cristina toncu 2

RIVALUTIAMO LA SANITA' ITALIANA - CRISTINA TONCU, 30 ANNI, ORIGINARIA DELLA MOLDAVIA MA A TORINO DA ANNI, ERA VOLATA NEL SUO PAESE D'ORIGINE PER UN’OPERAZIONE DI FECONDAZIONE ASSISTITA CHE DOVEVA ESSERE DI ROUTINE, VENTI MINUTI AL MASSIMO, COSTATA 3 MILA EURO - UN MALORE DURANTE L’INTERVENTO, IL COMA E POI IL DECESSO: NEL MIRINO È FINITO L’ANESTESISTA DELLA CLINICA PRIVATA...

Massimiliano Peggio per “La Stampa

 

cristina toncu 1

Modellava supereroi di zucchero e fate di glassa. Aveva mani sottili e delicate, creava torte bellissime per tanti bambini sconosciuti. Per il compleanno di Francesca, per il primo anno di Manuel, per il battesimo di Leonardo e di Alessandro.

 

«Sognava di farne una per suo figlio, un giorno. Perché desiderava con tutto il cuore diventare mamma. Per questo motivo si era sottoposta a un ciclo di cure ormonali ed era andata in Moldavia, a fine agosto, in una clinica privata specializzata in fecondazioni in vitro. Doveva essere un intervento da nulla. Venti minuti al massimo. Invece è entrata in coma ed è morta».

 

cristina toncu e il compagno

Cristina Toncu, 30 anni compiuti da dopo, originaria della cittadini di Sangerei, in Moldavia, si era trasferita appena diciottenne in provincia di Torino. Dopo un lungo fidanzamento, quattro anni fa si era sposata con Stefan.

 

Era una «cake design». Creava dolci capolavori. Lavorava in due locali con alcuni parenti. Nella torteria Ala's Cake nel quartiere Santa Rita di Torino, e nella gelateria della zia, a Chivasso. «Cristina aveva mani d'oro. Era bravissima a fare i personaggi della Disney e le principesse. Prima di partire per la Moldavia si era iscritta a un corso di perfezionamento. Voleva migliorarsi» dice Katia, titolare della torteria.

 

fecondazione assistita 2

La donna è morta lo scorso 2 settembre in un ospedale di Chisinau, dopo un intervento di fecondazione assistita in una clinica privata del luogo. I familiari sono convinti che la morte sia imputabile a una grave negligenza commessa dall'equipe di anestesisti.

 

Il marito Stefan Sirbulet ha presentato una denuncia. La procura della capitale ha aperto un'inchiesta. La ministra della Salute della Moldavia, Ala Nemerenco, sta seguendo il caso: ha incaricato una commissione di esperti e professori universitari di fare luce sulle procedure adottate dai medici della clinica.

 

fecondazione assistita 3

«Voglio giustizia. Voglio conoscere la verità. I colpevoli della morte di mia moglie devono essere puniti penalmente» ha detto nei giorni scorsi il marito Stefan, durante una conferenza stampa. Cristina Toncu era arrivata in Moldavia il 25 agosto.

 

Prima di partire da Torino si era sottoposta a un ciclo di cure ormonali, per prepararsi al prelievo degli ovociti. «Dopo una serie di tentativi di concepire un figlio, abbiamo deciso di affidarci a una clinica privata, su suggerimento di amici. Il nostro medico, dopo una serie di test, ci ha detto che l'unica possibilità di avere un bambino era la fecondazione in vitro. Mia moglie ha fatto una cura preparatoria di circa 13 giorni».

 

cristina toncu 2

Il giorno seguente, Cristina è entrata in clinica, per iniziare la procedura di fecondazione. Doveva essere un intervento di routine. «L'intervento è iniziato verso le 8,30. Dopo 3 ore di attesa, ho chiesto notizie alla reception. Mi hanno risposto di rivolgermi al medico - ha raccontato l'uomo -. Lui mi ha spiegato che il cuore di mia moglie si era fermato. Ho chiesto di parlare con l'anestesista, ma non l'ho visto. Mia moglie è trasportata al pronto soccorso in gravi condizioni. Dopo un'altra ora di attesa ho parlato di nuovo con il medico. Rassicurandomi, mi ha detto che l'intervento aveva avuto successo e che si sarebbe ripresa in un paio di settimane».

 

anestesista

Cristina Toncu, invece, è entrata in coma. Dalla clinica è stata trasferita in un reparto di terapia intensiva in un ospedale della capitale. Non si è più ripresa. Non c'è stato nulla da fare. Dopo giorni di cure inefficaci, i medici hanno decretato la morte cerebrale.

 

Il marito punta ora il dito sull'anestesista. E solleva un sospetto. Tesi ripresa anche dai media locali. Che il medico dell'ospedale lavori come anestesista-rianimatore nella clinica privata. «È probabile che la morte di mia moglie sia stata causata dalla dose di anestesia».

 

fecondazione assistita 1

Stando al racconto del marito, l'intervento è costato 60 mila leu moldavi, quasi 3 mila euro. «I medici dell'ospedale - ha aggiunto - non si sono comportati bene durante i consulti. Io e mia suocera abbiamo saputo della sua morte arrivando in reparto, come facevamo tutti i giorni. Cristina era in perfetta salute, non aveva patologie. Vogliamo giustizia».

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?