covid gravidanza brasile

SENZA VACCINO SI MUORE ANCHE SE SI È GIOVANI – LA TRAGEDIA DELLA 28ENNE DI APRILIA MORTA DOPO AVER CONTRATTO IL COVID IN GRAVIDANZA: LA RAGAZZA NON SI ERA VACCINATA E SI È CONTAGIATA DURANTE LE FESTE DI NATALE. DOPO SETTE GIORNI NON RIUSCIVA A RESPIRARE, È STATA RICOVERATA ALL’UMBERTO I DOVE È STATA TRATTATA CON IL CASCO, MA LE SUE CONDIZIONI SONO PRECIPITATE TANTO DA SPINGERE I MEDICI A FAR NASCERE IL BAMBINO ALLA TRENTADUESIMA SETTIMANA. LEI È MORTA, IL PICCOLO…

Camilla Mozzetti e Raffaella Patricelli per “Il Messaggero”

 

covid gravidanza 2

«Si muore da vecchi» dicono quelli che al Covid rispondono alzando le spalle perché per loro è «solo un'influenza». Ma il virus non risparmia nessuno, infetta e uccide anche le donne, pure quelle in dolce attesa. Giovani che non hanno compiuto ancora trent' anni. Le donne con un quadro clinico sereno: senza patologie autoimmuni, senza problemi legati all'obesità o all'ipertensione (tra le cause che tendono a complicare le condizioni di chi contrae il Sars-Cov-2).

 

vaccino gravidanza 2

Anna - la chiameremo così - aveva appena 28 anni e non era vaccinata. È morta nella notte tra il 20 e il 21 gennaio nel reparto di Terapia Intensiva del policlinico romano Umberto I. Residente ad Aprilia, una cittadina tra Roma e Latina, era incinta e il suo bimbo è stato fatto nascere alla 32esima settimana con un taglio cesareo nel disperato tentativo di salvare la vita ad entrambi. Lui, il piccolo appena un chilo e 800 grammi, si è salvato: scalcia già e si muove dentro l'incubatrice.

 

covid gravidanza 1

Lei, Anna, invece è morta senza aver visto per un solo secondo il figlioletto che portava in grembo. La donna aveva contratto il Covid da non vaccinata, il suo percorso di immunizzazione contro il virus non era mai partito e neanche la sicurezza di poter ricevere la dose pur essendo incinta l'aveva convinta, spronata a tutelarsi.

 

LA STORIA Il virus l'ha contratto a casa, durante le vacanze di Natale, era il 29 dicembre quando sono iniziati i primi sintomi poi il tracollo contro cui neanche i sanitari dell'Umberto I hanno potuto nulla pur adoperandosi in ogni modo. Ed Anna non era una di quelle donne che, stando ad un'ultima indagine dell'Asl Roma 1 sul profilo dei no vax di ritorno, non si era vaccinata perché ai margini della società, straniera o senza istruzione.

vaccino gravidanza 1

 

La sua è una famiglia normale, italiana e istruita, lavoratori i genitori, lavoratore il marito ma del vaccino non si fidava, pare che neanche suo marito fosse vaccinato e il Covid se l'è portata via in meno di un mese. Il sette gennaio, dopo nove giorni dai primi sintomi, Anna non riesce a respirare e così i suoi cari decidono di portarla al pronto soccorso dell'Umberto I.

 

terapia intensiva covid 4

«È stata ricoverata con una seria insufficienza respiratoria - ricorda Katia Bruno, coordinatrice della Terapia intensiva Covid del policlinico universitario - per diverse ore è stata trattata al pronto soccorso ostetrico e poi trasferita in reparto». Le condizioni sono apparse da subito complesse. «La donna era sì incinta ma non aveva patologie pregresse o condizioni tali da aggravare l'evoluzione della malattia, non si era vaccinata ma è fondamentale farlo perché il Covid uccide anche le persone sane e le giovani donne che aspettano un bimbo», prosegue la Bruno che aggiunge: «Da subito è stata trattata con il casco al 100% di Co2 e i monitoraggi del bimbo, fatti in continuazione durante la degenza, non mettevano in luce alcuna problematica».

 

covid gravidanza 3

L'EVOLUZIONE Ma la donna non dava segni di miglioramento fino a che, sei giorni più tardi - il 13 gennaio -, il quadro clinico è arrivato ad un passo dal crollo: «Era difficile gestire la respirazione solo con il casco - ricorda la coordinatrice della Terapia intensiva - e si è dunque deciso di intervenire con il parto cesareo alla 32esima settimana in anestesia generale. Dopo l'operazione è stata trattata con la ventilazione meccanica in Ecmo al 100%».

 

terapia intensiva covid 3

Il bimbo «dopo un iniziale distress respiratorio - fanno sapere dall'ospedale - è stato ricoverato in Terapia intensiva neonatale ma ora le sue condizioni sono buone e non necessita di supporto ventilatorio». Il Covid non l'ha contratto. Anna invece dopo un apparente miglioramento con l'Ecmo ha ceduto: il suo cuore ha smesso di battere alle 4 del mattino di due giorni fa lasciando nello sconforto la famiglia ma anche i sanitari. Il dolore è dilagato anche ad Aprilia: «Una vera tragedia - commenta il sindaco della cittadina Antonio Terra - Ho ricevuto la chiamata direttamente dall'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, lui stesso di persona mi ha voluto informare della situazione e porgermi la sua vicinanza considerata la situazione molto delicata».

Covid Gravidanza

 

Proprio D'Amato, che ha garantito svariati Open day per le donne in gravidanza al fine di ribadire l'importanza della copertura vaccinale anche per loro (il 2 febbraio ci sarà un altro appuntamento dedicato all'ospedale Sant' Eugenio di Roma ndr), lancia di nuovo l'appello alle donne che aspettano: «Vaccinatevi è assurdo morire cosi».

terapia intensiva covid 2terapia intensiva covid 1Covid Gravidanza

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO