zagaria sacco

E SE SCAPPANO? - RIENTRATI A CASA UOMINI DEI CASALESI, DI RIINA E DI MESSINA DENARO: IN AUMENTO I CONTROLLI DELLE FORZE DI POLIZIA. C’E’ IL RISCHIO CHE QUALCUNO DEI PADRINI PIU’ GIOVANI DECIDA DI FUGGIRE - LA LISTA DEI 376 È DIROMPENTE PERCHÉ RIVELA CHE SONO TORNATI NEI PROPRI FEUDI PEZZI DI COSCHE MAFIOSE. DA ALESSANDRO SCALINCI, "PICCIOTTO" DELLA SACRA CORONA UNITA A ANTONIO IANNACO, ESATTORE DEL PIZZO A SERVIZIO DEL CLAN CAIAZZO DI NAPOLI

Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

pasquale zagaria

Il primo della lista si chiama Alessandro Scalinci, è un "picciotto" della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese. L' ultimo, Antonio Iannaco, è un esattore del pizzo a servizio del clan Caiazzo di Napoli. Sono il primo e l' ultimo di un elenco di 376 fra boss e trafficanti di droga solo perché il Dap, il dipartimento dell' amministrazione penitenziaria, ha scelto il più burocratico dei criteri per rispondere alla commissione antimafia, che chiedeva con urgenza di sapere chi fosse andato ai domiciliari per motivi di salute connessi al Covid. Il criterio dell' ordine alfabetico delle carceri da cui sono usciti, come fosse una questione di ordinaria amministrazione.

 

Per prima Bari, infine Torino. Senza alcuna indicazione del reato, del ruolo ricoperto dal boss. Da ieri mattina, dopo la pubblicazione su questo giornale, è diventata la lista al centro della massima allerta al ministero della Giustizia. E i controlli delle forze dell' ordine sono anche aumentati, soprattutto la notte: si fa sempre più forte il rischio che qualcuno - magari i giovani boss, con la prospettiva di diversi anni ancora da scontare - decida di darsi alla fuga. Oppure mediti di organizzare summit o nuovi affari di droga.

basentini

 

Pezzi di clan Per comprendere a pieno il peso dei 376 nomi bisogna dimenticare la sequenza burocratica fatta dal Dap, che non indica alcuna gerarchia di pericolosità. Bisogna, piuttosto, mettere i cinque fogli della lista uno accanto all' altro. E provare a leggere i nomi come fossero le tessere di un puzzle. Da una parte i boss che indagini e sentenze indicano come i capi di Cosa nostra, dall' altra i padrini della 'Ndrangheta, i Camorristi, gli uomini della Sacra Corona Unita. La lista dei 376 è dirompente perché rivela che sono tornati nei propri feudi pezzi di cosche mafiose. Ecco perché pm e investigatori sono preoccupati.

 

pasquale zagaria 1

In provincia di Palermo, all' improvviso, sono ai domiciliari alcuni dei colonnelli più pericolosi della Cosa nostra che è stata fedele a Riina e Provenzano. Giuseppe Libreri, che ha lasciato il carcere il 23 marzo, è il capo della famiglia di Termini: nel 2010 gli avevano sequestrato un tesoro da 14 milioni di euro, ma lui continuava ad imporre il suo ricatto agli imprenditori per gli appalti dell' hinterland. Poco più in là, in provincia, è tornato Stefano Contino, capomafia di Cerda, che nel 2013 si vantava: «Mi possono pedinare pure notte e giorno, non trovano nulla». Faceva vita da pensionato e i summit li organizzava in ospedale. Diego Guzzino, di Caccamo, preferiva invece fare affari in città.

Il 24 marzo ha lasciato il carcere di Potenza.

 

Nel cuore della Sicilia, c' è un altro pezzo di mafia che è tornato ai domiciliari. La mafia dei pascoli che vuole spartirsi i Nebrodi e soprattutto milioni di euro di finanziamenti europei per la Sicilia. Da una parte Gino Bontempo Scavo, dall' altra Domenico e Giacomo Di Dio.

 

alfonso bonafede francesco basentini 1

Vecchi e giovani padrini In provincia di Trapani, è adesso a casa un fedelissimo del superlatitante Matteo Messina Denaro, Vito D' Angelo, che era già andato ai domiciliari nell' agosto scorso, poi una telecamera dei carabinieri piazzata davanti alla sua abitazione, sull' isola di Favignana, svelò il via vai per incontrarlo. Per questo era tornato in carcere. D' Angelo è uno degli anziani carismatici delle mafie, rappresenta una faccia della lista dei 376. In cui c' è anche Bruno Raschilla, il "santista" della 'Ndrangheta a Torino, diventato quasi un idolo per i giovani mafiosi, perché per anni era riuscito a fingersi povero, incassando la pensione sociale. C' è anche una donna fra i simboli festeggiati per il ritorno a casa: Carmela Gionta, la sorella di don Valentino, boss storico di Torre Annunziata.

 

CARCERI ITALIANE

Ed ecco i giovani "rampanti", come vengono definiti nelle nelle sentenze. Il napoletano Raffaele Scarpa terrorizzava gli imprenditori dicendo di essere il "nuovo boss di Casoria": «Se ti serve tengo pure la pistola qua». Ma un imprenditore coraggioso l' ha denunciato. Armando Savorra, legato al camorrista Ciro Contini, si era invece trasferito a Rimini per fare nuovi affari. Aveva grandi progetti anche Nicola Capriati, un barese trapiantato a Verona, dove gestiva un avviato mercato della droga. Sono soprattutto i giovani tornati ai domiciliari a preoccupare l' antimafia. Un altro si chiama Federico Fantilli, il ras dei videopoker di Roma. Prima di finire in carcere diceva: «Metto macchinette dove voglio, e nessuno deve venire a rompermi le scatole».

CARCERI ITALIANE

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…