alessia piperno

SI METTE MALE PER L'ITALIANA ARRESTATA IN IRAN – ALESSIA PIPERNO È STATA FERMATA DALLA POLIZIA IRANIANA CON L'ACCUSA DI AVER PARTECIPATO A UNA MANIFESTAZIONE CONTRO IL REGIME. E PER QUESTO È STATA PORTATA NEL CARCERE DI EVIN, QUELLO DEI PRIGIONIERI POLITICI – LA FARNESINA E I NOSTRI SERVIZI SONO AL LAVORO PER DIMOSTRARE CHE LA TRENTENNE TRAVEL BLOGGER NON È MAI SCESA IN PIAZZA – LA SUA ORGINE EBRAICA POTREBBE AIUTARLA IN UN PAESE IN CUI, AL DI LA' DEI PROCLAMI ANTI-ISRAELIANI DEGLI AYATOLLAH, NESSUNO VUOLE RISCHIARE DI PASSARE PER ANTISEMITA

1 – 

Estratto dall’articolo di Giuliano Foschini e Romina Marceca per “la Repubblica”

 

alessia piperno

Alessia Piperno è stata fermata dalla polizia iraniana con l'accusa di aver partecipato a una manifestazione contro il regime. Per questo è stata portata nel carcere di Evin, quello dei prigionieri politici. L'accusa non è ancora stata notificata ufficialmente all'Italia. E questo è il lato positivo, il solo, della vicenda: in queste ore la Farnesina e i nostri Servizi stanno mettendo in campo tutto quello che è possibile per dimostrare quello di cui l'Italia è certa. E cioè che Alessia non abbia partecipato ad alcuna manifestazione.

 

Nel suo periodo in Iran non ha mai svolto attività politica, prova ne sia il fatto che dall'Iran volesse andare via al più presto, tanto da essere in attesa del visto per il Pakistan. Se, dunque - è il ragionamento che fanno i funzionari del Ministero e gli 007 - davvero gli iraniani le contestano un reato di tipo politico, si tratta certamente di un errore. È possibile per esempio che la posizione di Alessia, travel blogger, possa essere stata scambiata con quella di altri europei che dormivano nel suo stesso ostello. O che magari possano essere stati fraintesi i suoi viaggi, come quello nel Kurdistan iraniano dove la ragazza era recentemente anche passata.

 

carcere evin teheran

La questione è molto delicata: se l'accusa dovesse essere confermata, i tempi rischierebbero di allungarsi. Alessia dovrebbe infatti affrontare un processo e difficilmente potrebbe lasciare il carcere. L'obiettivo è invece ottenere immediatamente una scarcerazione e poi lavorare, magari, a un'espulsione. Possibilità sulla quale la Farnesina è ancora ottimista. Qualcosa si capirà già oggi quando la nostra ambasciata dovrebbe essere informata ufficialmente delle accuse. […]

 

alessia piperno 3

Sono ore di ansia, intanto, nella casa di Colli Albani, a sud di Roma, per la famiglia della ragazza con lo zaino sempre in spalla. […] In alcune storie su Instagram, Alessia Piperno aveva descritto la condizione delle donne in Iran e le difficoltà che anche lei aveva incontrato. David ribadisce quanto sostiene la Farnesina: "Mia sorella, a differenza di quanto ho letto da alcune parti, non ha mai partecipato a nessuna manifestazione di piazza. Non è un'attivista, era in viaggio. Nient' altro". […]

 

2 - "LE ORIGINI EBRAICHE POSSONO PROTEGGERLA DALLE VIOLENZE"

Francesca Paci per “La Stampa”

 

alessia piperno 2

«Chiunque sappia che è stata arrestata una cittadina italiana è in apprensione per lei, confidiamo nel fatto che l'Iran non ha mai avuto problemi con il governo di Roma. E' possibile anche che l'essere di origine ebraica protegga Alessia, perché laddove il regime degli ayatollah è ossessionato da Israele la popolazione non è mai stata antisemita e nessuno qui vuole passare per antisemita». La voce che arriva da Teheran appartiene a una ragazza che da dieci giorni manifesta contro l'hijab nel nome di Mahsa Amini sfidando la repressione della polizia, una che ha parecchi amici finiti nel famigerato carcere di Evin, dove pare sia stata portata anche la nostra connazionale.

 

alessia piperno 1

Tante sono le domande sulla situazione della giovane blogger romana, sulle motivazioni della sua detenzione e sullo stato del suo caso a livello politico nel momento in cui la somma autorità Khameini prima e poi il presidente Raisi additano l'infiltrazione straniera come causa dei disordini nel Paese.

 

E poi c'è il suo cognome, Piperno. Che va però contestualizzato, perché in Iran - dove la guerra contro il Grande Satana americano e il Piccolo Satana israeliano alimenta l'ideologica retorica complottista degli ayatollah - esiste un piccolo ma solido nucleo ebraico, circa 25 mila persone, la comunità più numerosa dell'intero Medioriente che ha un posto in Parlamento e la storica sinagoga Yusef Abad a Teheran, dove l'insegnate di Talmud Far-zin Farnooshi ripete di sentirsi «più sicuro che al Cairo o ad Amman».

alessia piperno 9

 

Difficilmente dunque, al netto dell'imprevedibilità della situazione, il regime che pure addita Israele potrebbe avere buon gioco nell'utilizzare un argomento che per esempio in Egitto sarebbe il perfetto capro espiatorio da dare in pasto a un'opinione pubblica alimentata alla diffidenza. 

 

 

 

 

alessia pipernoalessia piperno 8alessia piperno 4alessia piperno 1alessia piperno 6

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO