERMA UNA FONTE DI INFORMAZIONI ATTENDIBILE, AUTOREVOLE - PUNTO DI FORZA DELLA RADIO? L'ATTENZIONE AI FATTI LOCALI...

Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

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Ogni tanto viene data per finita. E lei, ogni volta, si toglie la soddisfazione di mostrarsi in buona forma. Neanche il coronavirus, che tanti cambiamenti ha imposto nel mondo, è riuscito a incrinare la forza della radio. Questo mezzo di comunicazione resta al centro della vita delle famiglie. Lo confermano gli ascolti che la radio ottiene nel terzo trimestre del 2020 (tra luglio e settembre) qui in Italia. Gli ascoltatori medi del giorno - che già nel primo trimestre erano voltati a 34 milioni 61 mila - ora raggiungono quota 34 milioni 85 mila.

 

Marco Rossignoli, presidente del Tavolo Editori Radio (Ter), fa notare un altro indicatore significativo. Gli esperti di Ter hanno misurato l' ascolto medio per ogni quarto d' ora della giornata. Se nel primo trimestre 2020 gli ascoltatori erano 6 milioni 87 mila, nel terzo arriviamo a 6 milioni 436 mila, con un aumento del 5,7 percento.

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Questo, tra le ore 6 e la mezzanotte. Terzo numero, altra conferma.

In media ogni ascoltatore sente la radio per 211 minuti al giorno.

Le preoccupazioni tra gli editori radiofonici non mancavano. Nelle settimane del lockdown, la radio sarebbe entrata in diretta competizione con la televisione. Le tante persone costrette allo smart working, peraltro, avrebbero rinunciato all' ascolto in auto. Ed era tutto da dimostrare che questa perdita sarebbe stata compensata da un' altra categoria di persone. Quelle che, per prudenza, hanno evitato gli auto bus e le metropolitane, privilegiando sempre la propria macchina.

 

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Alla fine, una serie di studi internazionali (ad esempio della Nielsen) dimostrano che la radio conferma una sua forza intrinseca.

Chi lavora a casa, ad esempio, difficilmente accende il televisore intanto che svolge i suoi compiti. La tv è più invasiva, ti distrae. Invece la radio - da sempre e per definizione - si associa bene alle altre attività e addirittura favorisce la concentrazione grazie alla musica. La televisione - tante volte - è l' arena di un confronto sopra le righe, urlato, ansiogeno. Alla radio, i tempi si dilatano; le liti tra gli ospiti di una trasmissione sono meno frequenti; un virologo (tanto per restare in tema) può articolare un ragionamento senza fretta né ansia.

marco rossignoli

 

La radio - soprattutto in un momento di crisi - si conferma dunque una fonte di informazioni attendibile, autorevole.

Aiuta la radio infine la sua attenzione ai fatti locali. Sappiamo tutto sugli Usa, la Cina, l' Europa. Ma c' è una domanda di notizie sulla propria città o regione. Anche a questo bisogno, forse meglio di altri media, pensa oggi l' inossidabile radio.

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