genitori e figli

SE NON SI VEDE UN FUTURO PERCHÉ METTERE AL MONDO DEI FIGLI? - I GIOVANI NON VOGLIONO PIÙ DIVENTARE GENITORI. LO DICE UN SONDAGGIO DELLA FONDAZIONE DONAT CATTIN - IL 51% DEGLI INTERVISTATI “SI IMMAGINA SENZA FIGLI” - I MOTIVI? “CARENZA DI LAVORO, MANCANZA DI RELAZIONI STABILI, ASSENZA DI POLITICHE ADEGUATE” - MA NON MANCANO I NARCISISTI: “I FIGLI SONO UN OSTACOLO ALLA PROPRIA LIBERTÀ

Emanuela Minucci per "La Stampa"

 

culle

Siamo un Paese per vecchi. E la notizia non è nuova. Il primo a denunciare il pericolo dell'«inverno demografico» fu, ormai 35 anni or sono, l'allora ministro della Sanità Carlo Donat-Cattin. Lo fece nel settembre del 1986 dal tradizionale convegno della sua corrente a Saint-Vincent, e seguirono diversi interventi sul tema per sollecitare un radicale cambio delle politiche per la famiglia.

 

culle nascite italiani

Donat-Cattin vedeva l'Italia come un Paese «in scadenza», destinato a contare 30 milioni di abitanti nel 2050. Dati che gli aveva fornito il demografo Antonio Golini, confermati anche dalle proiezioni di alcune compagnie di assicurazione. Ma cifre che - pur nella loro lungimiranza - vennero contestate da alcuni giornali: e il ministro venne addirittura accusato di provare nostalgia verso le politiche demografiche del ventennio fascista.

 

culle neonati

Sette lustri dopo il fenomeno della «culle vuote» ha ormai i contorni di un'emergenza sociale, e conferma la validità la visione politica di Carlo Donat-Cattin di cui proprio domani ricorrono i 30 anni dalla morte. In occasione dell' anniversario la Fondazione che ne porta il nome ha commissionato all'Istituto demoscopico Noto un sondaggio che parte con un dato inquietante: su un campione di 800 giovani di tutta Italia tra i 18 e i 20 anni la maggioranza (51%) immagina il proprio futuro senza figli. E tra questi il 31% stima che a 40 anni avrà un rapporto di coppia ma senza figli e un ulteriore 20% pensa che sarà single.

 

CULLE VUOTE2

Non si tratta di previsioni dichiarate sull'onda emotiva del momento, un «vedo nero» legato alla pandemia. Nel valutare i motivi per cui i giovani non vogliono avere figli gli intervistati danno risposte razionali. Adducendo ragioni che riguardano la sfera sociale più che una avversione netta a diventare genitori: la carenza di lavoro in primis (87%), cui segue l'assenza di politiche adeguate per la famiglia (69%).

 

CULLE VUOTE

Una percentuale analoga parla anche di crisi delle relazioni stabili, mentre solo il 37% ritiene i figli un ostacolo in quanto condizionano la vita. Secondo lo studio i giovani che non vogliono diventare genitori possono essere divisi in tre categorie. I primi sono quelli che si potrebbero definire «narcisisti» e che considerano il fatto di mettere su famiglia, e più in generale i legami stabili, un ostacolo alla propria libertà. La seconda categoria aggiunge una motivazione più «realista» che riguarda la paura di non potersi permettere economicamente questa possibilità.

 

genitori figli lavoro

I terzi sono i «nichilisti»: dichiarano di non volere figli per mancanza di fiducia nella società.

 

Un ulteriore risultato del sondaggio riguarda la percezione di sentirsi inclusi o esclusi dalla società. Il 51% vive una forte insoddisfazione in quanto non si sente «pienamente incluso», ai quali si aggiunge un 4% che invece lamenta una «esclusione totale». È quindi soltanto una minoranza, seppure sostanziosa (44%), ad autodefinirsi «inclusa». E a percepire le maggiori difficoltà di inserimento sociale sono le giovani donne.

 

genitori e figli

Nel campione scelto la condizione di studente lavoratore riguarda meno di un giovane su 5 (18%). La maggioranza non ha mai lavorato, mentre il 31% ha avuto qualche esperienza di lavoro ma attualmente ha scelto di dedicarsi unicamente allo studio. Infine, rispetto al proprio futuro personale la maggioranza si sente ottimista, ma se la domanda riguarda il futuro dell'Italia la quota degli ottimisti diventa minoranza (43%).

 

Sul piano personale gli uomini sono un po' più positivi delle donne (68% di ottimisti contro il 60%). Mentre riguardo al futuro dell'Italia sono le donne ad avere un po' più di fiducia.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...