natalya vovk

I RUSSI CI HANNO PRESO PER ALLOCCHI – NON SONO RIUSCITI A SVENTARE L’ATTENTATO A DUGIN E POI IN MENO DI 48 ORE TROVANO LA COLPEVOLE? L’ACCUSA A NATALYA VOVK SEMBRA STUDIATA A TAVOLINO: METTE INSIEME IL NEMICO DEL MOMENTO (LA DONNA E’ UCRAINA), OFFRE LA SCUSA PER UNA REAZIONE E IL FATTO CHE LA DONNA SIA ORMAI FUORI DAI CONFINI (È FUGGITA IN ESTONIA CON LA FIGLIA) PUÒ TOGLIERE DALL'IMPACCIO DI DOVERLA PROCESSARE - LA REPLICA DI KIEV AL CREMLINO: “È SOLO UN PRETESTO PER INIZIARE IL PROCESSO AI PRIGIONIERI DEL BATTAGLIONE AZOV” - L'ORDIGNO ERA COMPOSTO DA CIRCA 400 GRAMMI D'ESPLOSIVO COLLOCATI SOTTO IL SEDILE DEL GUIDATORE. DA DOVE VIENE L'ESPLOSIVO? E’ STATO ACQUISTATO SUL MERCATO NERO? PORTATO DA FUORI?

 

 

1 - LE INDAGINI DEGLI 007 RUSSI SOLUZIONE TROPPO RAPIDA E PIENA DI FALLE

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

natalya vovk

La «soluzione» a tempo di record del giallo Dugin lascia più domande che certezze. Uno sviluppo quasi scontato. L'atto di accusa contro l'ucraina Natalya Vovk è la cornice perfetta. Mette insieme il nemico del momento, l'eventuale copertura all'estero con la fuga della «colpevole» in Estonia, l'intelligence ucraina che ha dimostrato di poter far male in profondità, la scusa per una reazione. E il fatto che la donna sia ormai fuori dai confini può togliere dall'impaccio di doverla processare. Non che sia un problema ma in questo modo può diventare uno strumento di pressione verso il Paese baltico.

 

natalya vovk

Tutto questo per superare con un balzo l'imbarazzo per un colpo duro alla sicurezza. Una Mata Hari con figlia al seguito - era una copertura ideale, potranno dire - ha messo in scacco un apparato gigantesco addestrato a reprimere ogni forma di dissenso. Chiamando in causa la Vovk i russi provano ad allontanare le piste alternative. In queste ore ne sono state considerate tante.

 

Una faida interna nel mondo dell'estremismo, la provocazione a tavolino del regime, l'iniziativa di agenti fuori controllo - un classico - persino l'azione di resistenti interni, l'«Esercito repubblicano nazionale», sigla che sarebbe pronta ad agire di nuovo. Siamo sempre in una nebulosa, facile mescolare le carte. La donna ricercata magari potrebbe sapere qualcosa o essere periferica all'attentato. Un colpo ben preparato. L'ordigno era composto da circa 400 grammi d'esplosivo collocati sotto il sedile del guidatore.

 

natalya vovk

Il Suv apparteneva alla figlia dell'ideologo nazionalista, quindi non vi sarebbe stato scambio di auto come detto in un primo momento. La bomba è stata attivata in remoto, ipotizzano fosse collegata ad un cellulare usa e getta. L'attentatore seguiva il bersaglio, ha chiamato il numero innescando la carica. Dettaglio che porterebbe ad escludere l'errore di persona. Da dove viene l'esplosivo? Acquistato sul mercato nero? Portato da fuori?

 

L'esplosione è avvenuta quando era sulla strada e non nel parcheggio dell'evento, altro dato che conferma come la Dugina fosse tenuta d'occhio. Darya aveva partecipato ad un evento insieme al padre e si deve presumere che il veicolo - una Toyota - sia rimasto incustodito e non fosse sorvegliato. Dall'altra parte non siamo al fronte ma nel cuore della Russia e la giovane evidentemente non si sentiva minacciata. Di nessun aiuto le telecamere di sicurezza in quanto - scrivono i media locali - erano fuori uso da due settimane. Casualità o manomissione? E la trappola è stata piazzata in questo punto o in precedenza?

 

natalya vovk

La verità Mosca potrà fornire risposte ma dovrà essere convincente, offrendo prove e non solo indizi. Se l'Fsb - annotano i commentatori - dice il vero significa che è stato beffato.

 

Mai dire mai, specie quando danzano le spie. Se, invece, la sua è una bugia vuol dire che non è neppure riuscito a imbastire un canovaccio credibile. E non sarebbe la prima volta: lo dicono le missioni pasticciate condotte in Europa in questi anni.

 

 

 

2 - KIEV NON CI STA: «PROPAGANDA PER COPRIRE LA LOTTA INTESTINA»

Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

Per il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, si tratta di «propaganda fantasiosa» e di «lotta intestina» dentro gli apparati di sicurezza nemici.

Per il battaglione d'Azov di cui Natalya Vovk, 43 anni, passaporto ucraino, secondo i russi farebbe parte, «l'attentato è la preparazione all'apertura del tribunale contro l'Azov». Era attesa a Kiev l'accusa per l'uccisione per la morte della figlia di Dugin.

 

natalya vovk

Dunque nessuna sorpresa di fronte al profilo diffuso ieri dai servizi di sicurezza russi. A non convincere, tra gli altri elementi della ricostruzione, sono i movimenti. Secondo i servizi di Mosca, madre e figlia sarebbero arrivate in Russia in luglio a bordo di una Mini Cooper alla quale sarebbero state applicate tre targhe diverse: la prima della Repubblica di Donetsk, per varcare il confine, la seconda del Kazakistan, usata a Mosca, e la terza dell'Ucraina per uscire dal Paese. Passaggi del genere, però, sono particolarmente complicati e monitorati, soprattutto in tempo di guerra.

attentato darya dugina

 

La versione, non verificabile, è corredata da un video che mostra la killer attraversare il confine russo ed entrare in un edificio che si dice appartenesse alla vittima, ma l'Fsb non ha fornito altre prove fotografiche o video per corroborare le accuse né ha compiuto arresti. Respinta anche la teoria - diffusa da hacker russi, ripresi dai media di Mosca - che la Vovk appartenga al battaglione Azov, ritenuto un gruppo terrorista di stampo nazista dalla Russia e corpo integrato da anni nell'esercito di Kiev.

 

«L'attentato è la preparazione all'apertura del tribunale contro l'Azov», si legge sul canale Telegram del Battaglione, con riferimento al processo che i russi vorrebbero aprire a Mariupol contro i prigionieri ucraini. Una vicenda politica e non solo militare. Sulla quale i comandanti ucraini aggiungono: «Dopotutto, in questo modo la Russia scalda l'opinione pubblica dei suoi cittadini sulla "necessità" di un simile processo».

 

attentato darya dugina

E se in rete molti osservatori fanno notare come la divisa della donna non corrisponda a quella utilizzata dai militari dell'Azov, sono gli stessi media russi a non confermare la teoria. Non a caso è all'agenzia russa Ria Novosti che la cugina di Natalya Vovk riferisce come la stessa Vovk appartenesse sì alle forze armate dell'Ucraina «ma con un ruolo di ufficio, ottenuto a causa della sua disabilità». Intanto, mentre la versione ufficiale dell'attentato lascia più dubbi che risposte, a Kiev è convinzione che in Russia la morte di Dugina - anche lei come il padre fiera sostenitrice dell'annientamento dell'Ucraina - stia alimentando le voci di chi chiede una linea più dura sul fronte.

vladimir putin

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…