giuseppe conte roberto gualtieri coronavirus

SE NON MORIAMO DI CORONAVIRUS, MORIREMO DI FAME - LA CORSA A OSTACOLI DEI PRESTITI ALLE IMPRESE TRA MODULI E GARANZIE – LA PROTESTA DI 'ASSONIME', L' ASSOCIAZIONE DELLE SOCIETÀ PER AZIONI PRESIEDUTA DA CIPOLLETTA: “È RISTRETTA LA PLATEA DEI BENEFICIARI, LIMITATI I FONDI A DISPOSIZIONE, MACCHINOSO L'ITER…”

Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte roberto gualtieri

La liquidità per le imprese, necessaria per non farle fallire in una fase di blocco delle attività per frenare la diffusione del coronavirus, è stata agevolata dal governo con i meccanismi previsti nel decreto Cura Italia del 17 marzo.

Ma non sono né sufficienti né agevoli, denunciano diverse associazioni imprenditoriali.

C' è da allargarli. E lo stesso decreto lo prevede.

 

Il Cura Italia estende la copertura del Fondo centrale di garanzia Pmi ai prestiti fino a 5 milioni (prima era 2,5 milioni), introduce una moratoria straordinaria sui finanziamenti e concede una garanzia di Stato attraverso la Cdp alle imprese (non solo Pmi) dei settori colpiti dalla crisi con 500 milioni di euro che possono coprire fino a 10 miliardi di nuova finanza. Ma - denuncia in una lettera al governo Assonime, l' associazione delle società per azioni presieduta da Innocenzo Cipolletta - è ristretta la platea dei beneficiari, limitati i fondi a disposizione, macchinoso l' iter, specialmente ora che la Commissione europea ha aperto alla concessione di aiuti di Stato.

innocenzo cipolletta foto di bacco

 

Francia e Germania, spiega Assonime, hanno messo a disposizione più miliardi, con meno condizioni, a tutte le imprese, non solo le Pmi (cioè quelle fino a 50 milioni di fatturato) «pur in presenza di un impatto finora minore dell' emergenza sanitaria sul sistema economico.

 

In particolare, le garanzie sono a prima richiesta, il tasso di copertura è al 90% e i potenziali beneficiari sono tutte le imprese, di ogni settore e dimensione». «Si rischia che le banche non eroghino nuovi prestiti senza garanzia dello Stato perché temono che diventino npl», spiega Cipolletta. «Insomma rischiamo un credit crunch. Servono quindi garanzie per tutte le imprese». Un' analoga richiesta era arrivata da Confindustria al tavolo convocato sabato dal premier Giuseppe Conte con imprese e sindacati.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Dentro lo stesso decreto ci sarebbero i margini per estendere la platea. Con l' ultimo comma dell' articolo 49 il ministro dell' Economia può prevedere «ulteriori misure di sostegno finanziario» anche con «finanziamenti a tasso agevolato e garanzie fino al 90%» a favore delle imprese - quindi non solo per le pmi - e delle banche. L' altro articolo cui guardano le imprese per l' apporto di liquidità è il 57 sull' intervento della Cdp come finanziatore o garante.

 

Ma anche qui servono i decreti attuativi, «per dare sostanza a queste possibilità allargando lo strumentario di banche e imprese», spiega una fonte che ha seguito il dossier.

 

prestiti alle imprese

Ieri il ministro Roberto Gualtieri ha dato una prima risposta a queste sollecitazioni. Nel decreto, ha detto in audizione in videoconferenza alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, è previsto per il Fondo garanzia Pmi «una profonda riforma e l' ampliamento delle modalità operative, tutte modifiche immediatamente operative. Solo l' incremento a 5 milioni sarà operativo a breve con la necessaria formalizzazione presso la Commissione Ue».

 

Gualtieri ha spiegato che «stiamo valutando ulteriori semplificazioni al fine di rendere più rapido l' accesso, data la mole attesa di domande, e di estendere alle small mid-cap da 250 a 499 dipendenti le garanzie alla luce della revisione della disciplina aiuti di Stato pubblicata giovedì». Il governo sta poi lavorando a un «ulteriore provvedimento attraverso cui vogliamo rafforzare in maniera molto significativa» anche le opportunità delle imprese maggiori.

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO