eugenio cefis

L’UOMO NERO D’ITALIA - EUGENIO CEFIS È SOSPETTATO DI AVER FONDATO LA P2, AVER DESIGNATO COME SUCCESSORE LICIO GELLI, AVER COMPLOTTATO CONTRO LO STATO, ESSERE IL MANDANTE OCCULTO DELL'OMICIDIO MATTEI, AVER AVALLATO IL SISTEMA DELLE TANGENTI, AVER DEVIATO I SERVIZI SEGRETI E CONTROLLATO LA STAMPA - CHI HA INDAGATO SU DI LUI, COME IL GIORNALISTA MAURO DE MAURO E LO SCRITTORE PIER PAOLO PASOLINI, E’ MORTO - LA STORIA SULLA MORTE DEL CANTAUTORE RINO GAETANO E I RIFERIMENTI A CEFIS NELLA CANZONE “BERTA FILAVA” - IL LIBRO DI PAOLO MORANDO...

Alessandro Gnocchi per “il Giornale”

 

eugenio cefis 4

Prima di cominciare qualche data per orientarsi in questa e nelle pagine seguenti. Enrico Mattei, ex capo partigiano, viene nominato liquidatore dell' Agip da Cesare Merzagora il 28 aprile 1945. L' Agip era l' ente statale per la produzione, lavorazione e distribuzione dei petroli. Mattei capisce le potenzialità dell' azienda, che diventa Eni. Il presidente è convinto che l' indipendenza nel campo dell' energia sia fondamentale per la rinascita dell' Italia.

 

Inizia a muoversi molto: stringe affari con l' Unione Sovietica, spiazza le multinazionali offrendo contratti vantaggiosi ai fornitori mediorientali, prende accordi con le forze anticolonialiste in Algeria, pesta i piedi un po' a tutti, rompendo equilibri industriali che avevano resistito anche al Fascismo. Mattei ama la disciplina militare e si circonda di ex partigiani. In particolare chiama Eugenio Cefis, abile imprenditore.

eugenio cefis e gianni agnelli

 

Mattei è dappertutto, Cefis lavora nel riserbo più totale. Dopo la morte di Mattei, e il regno di passaggio di Raffaele Girotti, Cefis diventa il successore di Mattei. Poi, il colpo di scena. Cefis si dimette e scala, con i soldi pubblici, la più grande azienda privata italiana: nasce Montedison. Altro colpo di scena: Cefis si ritira giovane e ricco, senza motivo apparente, nel 1977. Il caso Mattei finisce nel mirino di giornalisti e giudici: non incidente aereo ma omicidio. L' aereo caduto a Bascapè era stato manomesso. A chi giova la morte di Mattei?

 

paolo morando il libro su eugenio cefis

A Cefis, dicono in molti. E qui inizia la leggenda nera di Cefis. La vicenda è insabbiata, Mattei aveva troppi nemici. E chiunque provi a tirarla fuori finisce molto male: tocca morire prima a Mauro De Mauro e poi a Pier Paolo Pasolini, che nel romanzo (uscito postumo) Petrolio non si accontentava di dire io so. Questa volta voleva tirare fuori anche i nomi. Il primo della lista, avrete capito, è Eugenio Cefis.

 

Intorno alla scrivania di Pasolini ci sono giri di carte tutti da chiarire. Fatto sta che lo scrittore vorrebbe inserire a metà romanzo gli interventi pubblici di Cefis, a suo dire eversivi. In particolare, Pasolini è colpito dal discorso tenuto all' Accademia militare di Modena, dove Cefis profetizza la fine dello Stato tradizionale, superato dal potere delle multinazionali. Anche l' esercito dovrà cambiare, in vista di questa trasformazione in senso globale dell' economia e della politica.

eugenio cefis 5

 

Cefis è sospettato di tutto: aver fondato la loggia P2, aver designato come successore Licio Gelli, aver complottato contro lo Stato, essere il mandante occulto dell' omicidio Mattei, aver avallato il sistema delle tangenti, aver fatto l' imprenditore privato con i soldi pubblici, aver deviato i servizi per essere sempre al corrente di cosa accade, aver foraggiato la stampa, tutta quanta o quasi, compreso il giornale che stringete tra le mani, essersi arricchito personalmente in modi poco chiari.

 

Eugenio Cefis

Secondo i complottisti, chi indaga su Cefis, come il giornalista Mauro De Mauro e lo scrittore Pier Paolo Pasolini, muore. Forse i nemici provano a ricattare Cefis con libri-calunnia come Questo è Cefis di Steimetz e Uragano Cefis: saggi diffamatori, scritti da autori fantasma, stampati in poche copie, forse ritirate dal commercio da Cefis stesso. Eugenio Cefis. Una storia italiana di potere e misteri (Laterza) di Paolo Morando ridimensiona la leggenda nera e lancia spunti o tracce da seguire.

 

Primo. La misteriosa origine delle ricchezze non è misteriosa: Cefis è diventato imprenditore con i soldi della ricchissima moglie. Secondo. Le misteriose vicende del Cefis partigiano non sono misteriose: sono state raccontate sia nella memorialistica sia da Cefis in piccole pubblicazioni. Non era un doppiogiochista e nemmeno un agente, anche se era il terminale di molti informatori, visto il suo ruolo di capo.

eugenio cefis

 

Terzo. Un appunto dei servizi indica in Cefis il fondatore della P2. Si tratta dell' allegato a un appunto da vagliare al fine di vergare la vera e propria nota informativa. Ovvero: siamo al fondo del pozzo delle informazioni riservate. Attendibilità scarsa. Quarto. Il rapporto con Mattei. Era ottimo, di reciproca ammirazione. Difficile dire se alla fine, quando Cefis si ritirò per qualche tempo prima di rientrare in Eni da presidente, i due avessero litigato.

 

marcello boldrini giuseppe saragat e eugenio cefis

Quinto. Il discorso di Modena, lungi dall' essere eversivo, è una previsione esatta della globalizzazione. Il testo non fu scritto da Cefis. L' ispiratore e forse in parte estensore fu Gianfranco Miglio. Sesto. Cefis si ritirò perché era stufo delle ingerenze della politica nei suoi piani industriali. Temeva che il conto del sistema delle mazzette, al quale non poteva sottrarsi, sarebbe arrivato a lui. Per questo trattò una uscita senza clamori in cambio di protezione dalle inchieste. Il finale del saggio, davvero ben fatto, rilancia la pista francese ma lasciamo al lettore scoprire in che modo.

 

C' è un' ultima cosa da segnalare. Tra i vari brandelli di complottismo più o meno smontati da Morando, è incredibile la storia sulla morte del cantautore Rino Gaetano, che nasce da un libro dell' avvocato Bruno Mautone, Chi ha ucciso Rino Gaetano? Sotto esame il brano Berta filava. Eccone alcuni versi: «E Berta filava / E filava con Mario / E filava con Gino / E nasceva il bambino che non era di Mario / E non era di Gino».

eugenio cefis

 

Berta sarebbe il generale Robert E. Gross, fondatore della Lockheed, azienda costruttrice di aerei che distribuì mazzette a politici e alti gradi militari. Mario sarebbe Mario Tanassi, Gino invece sarebbe Luigi Gui: entrambi ministri della Difesa finiti davanti ai giudici. Il bambino sono le tangenti. «Il santo vestito d' amianto» che sembra benedire l' operazione sarebbe Cefis. Non è finita qui.

 

Nello stesso disco di Berta filava c' è un' altra canzone criptica intitolata La zappa, il tridente, il rastrello. Il testo fa riferimento a giocatori di bridge in una mansarda di via Condotti a Roma. Luogo dove si incontravano gli iscritti alla P2. Ci permettiamo (io e il collega Matteo Sacchi) di aggiungere che nella stessa canzone, uscita nel 1976 pochi mesi dopo la morte di Pier Paolo Pasolini, si dice: «Giovane e bello divo e poeta / con un principio d' intossicazione aziendale».

eugenio cefis

 

Stai a vedere che Gaetano cita Pasolini e il motivo della sua morte... Rino muore il 2 giugno 1981 alle sei di mattina, in seguito a un grave incidente stradale. Molti ospedali di Roma lo rifiutano per mancanza di letti. Quando arriva al Gemelli è troppo tardi.

eugenio cefis 6RINO GAETANO RINO GAETANO sanremo rino gaetanoenrico mattei 1enrico mattei der spiegel 1958eugenio cefis 3

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?