testimone della morte di esmeralda morgana salkanovic ospedale giovanni bosco torino

SCOPPIA UN CASO POLITICO INTORNO ALLA MORTE DELLA BAMBINA ROM DI 2 ANNI INVESTITA NEL PARCHEGGIO DELL’OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO – SALVINI VA ALL’ATTACCO: “MA DOVE SONO GLI ASSISTENTI E I SERVIZI SOCIALI CHE DOVREBBERO SALVARE QUESTI BIMBI DA UNA VITA DI STRADA E DI FURTI?” – LA REPLICA DELL’ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI: “SALVINI SPECULA SU UNA TRAGEDIA” – IN REALTÀ LA BAMBINA NON STAVA CHIEDENDO L’ELEMOSINA, STAVA GIOCANDO, ED ERA INSIEME AI GENITORI PER FARE VISITA A UNO ZIO RICOVERATO – IL GIORNALISTA-FOTOGRAFO DELLA STAMPA, MAURIZIO BOSIO È STATO AGGREDITO DAI FAMILIARI DELLA VITTIMA...

1. IL GIORNALISTA MAURIZIO BOSIO - IL FOTOGRAFO PICCHIATO DAI FAMILIARI DELLA VITTIMA

MAURIZIO BOSIO - FOTOGRAFO DELLA STAMPA PICCHIATO

Il giornalista-reporter Maurizio Bosio era andato a documentare la tragedia davanti al San Giovanni Bosco. Si era avvicinato al padre della piccola Esmeralda (Mimì), per porgere le condoglianze a titolo personale e de La Stampa, in quel momento è stato aggredito da un gruppo di altri familiari. Colpito in pieno volto e in varie parti del corpo, il collega ha riportato la frattura del setto nasale.

 

2. IL COMUNICATO DEL COMITATO DI REDAZIONE

Gentili lettori, ieri un nostro fotografo, un giornalista dell'agenzia Reporters, è stato aggredito nel parcheggio dell'ospedale Regina Margherita di Torino.

Maurizio Bosio, che si era recato sul posto per documentare un gravissimo incidente occorso a una bimba di due anni, era tornato senza macchina fotografica per fare le condoglianze alla famiglia quando si era diffusa la notizia della morte della piccola.

 

ospedale giovanni bosco di torino

A quel punto, però, è stato aggredito, spintonato, preso a pugni dai parenti della bambina. La sua colpa, così gli hanno urlato gli aggressori, «lavorare per La Stampa». Un episodio grave, l'ennesimo, che ancora una volta sottolinea il pesante clima di tensione e diffidenza in cui siamo costretti a lavorare.

 

Un clima intollerabile perché la nostra unica colpa, se così possiamo definirla, è quella di dare conto a voi lettori di ciò che accade con scrupolo e puntualità. Quello che continueremo a fare. A Maurizio tutta la nostra solidarietà e l'invito a non mollare.

 

3. IL COMUNICATO DELLA DIREZIONE

La direzione della Stampa condanna fermamente l'aggressione ai danni di Maurizio Bosio, picchiato violentemente nello svolgimento delle proprie funzioni. A lui la nostra solidarietà e vicinanza, ai nostri lettori la garanzia che continueremo a fare il nostro lavoro come sempre e nonostante tutto

 

4. ESMERALDA, MORTA A 2 ANNI INVESTITA DA UN'INFERMIERA NEL PARCHEGGIO DELL'OSPEDALE

Estratto dell’articolo di Gianni Giacomino Elisa Sola per “la Stampa”

 

familiari di Esmeralda Morgana Salkanovic

Si chiamava Esmeralda Morgana Salkanovic ma, per tutti, era solo «Mimì». Due anni compiuti il 5 maggio, festeggiati con i fratellini di uno e tre anni, insieme ai genitori. «Era allegra e felice, con quella vitalità che hanno solo i bambini», racconta in lacrime chi la conosceva. Quella stessa energia con cui, l'altra mattina, all'ombra degli alberi al fondo del grande parcheggio dell'ospedale San Giovanni Bosco di Torino saltellava e giocava spensierata. Era lì perché, insieme a tutta la sua grande famiglia dei Salkanovic, doveva andare a fare visita allo zio materno, ricoverato per problemi cardiaci.

 

Poco dopo le 13 una macchina che stava uscendo dal parcheggio ha travolto la piccola Mimì. Attimi di panico. Urla disperate. Tensione. La folla che accerchiava l'utilitaria. «Guidava una donna. Andava piano, ma poi, forse per l'agitazione ha accelerato», dirà un testimone. Al volante c'era un'infermiera che aveva appena finito il turno di lavoro. Dopo l'incidente, in completo stato di choc, è stata ricoverata.

familiari di Esmeralda Morgana Salkanovic davanti all ospedale giovanni bosco di torino

 

«Mimì» è stata subito portata in ospedale dove medici e infermieri le hanno prestato le prime cure. Che la situazione fosse disperata era evidente. Soprattutto perché la bimba ha avuto due arresti cardiaci nel giro di poco tempo. Uno di questi è durato più di un quarto d'ora. Quando è stata trasferita all'infantile Regina Margherita, i medici l'hanno monitorata per tutta la notte.

 

Troppo gravi le ferite e le fratture riportate su quel corpicino. E così, ieri, poco dopo mezzogiorno il cuore di «Mimì» ha smesso di battere. Davanti al polo sanitario si sono radunati camper e auto di famigliari e parenti. Che, fino a tarda sera, si sono disperati nella camera mortuaria, presidiata da carabinieri e polizia.

 

Una grande tensione culminata con l'aggressione a Maurizio Bosio, giornalista-reporter per La Stampa. I tre che l'hanno picchiato sarebbero già stati identificati. Adesso sarà un'inchiesta della procura, coordinata dal pm Davide Pretti, a chiarire la dinamica della tragedia.

 

testimone della morte di Esmeralda Morgana Salkanovic

[…] Il fascicolo aperto dalla procura è per omicidio stradale. L'unica indagata è proprio l'infermiera che, probabilmente senza accorgersene, perché non l'avrebbe vista, ha travolto la piccola Mimì. Spuntata all'improvviso, forse da dietro un camper, davanti alla macchina dell'infermiera che non ha avuto tempo di frenare. L'iscrizione del suo nome sul registro degli indagati è un atto dovuto, previsto dal codice penale. «Anche lei è una vittima di questa tragedia», dicono i colleghi.

 

[…] All'inizio si era diffusa la voce che mamma e bimba chiedessero l'elemosina agli automobilisti. Non era vero. Lo chiarisce l'avvocato della famiglia Salkanovic, Riccardo Magarelli: «La madre della bimba, Cristina Salkanovic non ha mai portato i figli in strada per chiedere l'elemosina. E non l'ha mai fatto nemmeno con Mimì. È stata indagata per furti, ma non ha mai portato con sé i bambini». Aggiunge: «Adesso è il momento del silenzio perché la famiglia sta vivendo un dolore straziante».

 

Tra i testimoni del dolore che sta vivendo anche la 57enne che ha travolto la piccola c'è una sua collega: «La bambina giocava da sola, è spuntata davanti alla macchina all'improvviso. Era impossibile vederla, stiamo soffrendo tutti per quella bimba, ma anche per la nostra amica. Non auguriamo a nessuno di vivere quello che sta passando».

 

5. E SALVINI ATTACCA GLI ASSISTENTI SOCIALI LA REPLICA: "SPECULA SU UNA TRAGEDIA"

Estratto dell’articolo di Alessandro Mondo Giulia Ricci per “la Stampa”

 

matteo salvini

C'è chi esprime solo «vicinanza». Ma c'è anche chi ne fa un caso politico, con parole in cui si mescolano ammonimenti sul tema sicurezza e provocazioni al mondo dei servizi sociali. Primo fra tutti il leader della Lega Matteo Salvini che, scrivendo sui social della piccola Esmeralda, le rivolge innanzitutto «una preghiera».

 

Poi, va all'attacco: «Ma dove sono gli assistenti e i servizi sociali che dovrebbero salvare questi bimbi da una vita di strada e di furti, senza scuola e senza gioia? E non usino la scusa della "cultura" Rom». Il post condiviso dal vicepremier sulle proprie bacheche riporta ancora la notizia, poi smentita, che la bambina stesse mendicando. In realtà, si trovava davanti all'ospedale San Giovanni Bosco perché lì è ricoverato suo zio, fratello della madre. Ma tant'è.

 

La replica arriva da Barbara Rosina, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Assistenti sociali: «Salvini strumentalizza senza conoscere i fatti. È inconcepibile e irresponsabile usare la morte di una bimba di due anni a fini politici. Siamo vicini alla famiglia e lontani dal ministro e da chi come lui non cerca mai soluzioni, ma arriva a manipolare le notizie per diffondere pregiudizi a discapito delle persone e della professione».

 

augusta montaruli conferenza programmatica fdi pescara

Prima ancora del vicepremier era stato l'assessore piemontese di FdI Maurizio Marrone, che oggi ha le deleghe alle Politiche sociali, a pronunciare parole simili: «È inaccettabile consentire ai nomadi di trascinare con loro minori nell'accattonaggio di strada. Se i Servizi sociali del Comune di Torino applicassero ai rom la metà del rigore con cui dispongono gli allontanamenti dei minori dalle altre famiglie, forse questa tragedia si sarebbe potuta evitare. Nelle linee di indirizzo ai servizi socioassistenziali chiariremo presto che i diritti dei minori vanno tutelati sempre».

 

matteo salvini bacia il rosario

 Anche qui, nonostante le novità arrivate nel pomeriggio, l'uomo di Meloni in Piemonte ha voluto ribadire le stesse parole, parlando comunque di «accattonaggio». Gli fa eco la parlamentare piemontese di FdI Augusta Montaruli: «Da anni chiediamo misure per garantire la sicurezza nel posteggio di quell'ospedale. Parcheggiatori abusivi e accattonaggio con uso anche di minori sono all'ordine del giorno a cui si aggiunge una numerosa presenza di tossicodipendenti. Per questo la notizia ribadisce quanto sia necessaria una supervisione più rigorosa dell'area: serve un intervento immediato».

 

Qui a ribattere è l'assessore comunale alle Politiche sociali, Jacopo Rosatelli, in quota Sinistra ecologista: «Dispiace che una circostanza così drammatica diventi l'occasione per una speculazione politica sull'operato dei servizi sociali.  L'allontanamento dei minori delle famiglie d'origine viene disposto dall'autorità giudiziaria e i servizi sociali provvedono alla loro collocazione in contesti residenziali alternativi. Curioso che proprio la Regione, dopo avere approvato una norma che punta "all'allontanamento zero", oggi invochi maggiore rigidità da parte degli operatori nell'allontanare i minori». […]

elemosina per strada

 

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…