migranti coronavirus

GLI SBARCHI SONO FINITI, MA GLI SBARCATI? – CI SONO I PRIMI CASI DI CORONAVIRUS NEI CENTRI ACCOGLIENZA: UNA BOMBA CHE È PRONTA A ESPLODERE – NELLE STRUTTURE CRESCONO LE TENSIONI, CHE SPESSO SFOCIANO IN RISSE – L’ALLARME SUI RIDER, QUASI TUTTI STRANIERI

 

 

migranti a roma se ne fregano delle norme sul coronavirus 1

Francesco Borgonovo per “la Verità”

 

Non c' è davvero alcuna soddisfazione nel rimarcare che lo avevamo previsto, perché la situazione è già drammatica senza bisogno di aggiungere ulteriori elementi di preoccupazione. Eppure sapevamo che era soltanto questione di giorni: la bomba immigrazione, alla fine, sta esplodendo. A Milano è stato ufficializzato il primo caso di contagio da coronavirus in un centro di accoglienza, per la precisione quello situato in via Fantoli, in zona Mecenate.

 

Per suo fortuna, il giovane straniero non ha avuto bisogno di essere ricoverato, ma immediatamente la struttura è stata sanificata e i compagni di stanza del ragazzo sono stati messi in quarantena. Il centro di via Fantoli conta circa 160 ospiti, e per una parte di costoro è stato previsto il trasferimento in una palazzina nelle vicinanze.

 

Un altro caso di contagio è stato certificato nel centro di accoglienza straordinaria (Cas) del Comune di Camparada, provincia di Monza e Brianza. In questo caso il migrante è stato ricoverato in ospedale e 12 persone (9 esterne e 3 interne al centro) sono state messe in quarantena. Il Cas ospita in tutto 120 persone e l' aria si è subito surriscaldata. Il sindaco Mariangela Beretta ha fatto sapere che fra gli ospiti si è scatenata pure una rissa.

migranti con la mascherina

 

Il punto è che i vari centri di accoglienza sparsi per l' Italia non sono assolutamente in grado di fronteggiare l' emergenza sanitaria. Pochi giorni fa - come riportato dal nostro giornale - sono stati gli stessi rappresentanti degli stranieri a lanciare l' allarme.

 

MILANO - RIVOLTA NEL CENTRO ACCOGLIENZA PER IMMIGRATI

In particolare il Coordinamento migranti bolognese ha descritto una situazione spaventosa: «Molti di noi», hanno scritto i portavoce dei richiedenti asilo in una lettera, «lavorano uno accanto all' altro, notte e giorno, all' Interporto, dove in alcuni magazzini il lavoro è raddoppiato per star dietro alla grande richiesta di merci causata dal panico dell' epidemia.

migranti a roma se ne fregano delle norme sul coronavirus

 

Quando dobbiamo riposare ritorniamo all' affollamento dei centri di accoglienza. In via Mattei viviamo in più di 200 e dormiamo in camerate che ospitano cinque o più persone, spesso anche dieci, con letti vicini, uno sopra l' altro. Molte di queste stanze non hanno nemmeno le finestre per cambiare l' aria. Alcuni dormono in container, anch' essi sovraffollati, anch' essi senza finestre. La situazione non è molto diversa in altri centri della città, come lo Zaccarelli e Villa Aldini».

 

Questa era la situazione di Bologna, ma pare di capire che anche nel resto d' Italia il quadro non sia molto diverso: edifici sovraffollati, difficoltà a far rispettare le norme igieniche necessarie a combattere l' infezione, tensione alle stelle. A Vicofaro, nella struttura gestita da don Biancalani, due giorni fa c' è stata una rissa. Alla residenza Fersina di Trento un tunisino di vent' anni ha accoltellato un nigeriano di 22.

fare i rider durante l'emergenza coronavirus 6

Altre aggressioni sono avvenute in Sicilia. È evidente che far rispettare il divieto di circolazione in situazioni del genere è pressoché impossibile, e gli operatori dell' accoglienza se ne sono resi conto da tempo.

Dalle due baraccopoli pugliesi di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci sono giunti allarmi del tutto identici a quelli lanciati a Bologna. «Il nostro timore», ha detto di recente a Repubblica Alessandro Verona, referente medico dell' unità migrazione di Intersos, «è che il contagio possa arrivare anche fra queste persone più fragili e vulnerabili». Analoghe preoccupazioni sorgono fra chi si occupa dei senza tetto. In vari dormitori milanesi sono stati riscontrati casi di positività e la fondazione Progetto Arca (responsabile della gestione di molte strutture) non usa mezzi termini: «Rischiamo di non farcela».

 

migranti coronavirus

Dunque il contagio è arrivato. E adesso bisogna correre ai ripari, anche se ovviamente non è facile. A Milano, l' europarlamentare ed ex assessore del Pd Piefrancesco Majorino suggerisce di usare il grande centro di via Corelli come «luogo di gestione dei casi positivi provenienti da situazioni di accoglienza». Ed è lo stesso Majorino - non certo un pericoloso sovranista, anzi - a sollecitare un piano nazionale di intervento. «Attenzione a non sottovalutare la cosa, è indispensabile controllare al massimo», ha detto. Majorino conferma un' altra preoccupazione: «Molti migranti fanno i rider. Si deve intervenire subito con serietà».

fare i rider durante l'emergenza coronavirus 5

 

Già: è stato proprio il nostro giornale, mesi fa, a raccontare come tanti stranieri che lavorano nel servizio di consegna alla sera tornino a dormire nei centri di accoglienza milanesi (e così funziona anche in altre città). Basta alzare gli occhi per rendersi conto che tantissimi rider, in questi giorni, hanno continuato a circolare e a lavorare anche senza le necessarie precauzioni: niente mascherine, niente guanti... E per chi sta tutta la giornata a bordo di una bicicletta lavarsi frequentemente le mani non è certo semplicissimo.

fare i rider durante l'emergenza coronavirus 1

A questo punto è inutile farsi prendere dalla rabbia verso chi ha consentito l' ingresso di così tanti migranti negli anni passati. È necessario però che il governo prenda immediati provvedimenti almeno per quanto riguarda i nuovi ingressi.

 

CENTRO ACCOGLIENZA CAPO RIZZUTO1

Gli ultimi arrivi a Lampedusa hanno già messo in crisi l' isola. Se altre persone dovessero entrare nelle prossime ore si arriverebbe al collasso. Gli allarmi arrivano da destra, da sinistra e persino dagli stessi migranti: forse è ora che qualcuno li stia a sentire.

fare i rider durante l'emergenza coronavirus 2fare i rider durante l'emergenza coronavirus 9fare i rider durante l'emergenza coronavirus 3

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...