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L’AREA DEL RAVE A MEZZANO E’ STATA DEVASTATA, “BRUCIATA” PER IL PASCOLO, I RIFIUTI LASCIATI AL SOLE E IMPUTRIDITI SU UN TERRENO GIÀ PIENO DEI BISOGNI CORPORALI DI 10 MILA PERSONE HANNO RESO L'ARIA IRRESPIRABILE - SONO STATI NECESSARI 23 CAMION DELLA NETTEZZA URBANA PER RIPULIRE L'AREA DAI RIFIUTI TRA CUI SIRINGHE, FARMACI, STUPEFACENTI, PANNOLONI - TRENTA PECORE SONO SPARITE, DI CUI CINQUE MORTE E ALTRE MANDATE AL MACELLO PER LE FERITE RIPORTATE PER I MORSI DEI CANI DEI FATTONI - SENZA CONTARE I FURTI NEI NEGOZI DI ZONA E QUELLI DI GASOLIO DAI MEZZI AGRICOLI…

Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”

 

rifiuti dopo il rave a mezzano

Devastazione. Terra «bruciata» per il pascolo. Puzza insostenibile. Chi per primo è entrato ieri mattina nel campo che suo malgrado ha ospitato il rave party durato una settimana in provincia di Viterbo, ne ha ricavato una sensazione di oltraggio. Alle regole, al territorio, alla flora e alla fauna. E ora che i cinque container con le impalcature e le casse sono partiti a bordo di tir targati Olanda si comincia la conta dei danni, almeno per la parte in cui sono calcolabili. Intanto, i rifiuti lasciati al sole e imputriditi su un terreno già pieno degli umori e degli odori dei bisogni corporali di 10 mila persone hanno reso l'aria irrespirabile.

 

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Sono stati necessari 23 camion della nettezza urbana per ripulire l'area dai rifiuti, indifferenziati e speciali per la presenza di residui di siringhe, farmaci, stupefacenti, pannoloni e altro, che come tali andranno avviati allo smaltimento. Poi si tratterà di ripristinare l'integrità dei 700 ettari di terreno da pascolo e coltivazioni messo così a dura prova dal calpestìo dei partecipanti e dai loro mezzi.

 

La parte più dolorosa è quella che riguarda gli animali. Gli ovini «persi» a vario titolo sono almeno trenta, dei quali una decina spariti, cinque trovati morti e altri quindici avviati alla macellazione per le gravi ferite riportate a causa dei morsi dei cani, anche di grossa taglia, ai quali i ravers hanno consentito di tornare alla loro natura di cacciatori, o per gli stenti dovuti al caldo e la carenza d'acqua causata dal pozzo danneggiato.

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A questi si aggiunge l'esodo di tutta la fauna che normalmente popola il perimetro del lago di Mezzano. Anatre, falchi di palude, martin pescatori ma anche caprioli, fagiani, cinghiali, tutti fuggiti dal proprio habitat a causa dei rumori degli «invasori» e chissà quando disposti a tornare. Sulle acque del lago l'Asl avvierà apposite verifiche. Piero Camilli, proprietario del terreno e sindaco di Grotte di Castro, stima danni per almeno 90-100 mila euro. Senza contare i furti nei negozi di zona e quelli di gasolio dai mezzi agricoli: «I varchi delle forze dell'ordine erano a sei chilometri da qui - dice - in questo perimetro 10 mila persone sono state lasciate libere di fare quello che hanno voluto, mentre io e la mia famiglia eravamo barricati in casa temendo incursioni. L'unica consolazione è quella di essere assicurato: domani un perito sarà qui».

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Altro fronte è quello sanitario, per i già emersi contagi da Covid, per il quale l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha annunciato ieri l'avvio di «una attività capillare di tracciamento, comune per comune, a fare tamponi con i camper». Anche l'Asl Toscana Sud Est (Grosseto, Siena, Arezzo) ha dato ordine di potenziare il tracciamento ai suoi centri Covid e a tutti gli ospedali e gli altri presidi sul territorio.

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Un timore acuito dall'impossibilità di gestire lo sciamare dei reduci del rave in Italia e non solo. Ieri è stata fermata dalla polizia di Massa Carrara una 21enne di rientro a Milano con 500 grammi di ecstasy e mdma in camper. Venerdì sera, due milanesi erano stati arrestati dai carabinieri nella zona dell'Amiata, erano da parenti, per resistenza e oltraggio dopo un controllo nato dallo stato di alterazione della ragazza. In totale sono tremila le persone identificate. Tra loro gli otto entrati in un supermercato di Manciano senza vestiti e il gruppo di quelli che voleva entrare nella Fontana di Trevi.

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