pasquale notarnicola

SEGRETI E MEMORIE DI UNO SPIONE - “IL SISMI ERA INFILTRATO DALLA P2 ED EBBE UN RUOLO NELLE STRAGI. GELLI ERA SOLO LA PEDINA DI UN SISTEMA PIÙ AMPIO” –  IL GENERALE PASQUALE NOTARNICOLA: “LO STATO SI RIVELÒ ESSERE LACERATO TRA CHI INCORAGGIAVA E FAVORIVA I TERRORISTI, E CHI LI PERSEGUIVA - I GRUPPI NEOFASCISTI E NEONAZISTI, E IN PARTICOLARE ORDINE NUOVO E AVANGUARDIA NAZIONALE, SONO STATI FINANZIATI, ARMATI E PROTETTI DA SETTORI DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI E STRANIERI - ERANO INFILTRATE ANCHE LE BR”I DEPISTAGGI SULLE STRAGI DI USTICA E BOLOGNA - VIDEO

Ferruccio Pinotti per corriere.it - Estratti

 

pasquale notarnicola

L'infiltrazione di logge coperte nei Servizi segreti, testimoniata dalla presenza nella famosa «lista»  P2 di numerosi appartenenti ai vertici dell'intelligence, è ora messa nero su bianco dalla memorie di un generale che è stato al vertice del Sismi (l'ex servizio segreto militare, ora Aise).

 

Pasquale Notarnicola, classe 1930, è stato un uomo di lungo corso nel mondo degli 007 di Stato: nel 1951 entra all’Accademia militare di Modena, per proseguire il suo percorso alla Scuola di applicazione di Torino e poi essere assegnato al Reggimento Lancieri di Novara. Frequenta la Scuola di guerra a Civitavecchia e in seguito viene chiamato presso lo Stato maggiore dell’esercito, a Roma.

 

Dal 1978 al 1983 è ai vertici del Sismi, prima come responsabile della Prima Divisione e poi come coordinatore di tutte le divisioni operative. Promosso generale di Brigata, lascia il Sismi e torna al comando della Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli. Successivamente diventa generale di Divisione.

 

pasquale notarnicola cover

Ha sempre collaborato con la magistratura e con le Commissioni parlamentari d’indagine. Prima di morire, nel 2021, ha affidato le sue memorie al professor Angelo Ventrone, professore di Storia contemporanea dell'università di Macerata.

 

«Sono orgoglioso di aver fatto tutto il mio dovere a favore della patria e di non appartenere a quel gruppo di traditori che, nonostante il giuramento solenne prestato all’inizio della carriera, si è poi volto all’obbedienza di una loggia massonica segreta che certamente è la responsabile di tutti i depistaggi avvenuti nel corso e a seguito delle varie stragi», rivela Notarnicola al professor Angelo Ventrone, ordinario di Storia contemporanea all'università di Macerata, nel libro Tra le nebbie della p2 - Memorie di un capo dei Servizi, pubblicato in questi giorni da Donzelli.

 

 

 

(...)

Rivela ancora Ventrone: «Sin dai primi momenti, lo Stato si rivelò essere lacerato tra chi incoraggiava e favoriva i terroristi, e chi li perseguiva. E proprio il sostegno che una parte delle istituzioni diede a questa prolungata attività cospirativa – attività che si è protratta almeno per una quindicina di anni - ha rappresentato la vera eccezionalità del caso italiano».

licio gelli

 

E ancora: «Oggi possiamo dire che le inchieste della magistratura si sono spinte molto più avanti di quanto abbia percepito l’opinione pubblica.

 

Oggi conosciamo con certezza gli ambienti politici da cui la strategia eversiva è nata: i gruppi neofascisti e neonazisti, e in particolare Ordine nuovo e Avanguardia nazionale, che sono stati finanziati, armati e protetti da settori dei Servizi segreti italiani e stranieri, da circoli imprenditoriali e da organizzazioni a cavallo tra la dimensione nazionale e internazionale come la loggia massonica P2». Una tesi forse un po' semplificante, ma che Notarnicola documenta credibilmente.

 

La strage di Ustica e quella di Bologna

Due delle vicende che più direttamente hanno visto coinvolto il generale Notarnicola sono state le stragi di Ustica nel giugno 1980 e di Bologna: in merito ad entrambi i casi, Notarcilola ha raccontato come i depistaggi fossero ben organizzati e iniziassero sin dai primi momenti (nel caso di Bologna, già a dieci minuti dall’esplosione, con il direttore del servizio, Giuseppe Santovito, P2, impegnato a sostenere la versione dello scoppio di una caldaia.

 

Le ostilità e i tentativi di ricatto

Come spesso accade ai servitori dello Stato che rivelano il lato oscuro delle attività coperte, «La colpa di Notarnicola fu quella di aver rivelato le trame oscure che sottostavano alla strategia della tensione. L’ostilità che lo colpì si tradusse nella moltiplicazione di ostacoli alle indagini, nel nascondergli le notizie utili, nell’escluderlo dal gruppo che attorno a Santovito gestiva queste attività oscure, nell’indirizzarlo verso false piste e persino nel far filtrare appositamente notizie sul suo ruolo strategico nell’antiterrorismo, per spingere le Brigate rosse, come effettivamente accadde, a individuarlo come bersaglio da eliminare».

 

pasquale notarnicola

Notarnicola ha ricordato come, di fronte al fallimento dei tentativi di porlo sotto controllo, un altro ufficiale, dopo aver spaccato un vetro con un pugno, avesse esclamato esasperato: «I soldi non si attaccano alle sue mani… non ha amanti. Come si deve fare con quello?».

 

L'infiltrazione dei Servizi nell'estrema sinistra

C’è tuttavia un aspetto importante, di cui si sa ancora poco, che il generale Notarnicola sottolinea nelle sue memorie: l’infiltrazione e la strumentalizzazione da parte dei Servizi anche delle formazioni terroristiche di estrema sinistra. Ventrone spiega al Corriere:

 

«Nel corso delle varie interviste che gli ho fatto, Notarnicola mi ha raccontato come il generale Pietro Musumeci, stretto collaboratore di Santovito, poi condannato anch’egli per depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna, avesse rapporti "non giustificati" con esponenti delle Brigate rosse. E come Giovanni Senzani, uno dei massimi dirigenti brigatisti, che guidò l’organizzazione dopo l’arresto di Mario Moretti nel 1981, fosse protetto da elementi del servizio iscritti alla P2, tra cui, secondo Notarnicola, il capo centro di Firenze, Federigo Mannucci Benincasa»

 

La stragi e la «strategia della tensione»

strage di bologna

Ventrone ha toccato con Notarnicola anche il delicato nodo delle stragi: «Dopo la strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969), il paese prese consapevolezza dell’esistenza di una "strategia della tensione" che mirava a erodere le basi dello Stato democratico.

 

Da quel primo attentato fu un susseguirsi di eventi sanguinosi, mai chiariti fino in fondo: dalla strage di Peteano a quelle di Ustica e di Bologna. Questi eventi non solo hanno destabilizzato fortemente la convivenza civile, ma hanno pure condizionato la storia del paese fino ad oggi. Di queste vicende mi ha parlato con grande chiarezza il generale Pasquale Notarnicola, ai vertici del Sismi dal 1978 al 1983. 

 

LICIO GELLI E LA STRAGE DI BOLOGNA - MEME BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Per molti anni, i processi per definire le responsabilità hanno visto una sorprendente alternanza di assoluzioni e condanne, tra depistaggi, falsificazioni e omissioni, dando all’opinione pubblica l’impressione che non si potesse mai arrivare alla "verità". Ma le inchieste sono proseguite e, anche grazie alle testimonianze di servitori dello Stato come Notarnicola, molte responsabilità sono state chiarite.

 

Oggi infatti sappiamo che l’obiettivo della strategia della tensione non era ricostituire uno Stato autoritario, ma delegittimare il Partito comunista per impedirgli di avvicinarsi al governo, accusandolo di essere responsabile del caos che stava colpendo il paese».

 

I rischi della teoria omnicompresiva

Il rischio, in queste ricostruzioni, è la teoria «omnicompresiva» che tende ricondurre ogni evento a un'unica matrice. Ma Notarnicola e Ventrone appaiono sicuri di una verità storica in reltà più controversa: «Abbiamo certezza che i vertici dei servizi segreti e gruppi neofascisti come Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale e i Nar hanno intrecciato la loro attività eversiva con quella dei Servizi segreti di alcuni paesi stranieri, delle Forze armate, del mondo politico e di organizzazioni internazionali come la loggia massonica P2, con i suoi ulteriori e oscuri intrecci con la criminalità organizzata».

strage bologna 17

 

Gelli: grande vecchio o burattino in mani altrui?

Ventrone affronta con l'alto ufficiale dei Servizi anche la figura di Gelli. «Il generale Notarnicola entra nelle pieghe più oscure di questi intrecci con la sua esperienza diretta, a tratti sconvolgente per il livello intricato di infiltrazione nei gangli vitali dello Stato da parte della P2 e del suo capo, Licio Gelli.

 

Tuttavia, secondo Notarnicola, Gelli era solo la pedina di un sistema più grande e a lui superiore, così potente da ostacolare il generale nella sua attività investigativa, ostracizzarlo, depistarlo, per allontanarlo dalla verità». Il contributo del libro - comunque la si pensi - è l'ascolto di testimone diretto di una stagione terribile, che tarda a farsi storia ma che deve essere portata alla luce affinché la vita democratica possa proseguire senza ombre.

 

licio gelli 4

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…