francesco rocca

L’EX PRESIDENTE DELLA CROCE ROSSA, FRANCESCO ROCCA, CHE IL CENTRODESTRA VUOLE CANDIDARE A GOVERNATORE DEL LAZIO, HA ALLE SPALLE UNA CONDANNA PER SPACCIO DI EROINA (AVEVA 19 ANNI ED ERA IL TRAMITE TRA UN GRUPPO CRIMINALE NIGERIANO CHE IMPORTAVA EROINA E UN 23ENNE IMPEGNATO A SPACCIARLA A ROMA) - SU DI LUI PESANO ANCHE I RAPPORTI CON IL BROKER GIANLUIGI TORZI, LA GESTIONE DEGLI IMMOBILI DELLA STESSA CROCE ROSSA, I RAPPORTI CON UNA DELEGAZIONE CINESE NEL PERIODO PIÙ DURO DEL COVID, PASSANDO PER LA SUA TESTIMONIANZA NEL PROCESSO MAFIA CAPITALE - NOMINO’ SUO PORTAVOCE MARCELLO DE ANGELIS, EX ESPONENTE DI TERZA POSIZIONE, COGNATO DELLO STRAGISTA LUIGI CIAVARDINI…

Clemente Pistilli per “la Repubblica”

 

francesco rocca foto di bacco

Avvocato finito sotto scorta per il suo impegno contro le mafie, manager della sanità di lunga esperienza, presidente della Croce Rossa Italiana e poi anche di quella internazionale. Una carriera con tante luci, tutta a destra, quella di Francesco Rocca, 57 anni, romano, «orgogliosamente padre di Matteo e Giorgio - come lui stesso ama ripetere - e nonno di Marie», che ieri ha dato le dimissioni dalla Cri per accettare la candidatura a presidente della Regione Lazio per il centrodestra.

 

Ma non mancano le ombre, dalla vecchia condanna per spaccio di eroina ai rapporti con il broker Gianluigi Torzi, dalla gestione del personale e degli immobili della stessa Croce Rossa ai rapporti con una delegazione cinese nel periodo più duro del Covid, passando per la sua testimonianza nel processo Mafia Capitale.

 

francesco rocca giampaolo angelucci foto di bacco

Vicende su cui scorrono veleni proprio tra quelli che dovrebbero essere gli alleati, che ieri hanno intasato le chat dei sovranisti e che, rigorosamente a microfoni spenti, hanno portato più di qualche esponente del centrodestra a sostenere: «Ci faranno a pezzi e colpire lui significa ora colpire Giorgia Meloni». Era il 1985 quando l'allora 19enne Francesco Rocca venne fermato e arrestato dai carabinieri, impegnati a monitorare lo spaccio di droga a Casal Palocco, alle porte della capitale.

 

francesco rocca

Il futuro presidente della Cri e, secondo i sondaggisti, prossimo governatore del Lazio confessò. Non aveva in tasca un pezzetto di hashish o una dose di cocaina: era il tramite tra un gruppo criminale nigeriano che importava eroina, mentre i giovani a Roma morivano come mosche sui marciapiedi con una siringa infilata nel braccio, e un 23enne impegnato a distribuire in maniera capillare quella droga a Roma.

 

«Veniva fermato il giovane Francesco Rocca e questi, sottoposto a interrogatorio, ammetteva di aver conosciuto nel giugno 1985 alcuni giovani nigeriani e di essersi interessato su loro richiesta per reperire un acquirente per quantitativi consistenti di eroina», scrissero il 10 giugno dell'anno successivo i giudici del Tribunale di Roma nella sentenza con cui quello che diventerà avvocato e manager venne condannato a 3 anni e 2 mesi di carcere, confermata, con un piccolo sconto, nel 1987 dalla Corte d'Appello. Un uomo che, secondo i magistrati, aveva una «elevata pericolosità sociale» e una «proclività a delinquere».

 

francesco storace foto di bacco

«Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa», ha sostenuto anni dopo Rocca, assicurando che per lui quella vicenda è stata occasione di riscatto. Nella sua nuova vita sono arrivati così il volontariato, la laurea in Giurisprudenza, la lotta alle mafie come avvocato, e la carriera nella sanità, decollata quando Francesco Storace era governatore del Lazio.

 

Prima la direzione dell'azienda ospedaliera Sant' Andrea di Roma, poi un posto nel consiglio d'indirizzo dello Spallanzani, uno nel nucleo di valutazione dell'Istituto nazionale tumori-Fondazione Pascale di Napoli, e infine quello da commissario straordinario all'Asl Napoli 2, scelto da un altro governatore di centrodestra, Stefano Caldoro, e quello da direttore generale all'Idi.

 

FRANCESCO ROCCA

Ma a far diventare Rocca uno degli uomini più potenti è stata soprattutto la presidenza della Croce Rossa Italiana 2013, a cui ha poi aggiunto quella della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Incarichi che ora i detrattori sostengono siano stati caratterizzati, nell'arco di oltre dieci anni, anche da una gestione in cui non mancano zone d'ombra e rapporti particolari, come quello con Trozzi, indagato dalla magistratura vaticana per manovre sulla compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra e proprio ieri rinviato a giudizio per autoriciclaggio.

 

Luigi Ciavardini

Rocca respinge da tempo tutte le accuse. Non ha avuto difficoltà neppure a nominare come suo portavoce Marcello De Angelis, vicino sia a Storace che a Gianni Alemanno, ex esponente di Terza Posizione, cognato dello stragista Luigi Ciavardini e condannato per banda armata. Rocca tira dritto e per completare il riscatto vuole essere il numero uno anche nella sua regione, riuscendo nell'impresa di mettere alla porta la sinistra dopo due legislature di Zingaretti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)