selvaggia lucarelli totti

LA SEPARAZIONE TOTTI & ILARY SCATENA SELVAGGIA: MARCATO STRETTO DA UN INVESTIGATORE PRIVATO. "E’ FINITA COSÌ LA VITA MATRIMONIALE DI FRANCESCO TOTTI. DOPO VENT’ANNI DI CERTEZZE, CI RITROVIAMO ORFANI DELL’ULTIMO CLICHÉ SENTIMENTALE DEI PRIMI ANNI 2000: L’INCROCIO CAFONE E IRRESISTIBILE TRA CALCIATORE E VELINA. ORA, AL MASSIMO, CI SI INCONTRA A UN TORNEO DI PADEL, COME TOTTI E NOEMI BOCCHI E LA NARRAZIONE È DI UN’AUSTERITÀ INSOPPORTABILE. CI MANCHERÀ QUEL SAPORE VINTAGE DELLE VECCHIE COPERTINE DI GOSSIP, QUANDO ACCANTO AI NOMI DI FRANCESCO E ILARY C’ERANO ANCORA L’ALTEZZA E IL SEGNO ZODIACALE, ANZICHÉ…"

Selvaggia Lucarelli per www.editorialedomani.it

 

totti ilary noemi

Marcato stretto da un investigatore privato. È finita così la vita matrimoniale di Francesco Totti, nel goffo tentativo di dribblare vecchi giornalisti e nuove tentazioni. Ha provato ad indossare di nuovo la maglietta numero 10, a smarcarsi dagli avversari, ma che il capitano era stanco s’è capito fin dal primo video di smentita, quello in cui nel difendere il suo matrimonio sembrava minacciato da un tagliagole di Boko Haram.

 

TOTTI ILARY

A dirla tutta, non era stata troppo convincente neppure Ilary quando, intervistata dall’amica Silvia Toffanin (per non avere sorprese, tipo Matteo Salvini che va da Massimo Giletti), pareva quella che si è infilata la fede nella toilette di Mediaset quando l’ha chiamata l’assistente di studio, per la sola gioia di sventolarla in faccia ai giornalisti.

 

 

Così a un tratto, dopo vent’anni di certezze, ci ritroviamo orfani dell’ultimo cliché sentimentale dei primi anni 2000, quegli anni rozzi e spudorati in cui i calciatori sfogliavano gli album delle veline e le veline sfogliavano l’album dei calciatori, dando vita a incroci cafoni e irresistibili, a foto di amori sbocciati sulle moto d’acqua, nel privè dell’Hollywood, sulla spiaggia di Formentera, durante una partita a racchettoni.

 

mi chiamo francesco totti totti e ilary

Ora, al massimo, ci si incontra a un torneo di padel, come Totti e Noemi Bocchi e, ne converrete con me, la narrazione è di un’austerità insopportabile.

 

DAL GOSSIP AL META-GOSSIP

Soprattutto, le vecchie coppie sopravvivevano alla tentazione contemporanea del meta-gossip, del gossip che racconta se stesso, delle smancerie condivise, della fusione dei cognomi (Totti e Ilary ci hanno risparmiato “i Blasotti”, tanta gratitudine), dei baby-shower (loro due ci avrebbero sorpreso con i nomi alla Chanel, mica con il sesso dei nascituri), degli #adv di coppia.

 

I due sono stati coerentemente anni 2000 fino alla fine: niente reality sulla loro vita ma una serie tv old style e, insieme, quelle vecchie pubblicità di una volta, in tv, da Vodafone a 10eLotto, da Pepsi a Volkswagen.

noemi bocchi a tirana foto gmt 536

 

Perfino l’epilogo ha il sapore vintage della notizia data dai giornali di gossip come ai vecchi tempi, anziché dagli stessi protagonisti sui social o da Fragolina97 che si accorge che i due hanno smesso di seguirsi sui social.

 

Verrebbe da dire che è vintage perfino la faccenda dell’investigatore privato pagato da Ilary per avere le prove del tradimento, ma quello non è un fatto vintage, è un fatto elitario: ci sono matrimoni sopravvissuti all’usura delle corna e dei sospetti perché non ci sono i soldi per gli investigatori privati. Perfino i dubbi bisogna poterseli permettere.

 

MEME SULLA ROTTURA TRA ILARY E TOTTI

Shakira, Wanda Nara, Ilary Blasi sono le ultime, in ordine di tempo, ad essersi concesse il lusso di evitare i tre patetici tentativi del codice pin sul telefono del marito, per scoprire che certi calciatori, in fondo, quando si parla di sentimenti, non smettono mai di giocare nella Primavera. Perfino Totti, quello che ha giurato amore eterno a una sola squadra, ha rinunciato a Ilary per un altro club.

 

Del resto,  sulla famosa maglietta che esibì in campo agli esordi del loro amore, c’era scritto “6 unica”, non “6 L’unica” e gli articoli, nei matrimoni, contano. Il dopo, al momento, è tutto da capire.

ILARY TOTTI 33

 

IL REGNO DEI CLICHÉ

Non c’è giorno in cui non si aggiunga un nuovo particolare sulla separazione e, se fosse vero quello che si legge, si entra nel regno dei cliché: lui, inedito paladino dell’amor cortese, si sarebbe invaghito al punto da andare a cena con la moglie in un ristorante e chiedere alla nuova fiamma di sedersi a un tavolo più in là, così da poterla sedurre attraverso un languido gioco di sguardi.

 

E così alla stadio, separati ma vicini, lei seduta qualche gradino più su, i messaggi sul telefonino, un amore ostacolato, epistolare e travolgente alla Abelardo ed Eloisa.

noemi bocchi

Nulla, insomma, che altri mille mariti rincoglioniti dalla passione improvvisa in un matrimonio pigro non abbiano già fatto. E no, non c’è da stupirsi se, come pare, ha portato la nuova fiamma nel ristorante sulla spiaggia di Santa Severa dove ha chiesto a Ilary di sposarlo.

 

«Scusami ho usato la nostra canzone per una nuova relazione», scriveva Stefano Benni ne L’amore passa, e se si ricicla una canzone, figuriamoci un ristorante di pesce.

Che poi si sa, i calciatori sono diffidenti, abitudinari, paranoici, hanno la loro corte, l’amico ristoratore, il tuttofare col borsello, il bar delle colazioni, il rivenditore d’auto, il fratello pr, l’amico che gli trova la casa delle vacanze, il cugino che lo copre con le amiche. Non ci si può aspettare un guizzo neppure nei tradimenti, dai calciatori.

 

Totti, forse, nello sfangarsela ha potuto contare per un po’ sulla sua faccia: quando hai lo stesso sguardo attonito da 45 anni, puoi reggere l’interrogatorio di una moglie sospettosa. Nel caso di Totti, anche quello del Mossad.

 

ILARY BLASI totti

LEI E L’ALTRA

Poi c’è Ilary. “Aveva un flirt, Totti l’ha scoperto”, s’è detto. Che sia vero o no, pure lei, a suo modo, è immersa nei cliché da fine matrimonio.

L’improvvisa passione per le foto sexy sui social, l’istinto consolatorio di sentirsi desiderabile, le foto ambigue e forse provocatorie di due cappuccini come a suggerire che sia stato un risveglio a due, il sottotesto neppure troppo subliminale di una ritrovata libertà di sedurre o di piacersi e basta.

 

ILARY TOTTI 11

E poi, lì, in bella vista accanto al suo lettino sulla spiaggia di Sabaudia, l’affronto più feroce al marito: un libro. Nello specifico Dove sei, mondo bello, della scrittrice irlandese Sally Rooney. Quasi un’invocazione, verrebbe da dire.

C’è anche l’altra, Noemi Bocchi. Chiusa in un silenzio che sa di prudenza, già additata come spietata seduttrice, già bollata dall’ex marito come “disinvolta”.

 

«Il suo agire disinvolto non mi stupisce», ha detto il galantuomo, per la precisione. Disinvoltura che pareva non dispiacergli, visto che se l’è sposata e hanno avuto due figli.

E facciamo finta di non intendere quanto di allusivo ci fosse nell’aggettivo scelto con becera sapienza dal disinvolto ex marito.

TOTTI NOEMI

Infine, i figli di Ilary e Francesco, i figli di Noemi e l’ex marito, appunto, i figli evocati dai protagonisti di questa faccenda in più occasioni per chiedere rispetto e discrezione ai giornalisti.

 

Gli stessi figli che però, malinconicamente, finiscono nella narrazione finale: l’ingenuità di uno di loro è la torcia che illumina la scena del delitto. Isabel, la più piccola, riferisce alla mamma di avere dei nuovi amichetti. Amichetti che sono i figli di Noemi Bocchi, incontrati senza che Ilary ne sapesse nulla.

 

totti meme

Ed è su questa insopportabile, taciuta, irriverente familiarità che è andato a schiantarsi il matrimonio del calciatore e della letterina, poi diventato dell’ex calciatore e della conduttrice, evoluzione per nulla scontata nelle coppie in cui lui era un calciatore negli anni 2000 (risuonano ancora sinistre le parole dell’ex moglie di Andrea Pirlo Debora Roversi, alla vigilia del divorzio: “Il mio amore era allo stesso tempo abnegazione e rinuncia.

 

Non era possibile immaginarlo diversamente con un uomo che diventava Campione, al quale era necessario donarsi per non impedirgli il futuro.”).

 

FINE DI UNA STORIA (INSTAGRAM)

Questo è il passaggio finale dell’articolo su una coppia molto amata, quello in cui di solito si dice che la coppia ci mancherà.

 

totti blasi

Beh, tra le cose  che hanno funzionato nel loro matrimonio (le poche che conosciamo, ben inteso) c’è che in fondo, in vent’anni d’amore esposto e vivisezionato, i due hanno coltivato con intelligenza le loro individualità.

 

Per cui no, non ci mancheranno come elemento fuso, perché distinguiamo bene i contorni di entrambi. Ci mancherà quel sapore vintage delle vecchie copertine di gossip, quando accanto ai nomi di Francesco e Ilary c’erano ancora l’altezza e il segno zodiacale, anziché #adv in una storia su Instagram.

totti blasi ironietotti e ilary da chiMEME SULLA SEPARAZIONE TRA FRANCESCO TOTTI E ILARY BLASIIL TRIANGOLO TOTTI ILARY BOCCHI BY SARX88totti ilarytotti ilarytotti fotografato da simone cecchetti 1francesco totti fotografato da simone cecchetti 4totti e venditti foto mezzelani gmt 089totti noemidraghi blasi

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")