medici medico

SANITÀ DA RICOVERO – FATE SAPERE AL NUOVO MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI CHE I MEDICI ITALIANI SONO I MENO PAGATI D’EUROPA, GRECIA ESCLUSA. PER QUESTO SCAPPANO ALL’ESTERO – COSÌ CI RITROVIAMO CON I PRONTO SOCCORSO IN PERENNE EMERGENZA. SENZA CONTARE CHE DAL 2010 AL 2020 SONO STATI TAGLIATI QUASI 37MILA POSTI LETTO, CHE SIGNIFICANO CENTINAIA DI REPARTI CANCELLATI DALLE MAPPE DEI NOSTRI OSPEDALI...

Paolo Russo per “La Stampa”

ORAZIO SCHILLACI AL QUIRINALE PER IL GIURAMENTO

 

La carenza di dottori in Italia «è un problema importante. I medici vanno gratificati meglio e hanno bisogno di avere uno stipendio adeguato al lavoro che fanno». Perché oggi quello dei nostri camici bianchi «non è in linea con quelli europei e mi impegno personalmente a trovare una soluzione a questo problema». Parola del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che dovrà vedersela però con uno stanziamento per il rinnovo del contratto già scaduto che basta appena a mettere nelle buste paga dei medici una sessantina di euro, buoni per un paio di uscite in pizzeria.

 

Eppure il Ministro da medico, oltre che da cattedratico, sa bene come senza i nostri apprezzatissimi dottori, che all’estero ci invidiano e ci rubano, non si risolleva la sanità pubblica italiana e nemmeno si ripara alla piaga delle liste d’attesa, allargatasi ancor più con la pandemia. Il problema è che i nostri camici bianchi guadagnano meno dei loro colleghi europei, hanno sempre più difficoltà a fare carriera e sono sottoposti a turni di lavoro massacranti per carenza di personale. Così in 8mila si sono licenziati dal 2019 al 2021 e 11mila sono migrati a far fortuna oltre frontiera, dove abbiamo fatto dono di altrettante Ferrari, visto che tanto costa formare ogni singolo dottore.

 

I peggio pagati d’Europa

medici covid

Cominciamo da quello che non è mai un dettaglio, le retribuzioni. I dati Ocse del 2020 a parità di potere d’acquisto collocano gli stipendi dei nostri dottori dietro a tutti i Paesi dell’Europa occidentale, fatta eccezione per la Grecia, che è a 60.739 dollari lordi, e la Svezia, dove ne guadagnano 105.392, poco meno dei nostri 110.348, superati di quasi duemila euro dalla Spagna, ma molti di più dagli altri Paesi.

 

In Germania lo stipendio medio è di 187.703 dollari, il 70% in più di quanto mettono in tasca i nostri medici. Gli inglesi guadagnano il 40% in più e all’incirca sulla stessa cifra sono i danesi. Il 27% in più lo incassano i belgi mentre in Francia le retribuzioni sono dell’8% più alte. Questo per non parlare di come vanno le cose fuori dal Vacchio Continente. Negli Usa si viaggia su cifre più che doppie, in Corea del Sud lo stipendio medio è di 195 mila dollari e persino in Cile guadagnano nettamente meglio: 136mila dollari, 26mila più che da noi.

ORAZIO SCHILLACI 6

 

Insomma, per allineare gli stipendi dei nostri dottori a quelli percepiti nei Paesi a noi equiparabili di strada da fare ce n’è molta. Ma mentre Schillaci ci mette la faccia impegnandosi “personalmente” a risolvere il problema i soldi messi sul piatto dal Governo, il precedente in verità, sono una miseria. “Appena 616 milioni per il biennio già scaduto 2019-21, che equivalgono a una sessantina di euro mensili netti in busta paga”, spiega sconsolato Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao, il maggiore sindacato degli ospedalieri.

Medici

 

Ma se i medici piangono gli infermieri non ridono. Anzi, stanno ancora peggio, perché nella classifica Ocse si trovano proprio nel gradino più basso dei Paesi occidentali dell’Ue. In Italia lo stipendio medio del 2020 (sempre a parità di potere d’acquisto e in dollari) è di circa 39 mila dollari numeri ben distanti dagli 87 mila dollari che percepiscono gli infermieri belgi e dagli 81 mila dollari di quelli statunitensi. Ma i numeri sono più bassi del 51% anche se riferiti ai tedeschi (59 mila dollari nel 2018 ultimo dato presente), agli spagnoli che percepiscono 56 mila dollari e ai britannici (48 mila dollari). Facciamo meglio di Grecia e Ungheria ma in questo caso la forbice è molto stretta.

 

ORAZIO SCHILLACI 6

Inutile dire che anche questi professionisti scarseggiano. Ne mancano circa 70mila secondo la Fnopi, la federazione dei loro ordini professionali. E con questa carenza sarà difficile far camminare la riforma dell’assistenza territoriale finanziata con 7 miliardi dal Pnrr, che prevede la figura dell’infermiere di famiglia e gli ospedali di comunità, strutture intermedie a conduzione infermieristica, dove assistere chi non ha più bisogno dell’ospedale vero e proprio ma nemmeno è nelle condizioni di tornare a casa.

 

La fuga dai pronto soccorso e dalle specialità dove si fa poco privato

pronto soccorso

Tornando ai medici, non c’è da stupirsi se con queste retribuzioni in molti abbiano scelto il privato o di emigrare all’estero. E a darsela a gambe dalle specialità dove c’è poco spazio per arrotondare con l’attività privata sono anche i giovani specializzandi, che rendono sempre più nero il futuro dei nostri già stressatissimi pronto soccorso. Tanto che i medici dell’emergenza e urgenza che ci lavorano scenderanno in piazza a Roma il prossimo 17 novembre, come proclamato da Simeu, la società scientifica che li rappresenta.

 

Secondo uno studio appena pubblicato dall’Anaao, infatti, il 50% dei posti nei corsi di specializzazione in medicina d’emergenza è andato deserto. Ancora peggiori sono i numeri dei corsi di specializzazione di microbiologia con il 74% dei posti non assegnati, patologia clinica (il 63% di posti vacanti), radioterapia (63%) e medicina di comunità, con il 54% di diserzioni.

 

PRONTO SOCCORSO

“Queste mancate assegnazioni – commentano Pierino Di Silverio e Giammaria Liuzzi responsabile nazionale Anaao Giovani - si traducono inevitabilmente nella cronicizzazione della carenza di medici specialisti in medicina d’emergenza e sono la prova oggettiva del fallimento dell’attuale impianto formativo dei futuri medici specialisti, fermo a un decreto di ben 23 anni fa (D.Lgs 368/99). Dimostrano inoltre che non basta aumentare i contratti di formazione per colmare le carenze in certe specialità alla luce anche di un contratto di lavoro per la dirigenza medica già scaduto prima ancora di essere rinnovato”. Fatto è che vanno invece alla grande i corsi di specializzazione dove il mercato privato tira, come chirurgia plastica, dermatologia e oftalmologia, per fare qualche esempio.

 

Carriere bloccate e turni massacranti

Medici 3

A commentare il quadro ci sono le carriere bloccate e i ritmi infernali di lavoro. Dal 2010 al 2020 sono stati tagliati quasi 37mila posti letto, che significano centinaia di reparti cancellati dalle mappe dei nostri ospedali. Altrettanti di conseguenza sono i posti scomparsi di capo dipartimento, il ruolo dei vecchi primari insomma. E se fare carriera diventa difficile quando i posti apicali sono sempre meno, lo diventa ancora di più quando nelle aziende sanitarie pubbliche le nomine dei manager le fa la politica, che a scendere condiziona così anche l’assegnazione dei posti di responsabilità dei medici.

 

Non un’illazione ma un dato di fatto documentato dalle tante inchieste giudiziarie che si sono succedute negli anni. Ma a deprimere ancor più i nostri dottori è anche il come si è costretti a lavorare, con doppi e tripli turni coperti senza un adeguato riposo, con tutto quel che questo comporta anche dal punto di vista della sicurezza. Perché un medico stanco e stressato è statisticamente più portato a commettere errori.

 

Medici 4

Di medici in pianta organica tra Asl e ospedali oggi ne mancano ben 15mila e sarà emergenza fino a quando non si vedranno arrivare nel 2027 i giovani specializzati che hanno potuto iscriversi ai corsi grazie all’aumentato numero delle borse di studio durante la pandemia. Nel frattempo ci sarebbe il cosiddetto “Decreto Calabria” che consentirebbe di tamponare la situazione permettendo di assumere gli specializzandi degli ultimi due anni di corso. “Ma serve il nulla osta delle Università che quasi mai lo rilasciano”, denuncia il leader dell’Anaao, De Silverio. Chissà se l’ex Rettore di Tor Vergata, Orazio Schillaci, si impegnerà a correggere anche questa stortura.

PRONTO SOCCORSO SAN CAMILLO 7PRONTO SOCCORSO CARDARELLI NAPOLIMedici 2

Ultimi Dagoreport

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO