siccita sicilia renato schifani

LA SICILIA HA SETE MA NON FREGA UNA MINCHIA A NESSUNO  – L’EMERGENZA IDRICA STA CREANDO DISAGI A DUE MILIONI DI SICILIANI CHE, CON LE DIGHE A SECCO, GUARDANO CON TERRORE A GENNAIO, MESE IN CUI SI ESAURIRÀ COMPLETAMENTE L’ACQUA NEGLI INVASI – A ENNA E CALTANISSETTA CRESCE LA PROTESTA. DAL 7 OTTOBRE A PALERMO SI RAZIONERA' L’ACQUA, MA IL DISAGIO RIGUARDERA' SOLO CHI VIVE FUORI DAL CENTRO - L'ULTIMA SPIAGGIA RIGUARDA L'INSTALLAZIONE DI SILOS NELLE PIAZZE PER...

Estratto dell’articolo do Nino Amadore per “Il Sole 24 Ore”

 

SICCITA' IN SICILIA

L’ultima riunione della cabina di regia sulla crisi idrica in Sicilia si è svolta un paio di giorni fa. Ed è durata parecchio. È evidente che c’è molta apprensione anche alla luce dei dati sul riempimento degli invasi anzi per meglio dire dello svuotamento, visto che la pioggia delle scorse settimane non ha portato alcun beneficio.

 

RENATO SCHIFANI E GIORGIA MELONI - G7 AGRICOLTURA ORTIGIA

A preoccupare più di tutti è la Diga Ancipa, sui Nebrodi, gestita dall’Enel che da tempo ha fermato l’attività mentre le condotte che trasportano l’acqua nelle province di Caltanissetta e Enna sono affidate a Siciliacque, soggetto di sovrambito controllato da Regione Siciliana e Italgas: l’invaso a fronte di una capacità di trenta milioni di metri cubi oggi contiene poco più di due milioni di metri cubi e sono in corso i lavori per costruire due zattere che consentano di tirare fino all’ultimo goccio di acqua. Una situazione che ha già provocato non pochi problemi a Caltanissetta e provincia.

 

Ma la situazione è drammatica in tutta la regione e quello che possiamo definire il piano pozzi e autobotti, avviato dalla Protezione civile regionale guidata da Salvo Cocina, ha evidentemente portato solo pochi benefici: l’invito ai sindaci di trovare nuovi pozzi è spesso caduto nel vuoto, è stato finanziato l’acquisto di 190 autobotti ma è capitato che dalle province bisognose (Caltanissetta è tra queste) non siano arrivate dagli amministratori domande.

GLI INVASI IN SICILIA

 

«Mi accusano di invitare i sindaci a fare i rabdomanti - dice Cocina - ma noi abbiamo fornito alle amministrazioni l’elenco dei pozzi, loro conoscono il territorio e in caso di bisogno possono intervenire con provvedimenti che sono legittimati a prendere». Sul fronte degli interventi urgenti finanziati dalla Protezione civile nazionale e dalla Regione, «i quasi 50 milioni di euro sono stati già tutti utilizzati e la “nuova” acqua immessa in rete è di circa mille litri al secondo e altri mille lo saranno prossimamente - si legge in un comunicato della Regione -. Adesso, si attende una seconda tranche di venti milioni di euro che Palazzo Chigi aveva garantito al presidente Schifani in occasione della riunione del Consiglio dei ministri dello scorso 6 maggio. E un ulteriore finanziamento di 50 milioni di euro per investimenti, tra irriguo e potabile, sarà inserito dal governo regionale nel prossimo assestamento di bilancio, in corso di predisposizione».

siccita in sicilia 2

 

Il governatore siciliano Renato Schifani ancora ieri ha ribadito che «non si devono solo tappare i buchi ma elaborare soluzioni per mettere in sicurezza il nostro sistema idrico.[…]».

 

In questi mesi i sindaci hanno emanato ordinanze funzionali al risparmio idrico potabile: in questo caso i dati dicono che sono poco più di due milione i cittadini interessati dalla crisi idrica. C’è una data che fa paura, in assenza di precipitazioni significative e dunque di disponibilità di acqua: gennaio. […] Gli altri invasi sono in sofferenza ed in particolare quelli per uso potabile, in assenza di precipitazioni, esauriranno i volumi utili tra il mese di novembre e il prossimo mese gennaio».

siccita in sicilia 1

 

E intanto in tutta la regione crescono le proteste. […] Protestano a Caltanissetta, ad Agrigento, mentre a Enna la Procura ha aperto un’inchiesta sulla gestione della crisi e sui servizi. Dal 7 ottobre a Palermo entra in vigore il piano di razionamento deciso da Amap, la municipalizzata che gestisce il servizio, la quale ha disposto l’interruzione dell’erogazione dell’acqua una volta a settimana, a rotazione in diversi quartieri, per una durata di 24 ore.

 

RENATO SCHIFANI, GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - G7 AGRICOLTURA ORTIGIA

I vertici dell’Amap lo hanno definito “piano sperimentale” e, a ben vedere la cartina delle zone interessate, è esclusa dal razionamento tutta l’area centrale della città. Tra un mese sarà fatta una verifica ma l’obiettivo sembra chiaro: prendere tempo in vista dell’inverno. Sempre che piova. In caso contrario la Protezione civile regionale ha un piano: i silos al centro delle piazze dei comuni in emergenza per dare acqua alla gente munita di bottiglie e bidoni. Uno scenario che la cabina di regia avrebbe messo nero su bianco: tra Enna e Caltanissetta, dicono i bene informati, si è alla ricerca di silos, in acciaio o in plastica alimentare, da installare nelle piazze dei centri abitati che entro un mese rischiano di restare secco.

renato schifani allevamento di capre a caltanissetta siccita in sicilia (3)renato schifani siccita e autobotti in sicilia 7siccita e autobotti in sicilia 3siccita e autobotti in sicilia 8siccita e autobotti in sicilia 1siccita in sicilia 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…