francesco aiello luigi di maio

UN SACCO AIELLO – IL CANDIDATO GRILLINO ALLA PRESIDENZA DELLA CALABRIA HA LA CASA ABUSIVA! TAR E CONSIGLIO DI STATO HANNO CONDANNATO IL PROFESSORE E SUO FRATELLO A DEMOLIRE UN PIANO DELL’ABITAZIONE, MA LA VILLETTA È ANCORA IN PIEDI – LA STORIA RISALE ALLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA, QUANDO I GENITORI DI AIELLO SI FECERO PRENDERE LA MANO DAL MATTONE SELVAGGIO…

 

 

Alessia Candito per www.repubblica.it

 

francesco aiello

Sciolta positivamente la riserva, il docente Unical Francesco Aiello è ufficialmente il candidato pentastellato alla presidenza della Regione Calabria. Ma alla campagna di trasparenza, tutela e rilancio del territorio promessa, potrebbe esserci un ostacolo grande quanto una casa. Per la precisione, la sua casa. La villetta di Aiello è stata dichiarata parzialmente abusiva e in parte da abbattere, ma svetta ancora orgogliosa a Carlopoli, in provincia di Catanzaro, nonostante Tar e Consiglio di Stato abbiano condannato il professore e il fratello a demolire un piano.

 

francesco aiello 6

La storia ha radici antiche - siamo alla fine degli anni Ottanta - addirittura a quando mamma e papà Aiello hanno deciso di tirarla su. E si sono fatti prendere la mano, andando ben oltre la cubatura prevista. Quando l'anno dopo il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, arrivato scortato dalle forze dell'ordine, ha certificato volumetrie più che doppie e una destinazione d'uso completamente diversa da quella prevista nel piano di lottizzazione, l'hanno ignorato.

 

Lo stesso hanno fatto negli anni successivi con l'ordinanza di demolizione e il verbale di inottemperanza notificato un anno e mezzo dopo. Risultato, la casa è per lo più abusiva - ci sono un piano interrato e il secondo in più e il corpo principale è grande quasi il doppio del previsto - ma è rimasta là. Solo dopo quattro anni - è il '99 e la questione si trascina da un decennio - in Comune si ricordano di quella pratica rimasta in sospeso.

 

francesco aiello 1

L'amministrazione avvia la procedura per la revoca della concessione edilizia e improvvisamente anche in casa Aiello ci si ridesta. Non per mettere le cose a posto, ma per bloccare l'iniziativa del Comune con un ricorso al Tar. In attesa dell'esito della richiesta di condono, si spiega. Ma va male, malissimo, perché l'istanza viene respinta. E anche la richiesta di sanatoria viene accettata solo con lo sconto. Traduzione, il corpo principale viene "graziato" nonostante la palese obesità rispetto a quanto previsto, ma seminterrato e primo piano - dice la sentenza - devono essere demoliti.

 

francesco aiello 5

L'ordinanza però rimane nuovamente lettera morta. L'amministrazione riesce solo a farsi pagare dagli Aiello gli oneri concessori per corpo principale e primo piano, sanati con un provvidenziale condono, ma il resto della costruzione abusiva rimane dov'è. Passano altri dieci anni e il Comune ci riprova a mettere un po' d'ordine nella giungla di cemento cittadino. Ai fratelli Domenico e Francesco Aiello, eredi della costruzione, viene notificata l'ennesima ordinanza di demolizione, inutilmente contestata dai due di fronte a Tar e Consiglio di Stato.

 

francesco aiello 4

Non muovono un dito e l'amministrazione - ancora una volta - si dimentica della questione. Tocca ad un vicino di casa dei due fratelli sollecitare per l'ennesima volta la giustizia amministrativa per far rispettare la sentenza e ancora una volta gli Aiello si mettono di traverso. Ma perdono, di nuovo. L'unica cosa che riescono ad ottenere è che si butti giù "solo" il secondo piano e giusto perché smantellando il seminterrato verrebbe giù tutto l'edificio.  Così ha stabilito il perito, che su incarico dei giudici ha studiato il caso e depositato la propria relazione un anno fa. Ma nulla si è mosso, la villetta è ancora lì e nessuno si è disturbato a togliere neanche una tegola. "È l'uomo giusto" ha detto il coordinatore pentastellato per le regionali Paolo Parentela. "Guardiamo alla solidarietà, al lavoro, alla bellezza e ricchezza della natura e alle altre risorse della nostra terra, che recupereremo, valorizzeremo e proteggeremo dalla 'ndrangheta, dai colletti bianchi e dalla politica delle clientele, degli abusi, dei compari e dei comitati di affari". Ma magari dall'abusivismo edilizio no.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO