sag awards

E SE LA LOTTA ALLA DISCRIMINAZIONE SI TRASFORMA IN UNA DISCRIMINAZIONE AL CONTRARIO? AI "SAG AWARDS", I PREMI CHE PRECEDONO GLI OSCAR, I RICONOSCIMENTI PIÙ IMPORTANTI VANNO AD ATTORI DI COLORE CHE RECITANO IN FILM ANTIRAZZISTI: DA VIOLA DAVIS AL TRIBUTO COME MIGLIOR ATTORE ASSEGNATO, IN MEMORIAM, A CHADWICK BOSEMAN FINO A DANIEL KALUUYA – UN “RISARCIMENTO” CHE RISCHIA DI FAR DIVENTARE IL COLORE DELLA PELLE E NON LA BRAVURA L’UNICO REQUISITO PER AGGIUDICARSI UN PREMIO…- VIDEO

Giovanni Torelli per "Libero quotidiano"

 

viola davis

La rivendicazione legittima dei diritti diventa spesso applicazione odiosa di privilegi. Se gli attori neri lamentano di essere poco o nulla premiati nelle principali cerimonie cinematografiche, poi cosa accade? Che i riconoscimenti principali vanno a loro, mentre sono i bianchi a venire discriminati.

 

Se ne è avuta una rappresentazione plastica l' altro ieri alla 27ma edizione dei Sag (Screen Actors Guild) Awards, i premi assegnati dal sindacato degli attori Usa e considerati una cartina di tornasole per individuare i possibili vincitori alla notte degli Oscar (in programma il 25 aprile). Ebbene, a farla da padrone in questa edizione, sono state le quote nere, se è vero che i premi più importanti per le performance da attori sono andati ad artisti di colore che avevano interpretato ruoli significativi in film "impegnati" sul razzismo.

youn yu jung

 

Il tributo come miglior attore è stato assegnato, in memoriam, a Chadwick Boseman, scomparso lo scorso agosto, e tra i protagonisti del film Ma Rainey' s Black Bottom, storia di quattro musicisti vittime di discriminazione razziale; nonché già interprete di Pantera Nera, il primo supereroe di colore. Sempre per Ma Rainey' s Black Bottom si è guadagnata il titolo di miglior attrice Viola Davis, nera e paladina dei diritti dei neri che più volte si era detta discriminata a Hollywood per il colore di pelle.

 

daniel kaluuya

Nella sua autobiografia, Around The Way Girl, la Davis aveva denunciato la disparità di trattamento subita dal mondo afro nel cinema a livello economico: «Ci sono più attrici nere di talento che ruoli significativi e siamo costrette a gettarci sulle briciole degli scarti per non morire di fame», aveva detto. Sottolineando poi in un' intervista la sua duplice condanna di essere donna e nera: «Le donne vengono pagate metà degli uomini, e a noi afroamericane danno un decimo di una donna caucasica».

 

chadwick boseman 1

DISCRIMINATI Attori neri discriminati nella paga e nei premi, insomma. Ma è davvero così? Quanto alla paga, ricordiamo che la Davis, secondo Forbes, oggi è la decima attrice più pagata al mondo con 15,5 milioni di dollari, non proprio una morta di fame. Quanto ai premi, si tratta di una vecchia storia: il regista nero Spike Lee nel 2016 rifiutò di partecipare alla cerimonia degli Oscar perché c' erano soltanto candidati bianchi. Si direbbe però che l' andazzo è cambiato eccome, come conferma ora il riconoscimento per il miglior attore non protagonista vinto da un altro attore nero, Daniel Kaluuya, protagonista di Judas and the Black Messiah, film sul leader delle Pantere Nere: non i supereroi, stavolta, ma il movimento per la liberazione degli afroamericani animato da un' ispirazione marxista-leninista; pellicola un po' nera e un po' rossa, dunque.

anya taylor joy 1

 

Come miglior attrice non protagonista l' ha spuntata un' altra non caucasica, la sudcoreana Youn Yu-Jung, interprete del film Minari. Certo, poi ai bianchi sono spettati premi di gruppo come quello per il miglior cast cinematografico assegnato a Il processo ai Chicago 7 o riconoscimenti minori come quello a Gillian Anderson in The Crown per la miglior interpretazione in una serie tv drammatica, ad Anya Taylor-Joy come miglior attrice in una miniserie (La regina degli scacchi) e a Catherine O' Hara come miglior attrice comedy.

 

viola davis in ma rainey's black bottom

Briciole, le definirebbe la Davis, che testimoniano una sorta di apartheid cinematografica al contrario appena cominciata, che verosimilmente troverà i suoi frutti nella notte degli Oscar. Chiariamo: a noi non importa un fico secco del colore della pelle di questo o quell' attore, è insopportabile invece che il colore di pelle diventi uno dei requisiti per essere premiato anziché no. Vivremo in un mondo cinematografico migliore quel giorno in cui cominceremo ad assegnare riconoscimenti non su base etnica o per categorie o quote, ma in nome di un solo criterio: se sei un drago o un cane a recitare. E gli attori incapaci

youn yu jung 1viola davis in ma rainey's black bottom 1gillian anderson viola davis 1daniel kaluuya 2youn yu jung in minariil processo ai chicago 7catherine o' hara chadwick bosemanyoun yu jung 2anya taylor joy viola davis 2

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."