papa bergoglio sinodo amazzonia

E SE TUTTI I PRETI FOSSERO SPOSATI? - DOPO L'AMAZZONIA IN ARRIVO, DALLA GERMANIA ALL’AUSTRALIA, ALTRE RICHIESTE AL PAPA DI ORDINARE PRETI ANCHE UOMINI SPOSATI PER COMPENSARE LA CRONICA CARENZA DI VOCAZIONI - L’ARCIVESCOVO DI VIENNA, CHRISTOPH SCHÖNBORN: “I SACERDOTI SPOSATI AVVICINERANNO LA CHIESA A TUTTI. E POI BISOGNEREBBE ORDINARE LE DONNE A PRESIEDERE FUNERALI E A GUIDARE LA LITURGIA DELLA PAROLA…"

1 - SVOLTA SUI PRETI SPOSATI, DOPO L'AMAZZONIA IN ARRIVO ALTRE RICHIESTE

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

SINODO DEI VESCOVI

Dopo l'Amazzonia rischiano di arrivare al Papa altre richieste per ordinare preti sposati in zone geografiche anch'esse funestate dalla cronica carenza di vocazioni. Forse dalla Germania, dagli Stati Uniti, dall'Europa del Nord o dall'Australia. Ora che su un documento sinodale è stata inserita per la prima volta - nero su bianco - la proposta indicativa di consacrare anche uomini sposati, in assenza di giovani seminaristi, si è inevitabilmente riaperto l'annoso dibattito sul celibato ecclesiastico e si fanno scommesse.

 

PAPA BERGOGLIO MANGIA LA PIZZA

Quando Papa Francesco ha annunciato l'intenzione di dedicare un sinodo specifico all'Amazzonia, una vastissima regione con problemi enormi, forse non immaginava che anche altrove si sarebbero accarezzate aspettative e speranze di riforma simili. Alimentando la speranza di sgretolare in prospettiva il muro del celibato sacerdotale.

Una parte della Chiesa in Germania, per esempio, da tempo spinge in questa direzione.

 

Lo hanno fatto sapere chiaramente i vescovi tedeschi alcuni mesi fa quando hanno chiesto a Roma il permesso di iniziare un periodo di riflessione comune e sviluppare nell'arco di due anni alcune riforme capaci di riportare la Chiesa vicino alla società tedesca. Una di queste proposte di revisione riguarda proprio la prospettiva dei preti sposati. Analoghe sollecitazioni arrivano ciclicamente dagli Stati Uniti e anche dall'Australia.

PAPA BERGOGLIO E IL SINODO PER L AMAZZONIA

 

Di conseguenza il Sinodo sull'Amazzonia convocato dal pontefice il mese scorso per risolvere una serie di problemi pastorali e andare concretamente incontro alle richieste delle comunità indigene che vivono nella foresta e che per la mancanza di preti sono costrette ad attendere anche sei mesi di tempo prima di poter ricevere la visita di un missionario per la messa della domenica, ha finito per caricarsi di aspettative maggiori di quelle che altrimenti non avrebbe mai avuto.

 

I vescovi brasiliani, colombiani, peruviani e boliviani hanno insistito tanto presso il Papa facendo presente che per l'Amazzonia serve una soluzione pratica. Inizialmente l'ipotesi era di consacrare i viri probati, uomini di comprovata fede, già sposati, ai quali affidare il ministero per somministrare i sacramenti, celebrare matrimoni, funerali, confessare, dire messa.

PAPA BERGOGLIO E IL SINODO PER L AMAZZONIA

 

LA PAROLA FINALE

Tra gli articoli votati al Sinodo si indica la possibilità «di stabilire criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile». L'ultima parola adesso spetterà al Papa visto che il documento ha un valore solo consultivo e non deliberativo.

 

2 - CHRISTOPH SCHÖNBORN ARCIVESCOVO DI VIENNA: "I SACERDOTI SPOSATI AVVICINERANNO LA CHIESA A TUTTI"

Domenico Agasso Jr per “la Stampa”

 

CHRISTOPH SCHONBORN

La Chiesa non può essere solo «in visita», con un prete che passa a distanza di mesi. Deve avere una «presenza fissa». Essere «vicina alla gente». Da questa esigenza delle «zone remote dell' Amazzonia» è nata la richiesta dei vescovi di ordinare sacerdoti i diaconi con famiglia. Però l' apertura ai preti sposati è «solo uno dei risultati del Sinodo».

 

Non vanno trascurati i «passi avanti» sul «ruolo delle donne». E sarebbe uno sbaglio irrecuperabile tralasciare il principale obiettivo dell' Assemblea: lanciare un grido di allarme al mondo, perché la devastazione della regione panamazzonica mette in pericolo il pianeta intero. E dunque l' umanità. E questo è un tema cristiano, non solo ambientalista. Parola del cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, teologo domenicano, considerato uno dei porporati più influenti e autorevoli del collegio cardinalizio.

 

Eminenza, come si è svolto il Sinodo?

«Il clima è stato sereno e fraterno. Ci si è ascoltati, condividendo le esperienze e le preoccupazioni. È stato uno dei migliori che ho vissuto, per l'atmosfera e l'efficacia».

SINODO DEI VESCOVI

 

Quali erano gli obiettivi generali?

«Innanzitutto la questione ecologica, con la drammatica situazione dell'Amazzonia che per il clima mondiale ha un'importanza cruciale».

 

Fino a che punto c'è da preoccuparsi?

«Un grande esperto climatico tedesco, il professor Schellnhuber, ha descritta l'emergenza così: la morte della selva amazzonica è la morte del mondo. Ecco, è l'emergenza che ha portato a questo Sinodo, perché il Papa e i padri sinodali volevano lanciare un grido di allarme al mondo».

 

Le urgenze sono limitate all'aspetto ambientale?

«No. I partecipanti al Sinodo hanno fatto sentire la voce degli indigeni, una delle popolazioni più povere e sfruttate del pianeta».

 

roghi in amazzonia 12

Qual è l'importanza dell' apertura all'ordinazione sacerdotale di diaconi sposati?

«Innanzitutto va fatta una precisazione: la pastorale in Amazzonia era uno dei compiti del Sinodo, e la mancanza di sacerdoti era un elemento tra tanti altri, non si deve parlare solo dei preti sposati. Per esempio va affrontato il ruolo pericoloso delle sette. Poi la diffusione delle chiese pentecostali, che hanno un influsso tale per cui si stima che già più del 50% dei fedeli siano passati alle correnti evangeliche. Le riflessioni sui diaconi sono partite dal rilevamento di una necessità: la pastorale cattolica non deve più essere solo "di visita", ma di presenza».

 

Ci spiega che cosa significa?

CHRISTOPH SCHONBORN

«A volte occorrono mesi, se non anni, prima che un prete possa tornare - in visita - in una comunità per celebrare messa. Invece il diacono, persona con famiglia e lavoro, è un uomo vicino, che ha una presenza fissa».

 

Ci aiuta a fare chiarezza sui vari passaggi?

«Nella Chiesa cattolica per essere presbitero (sacerdote, ndr) bisogna prima ricevere l'ordinazione diaconale. Da 50 anni abbiamo l'apertura stabilita al Concilio Vaticano II di uomini sposati che possono ricevere il sacramento dell'ordine nel quadro del diaconato. Sono diventati diaconi permanenti sposati, che hanno famiglia, vita professionale e servono la Chiesa. Molte conferenze episcopali hanno già utilizzato questa possibilità».

 

Quale per esempio?

«La nostra arcidiocesi di Vienna. Abbiamo una lunga e fruttuosa esperienza di diaconi permanenti, a servizio nelle parrocchie».

Papa Bergoglio

 

Dunque come potrà funzionare in Amazzonia?

«Nelle zone remote, dove c' è una grave mancanza di preti, la comunità potrà chiedere al vescovo, che avrà ricevuto la facoltà dal Papa, di ordinare sacerdote il diacono lì presente. Questo è il cammino che ha proposto il Sinodo e che ha sottoposto al giudizio del Pontefice».

 

Sulle tematiche della donna nella Chiesa sono stati fatti passi avanti?

«Sì, due in particolare. Si chiede di rivedere il Motu proprio di Paolo VI Ministeria quaedam del 1972 che, praticamene, escludeva le donne da qualsiasi ordinazione. La richiesta è che possano invece essere ordinate al Lettorato e all' Accolitato».

 

Che cosa vuol dire in pratica?

«In tante diocesi le donne praticano questi ministeri che presuppongono vari compiti: da noi a Vienna ce n' è una trentina che hanno ricevuto dal vescovo la facoltà di presiedere i funerali, altre hanno guidano la liturgia della Parola. Il Sinodo domanda che questa prassi già esistente diventi regolare».

 

Qual è l'altro risultato?

«In tante comunità amazzoniche le donne hanno responsabilità di guida. Si propone al Papa di dare più ampio rilievo a questi ministeri di fatto già esistenti, riconoscendo ufficialmente il ruolo di "donna dirigente di comunità"».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...