soldati russi 2

L’ESERCITO RUSSO NON E’ UN BLOCCO UNICO, E’ COMPOSTO DA STRATI DIVERSI – CI SONO I SOLDATI “D’ÉLITE” BEN ARMATI, ADDESTRATI, BEN PAGATI, CHE NON HANNO BISOGNO NEMMENO DI UNA IDEOLOGIA PER UCCIDERE. E POI CI SONO GLI ALTRI, QUELLI CHE PENSAVANO DI ANDARE ALLE ESERCITAZIONI AL CONFINE E POI HANNO SCOPERTO CHE VENIVANO CATAPULTATI IN UNA "OPERAZIONE MILITARE" – DOMENICO QUIRICO: “SONO I RICHIAMATI, LA LEVA, CHE NEL GIORNO IN CUI SI SONO RITROVATI IN UCRAINA SOTTO LE BOMBE, HANNO VISSUTO IN UN ATTIMO UNA VITA INTERA. HANNO SCOPERTO DI AVER FAME E FREDDO E DI SOFFRIRE. E SONO MOLTO DIVERSI DAI COMPAGNI CHE NON PARLANO CHE DI AVANZARE…”

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

soldato russo sfamato dagli ucraini 7

È difficile fissare il momento del fallimento della guerra. Non tutti gli uomini che la combattono, anche quelli dell'esercito che forse vincerà, quello russo, si sono alzati insieme nel mezzo della guerra. Alcuni non l'hanno scavalcata, o spinta fino in fondo. Non tutti hanno sopportato, con la loro ferraglia più o meno scientifica e tutta perversa, di diventare inumani. L'hanno mancata, la guerra. Per fortuna. E da questa guerra sono stati vinti. Questa guerra d'Ucraina è cattiva perché vince gli uomini. Questa guerra moderna, di ferro e di bugie. Questa guerra scientifica, implacabile in cui non c'è più nulla, nemmeno l'illusione o la forma, di quello che un tempo si bestemmiava come «arte».

soldato russo sfamato dagli ucraini 6

 

I vinti dalla guerra sono i soldati russi che telefonano alle madri, per piangere insieme. Entrati nella guerra non urlando ma a capo chino, spesso ingannati. Non dimentichiamo la loro mirabile nudità, non confondiamoli. Attenzione a non farsi illusioni. la Russia vincerà, forse sta già vincendo. Giorno dopo giorno la resistenza ucraina sotto il semplice peso del nemico si flette, lentamente. Poi di colpo si spezzerà. I russi dominano il cielo e la terra, hanno invaso il cielo come hanno invaso la terra con fragore di aerei e missili.

 

Soldati russi prigionieri 2

Hanno artiglieria e corazzati spropositati, schiaccianti. Ma l'esercito russo non è un blocco unico, è attraversato da faglie e da strati, come se fosse formato da classi sociali diverse. Perché anche negli eserciti come nella società che li produce si distinguono classi lontane tra loro, ben riconoscibili nell'abbigliamento, nel mondo di comportarsi, nel rapporto con i superiori. La guerra li costringe a ricominciare da capo, a imparare il mondo, li avvicina alle cose, chiarisce i pensieri. E li separa brutalmente.

Soldati russi prigionieri

 

Ci sono i soldati "d'élite", l'ultima generazione di guerrieri creata da Putin sul modello occidentale, ben armati, addestrati, ben pagati, «gli specialisti» che non hanno bisogno nemmeno di una ideologia. Combattere è la loro ideologia, cercano nel vincere la motivazione sufficiente. Professionisti. Lavorano nella costanza definitiva del loro furore, trionfano. Con loro Putin può mescolare tutti i veleni e attizzare tutti i fuochi del suo inferno. Difficile che lo abbandonino. E poi ci sono gli altri.

 

Quelli che pensavano di andare alle esercitazioni al confine e poi hanno scoperto che venivano catapultati in una "operazione militare". I richiamati, la leva, i "poilu" con cui si sono sfamate di carne tutte le guerre grosse: che forse a una guerra così, pur vestendo un'uniforme, non avevano mai pensato. Che nel giorno in cui si sono ritrovati in Ucraina sotto le bombe e le pallottole sembravano metallo che usciva dalla terra e ti esplodeva in faccia, hanno vissuto in un attimo una vita intera.

Soldati russi 7

 

Perché ci sono avvenimenti che di colpo, in una sola prova, esauriscono tutte le possibilità dell'essere. Siete invincibili, avevano gridato gli ufficiali durante l'addestramento, nessuno ha mai sconfitto l'esercito russo. E poi hanno scoperto che la guerra si faceva grottescamente sdraiati per terra, appiattiti al suolo perché gli altri uccidevano.

 

E con il passare delle notti e dei giorni l'avanzata era lenta in quel il paesaggio che si scioglie nella foschia dell'orizzonte come un immenso mare che si è pietrificato. I poveri caseggiati di campagna, i campi marci e deserti, la facce della gente, ah le facce dei contadini! Era come se fossero a casa. Le stesse città e paesi: modesti e quasi domestici, più che vecchi, invecchiati.

Soldati russi prigionieri 3

 

Era come se facessero la guerra alle campagne e alle città dove sono nati e vivono le loro famiglie. Non erano afgani o jihadisti con le tuniche e i turbanti, i dialetti aspri e incomprensibili: erano come loro. Erano loro. Allora questi poveri soldati hanno scoperto di aver fame e freddo e di soffrire. Certo sono molto diversi dai compagni che non parlano che di avanzare, che odiano il nemico che la «loro» vittoria rallenta come un fastidioso ostacolo che abbruttisce un lavoro ben fatto, e chiacchierano solo di città distrutte, di chilometri lasciati alle spalle, del confine che si avvicina. Sì.

Soldati russi 3

 

La Russia si svuota e in numeri sempre maggiori si ammassa qui nel sud, nel nord, nell'Est dell'Ucraina dove i nonni di questi soldati già avevano combattuto. Ma allora tutto era più chiaro, più semplice: gli invasori erano gli altri parlavano un'altra lingua e soprattutto quella terra era Russia.

 

Soldati russi 4

Adesso gli invasori sono loro e tutto si confonde. Comincia il momento delle domande. È perchè ora la morte li prende di petto, li prende in tutta la sua larghezza come prima li prendeva la vita. La guerra fa arrugginire gli uomini come i fucili, più lentamente forse ma più in profondità. È successo agli americani in Vietnam, ai sovietici in Afghanistan.

 

Spesso è stato proprio il dolore delle madri a scombinare i piani dei pedanti della barbarie bellica. In guerra si è sempre in attesa: attesa del cibo, delle munizioni, della benzina per i camion e i carri. E loro rivelano alle madri che le razioni sono scadute, dimenticate da tempo nei magazzini o rubate dai corrotti; che munizioni e benzina non arrivano e sono riservate prima alle truppe d'assalto. Le belle divise nuove sono già piene di fango in queste pianure ancora intirizzite dall'inverno, sono accartocciati e pieni di sporcizia, emanano una tanfo da gamella mal pulita.-

La donna ucraina inveisce contro un soldato russoSoldati russi 6

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…