giulia jasmine schiff

A SCHIFF..IO FINI' - DOPO AVER DENUNCIATO VIOLENZE E SOPRUSI, GIULIA SCHIFF E’ FUORI DALL’AERONAUTICA: “MI HANNO ROVINATO LA VITA” - IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA IL RICORSO CONTRO IL CONGEDO DELLA EX ALLIEVA UFFICIALE: "NON MI HANNO MAI PIEGATA, DIVENTERÒ PILOTA DI LINEA. MI RIFIUTO DI ACCETTARE DI ESSERE SCHIACCIATA DA UNA SITUAZIONE DISONESTA AVALLATA DALL’OMERTÀ. MERITO GIUSTIZIA E DI..."

Renato Piva per corriere.it

 

Giulia Jasmine Schiff

Dopo il Tar del Lazio, anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Giulia Jasmine Schiff. Per la giustizia amministrativa, la partita per il reintegro nell’Aeronautica militare dell’ex allieva ufficiale di Mira è chiusa.

 

Il sergente Schiff, primo al tirocinio del corso 2018 all’Accademia di Pozzuoli, quarto su duemila candidati al percorso che, ogni anno, forma dieci nuovi piloti di complemento, dopo l’allontanamento dall’accademia «per insufficiente attitudine militare» aveva denunciato la violenza subita nel «battesimo del volo» alla base di Latina: botte sul sedere, frustate con fuscelli di legno, testate contro l’ala di un aereo e lancio finale in piscina (tutto documentato in un video).

 

Giulia Jasmine Schiff

Al rientro a Pozzuoli per la seconda parte del corso, la prima allieva diventa la «pecora nera» del gruppo, oggetto di continue punizioni. Succede, dice lei, dopo aver manifestato ai compagni lo stress patito e il desiderio di giustizia. Seguono il congedo con demerito, la denuncia penale, che porterà, il 5 novembre prossimo, otto sergenti a processo per lesioni personali e ingiuria, e la causa amministrativa per il reintegro: il Tar che dice no, il Consiglio di Stato che riammette Giulia (giugno 2019) in via temporanea e cautelativa fino alla pronuncia nel merito; quella che ora, appunto, la rimanda a casa.

 

Giulia come sta? Come ha preso la sentenza del Consiglio di Stato? «Sto bene, ma il Consiglio di Stato mi ha delusa molto».

 

 

 

Giulia Jasmine Schiff 1

Guardando il suo profilo, par di capire che attendesse una risposta in tempi più lunghi. Che idea si è fatta su questa parte del percorso di giustizia? «La risposta è arrivata straordinariamente presto, forse perché il processo penale parte il 5 novembre e si voleva comunque definire la vicenda».

 

Come hanno reagito le tante persone che la stanno sostenendo, quelle cui ha chiesto supporto nella battaglia legale e di principio, oltre a familiari e amici? «Le persone che mi sostengono sono rimaste sconvolte e amareggiate ma, come fanno e hanno sempre fatto, non smettono di credere in me e appoggiarmi anche se decidessi di voltare pagina e cambiare vita».

 

Il processo di Latina sta per partire: resta fiduciosa? «Non ho bisogno di essere fiduciosa. Nonostante durante le indagini tutti i colleghi mi abbiano infangata, appoggiando le dichiarazioni della catena gerarchica. Ci sono foto, video, chat e consulenze medico-legali, balistiche e psicologiche che provano i fatti. Mi aspetto semplicemente che la giustizia italiana funzioni».

 

Giulia Jasmine Schiff

La sentenza del Consiglio di Stato è definitiva ma, in linea teorica, se dall’aula di Latina dovessero emergere elementi nuovi sui motivi della valutazione dell’Aeronautica nei suoi riguardi si potrebbe tentare la revisione: sarebbe pronta anche a questo passo? «Io non mi arrenderò mai. Anche la verità e la giustizia, in Italia, hanno bisogno dei loro cavalli di battaglia... Io non lotto solo per me stessa ma anche per chi, in questa o molte altre situazioni analoghe, non ha avuto il coraggio di denunciare».

 

Non teme, dovesse in qualche modo arrivare il reintegro, che il mondo che l’ha messa fuori possa continuare a renderle la vita difficile o impossibile? «Non sono mai riusciti a piegarmi, neanche dopo il mio primo reintegro. Non posso piacere a tutti, confido nella professionalità e correttezza dei miei eventuali futuri colleghi».

 

Com’è oggi la vita di Giulia? Ha un brevetto da paracadutista «fresco di stampa»: pensa di farne una professione o che altro? «Mi piacerebbe approfondire questa sfaccettatura della mia passione per il volo, sia come professione, che come atleta».

 

È molto giovane: come vede il suo domani? «Prima di essere skydiver sono e sarò sempre un pilota. Non posso permettere che questa brutta vicenda mi faccia perdere altri anni di vita. Diventerò pilota di linea».

 

Ha mai pensato di dire basta, finisce qui, farò altro, oppure le pare un accontentarsi che non concepisce? «Mi rifiuto di accettare di essere schiacciata da una situazione disonesta avallata dall’omertà. Merito giustizia e di perseguire il mio sogno».

Giulia Jasmine Schiff

 

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