arturo di modica e il toro di wall street

IL RE DEL TORO SCATENATO CHE CONQUISTÒ WALL STREET – SE NE VA A 80 ANNI ARTURO DI MODICA, IL PADRE DELL’IMPONENTE CHARGING BULL DI BOWLING GREEN– L’INSTALLAZIONE CLANDESTINA AVVENNE UNA NOTTE DI DICEMBRE DEL 1989: “C’ERANO VOLUTI DUE ANNI PER REALIZZARLA E 350MILA DOLLARI DI TASCA MIA” - IL SENSO DEGLI AFFARI, I BLITZ DA PRIMA PAGINA SUL "NEW YORK TIMES" ED HENRY MOORE CHE LO DEFINÌ "UN PICCOLO MICHELANGELO" – L’INCREDIBILE STORIA DELLE CINQUE COPIE DEL TORO - VIDEO

 

Carlo Ottaviano per "Il Messaggero"

 

arturo di modica e il toro di wall street 4

Nonostante una vita intera trascorsa lontano dalla Sicilia (prima a Firenze, studente all'Accademia di Belle Arti, e poi 45 anni a New York) non aveva mai perso il vezzo della pronuncia dolce del ch come d'uso a Ragusa, l'ultima provincia d'Italia, più a Sud di Tunisi. Così, a testimonianza del legame d'origine, al telefono declamava scherzando «a ciave appisa ou ciuovu» (la chiave appesa al chiodo). Lui, la chiave per conquistare la capitale del capitalismo, l'aveva trovata nella determinazione. «Nessuno diceva qui ti regala niente, ma ti permette tutto. Basta avere coraggio e credere in se stessi, senza aspettare che la fortuna ti caschi dal cielo».

 

arturo di modica e il toro di wall street 3

IL COMPLIMENTO Lo scultore Arturo Di Modica 80 anni appena computi - è morto nella tarda serata di venerdì nella sua Vittoria, dove era tornato definitivamente da un anno, ormai debilitato da un tumore. Il grande Henry Moore, col quale aveva condiviso per qualche mese un laboratorio, aveva detto che era pari a un «piccolo Michelangelo». Eppure il suo nome non era conosciutissimo, nonostante una sua scultura sia una icona di New York, accanto all'Empire State Building e alla Statua della Libertà.

 

arturo di modica e il toro di wall street 2

Si tratta dell'imponente (3,2 tonnellate di bronzo) Toro di Wall Street, il Charging Bull di Bowling Green. Affascinante la storia che più volte Di Modica ha raccontato (anche a chi scrive): «È stato il mio omaggio alla città che mi aveva accolto. Il mio inno all'ottimismo dopo il crollo del Dow Jones del 1987». Per questo nel 2017 aveva polemizzato pesantemente con Kristen Visbal, autrice della scultura (poi fatta togliere) Ragazza senza paura che puntava l'indice accusatore sul toro. «La mia statua spiegò Di Modica rappresenta la voglia di riscatto nei momenti di difficoltà, non la forza bruta». C'erano voluti due anni per realizzarla e «anche 350 mila dollari di tasca mia».

 

ARTURO DI MODICA

LA PREPARAZIONE Da film i giorni prima dell'istallazione, perché clandestina. Di Modica dovette compiere diversi sopralluoghi per scegliere il momento giusto per evitare agenti e sicurezza. Il colpo lampo (appena 4 minuti per scaricare da un grosso camion il toro di dimensione reale e piazzarlo a due passi dall'ingresso dello Stock Exchange) fu portato a termine la notte tra il 14 e il 15 dicembre del 1989. «Ma quello non è stato il mio unico attacco», si vantava, tanto da aver ricevuto il significativo omaggio del più noto degli street artist, Basquiat, che aveva ralizzato un graffito dinanzi il portone di Di Modica.

 

arturo di modica e il toro di wall street 1

Qualche anno prima, vittima di un clamoroso blitz era stato il New York Times perché Hilton Kramer, il titolare della pagina di critica d'arte, aveva sdegnosamente rifiutato un invito dell'artista. Nottetempo anche in quel caso, lo scultore siciliano piazzò otto grandi sculture all'ingresso del Rockfeller Center, sede del giornale, proprio dove ogni anno viene piazzato il grande albero di Natale.

 

Conquistò la prima pagina del giornale e vendette in tre giorni tutte le opere, a frontedi una multa di pochi dollari. Un occhio di favore, in effetti, gli fu dato dal sindaco di allora, Abraham Beame. «Ero arrivato raccontava lo scultore pochi mesi fa ad Artribune con tre camion e una gru. Nel giro di pochi minuti piombarono sette pattuglie e non so quanti poliziotti. Chiamarono il sindaco, che scese dal letto e disse: «Voglio proprio vedere in faccia questo brass balls (palle di ottone) che mi ha fatto svegliare nel cuore della notte». Col sindaco Di Modica si lamentò per il ruolo marginale dell'arte nella società americana. «Fate 20 dollari di multa a questo ragazzo e andatevene a dormire», sentenziò convinto Beame.

toro wall street

 

L'ATELIER L'episodio è del '75, quando lo scultore era da poco arrivato a New York e si manteneva vendendo i suoi lavori ai ricchi clienti del ristorante Cipriani di Manhattan. Non aveva ancora neanche costruito la sua casa-atelier di Crosby Street a Soho. Un altro colpaccio. «Spesi 45 mila dollari per il terreno raccontava - e ne ho guadagnato, rivendendola, 4 milioni. L'ho costruita con le mie mani e col solo aiuto di due messicani». Il senso degli affari, del resto non gli è mai mancato: del Charging Bull di Wall Street ne aveva fatto altre cinque copie assolutamente identiche.

 

TORO WALL STREET LA RAGAZZA SENZA

«Le ho vendute tutte a un collezionista col vincolo di ripagarmi anche del primo toro e di donarlo alla città di New York». Gli altri pascolano adesso in una tenuta in Florida. Altri imponenti tori ma diversi sono in piazze di Amsterdam, Seoul e Shanghai. «Sono contrario ai musei, l'arte deve essere fruibile, restare all'aperto», ha sempre sostenuto Di Modica.

henry mooreHENRY MOOREHENRY MOORE

Ultimi Dagoreport

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?