siria damasco

LA SITUAZIONE È SIRIA – IL LEADER DEI JIHADISTI AL POTERE A DAMASCO, AL JOLANI, PROVA A RASSICURARE L'OCCIDENTE: “IL MONDO NON HA PIÙ NULLA DA TEMERE, RICOSTRUIAMO IL PAESE” – MA IN DIVERSE CITTÀ SONO INIZIATE ESECUZIONI SOMMARIE E VENDETTE: FUCILAZIONI DI UOMINI IN GINOCCHIO, CADAVERI TRASCINATI PER STRADA – IL “GOVERNO DI SALVEZZA NAZIONALE” HA STILATO LA LISTA DI PROSCRIZIONI DI 160 GERARCHI DEL VECCHIO REGIME – ISRAELE DISTRUGGE L’ARSENALE DI ASSAD. E NETANYAHU AVVERTE: “NON CONSENTITE ALL’IRAN DI STABILIRSI O PAGHERETE UN PREZZO ELEVATO”

1. SIRIA, ESECUZIONI SOMMARIE CONTRO ESPONENTI DEL REGIME

STATUA DI HAFIZ AL ASSAD (PADRE DI BASHAR) PRESA A CALCI DAI RIBELLI SIRIANI A DAMASCO

(ANSA) - Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da non meglio precisati uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I video, verificati come autentici e che l'ANSA ha potuto visionare, sono stati girati oggi a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco.

 

Mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un filmato mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.

 

2. LISTA DI PROSCRIZIONE PER I GERARCHI DEL RAIS Estratto dell’articolo di Estratto dell’articolo di Antonio Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

al jolani

E al terzo giorno la «rivoluzione senza vendette» divenne «periodo di transizione», dove qualche conto in sospeso bisogna pure regolarlo e il potere comincia a dimostrare di che pasta può essere fatto. Un agente dei servizi segreti di Bashar è stato individuato negli scantinati di una scuola in centro a Damasco. Lo conoscevano come Abu Jawzeh, letteralmente Papà Gargarozzo, ma per noi sarebbe più comprensibile «Mani a garrota».

Aveva l’abitudine di spezzare il collo alle sue vittime a mani nude.

 

siria festeggiamenti per la caduta di assad

L’hanno preso. Hanno diffuso sui social l’appuntamento e quando la strada a sei corsie davanti alla scuola era piena di gente, l’hanno impiccato. «Faceva paura a tutti, tanta gente ha lasciato il quartiere pur di non abitargli vicino» dicevano i convenuti allo spettacolo della morte. […]

 

Il nuovo potere ha bisogno di ordine. E allora via i kalashnikov dalle strade di Damasco. Vietato sparare al cielo. Spariti i civili coi mitra, rimangono solo uomini in divisa mimetica. Sulle uniformi sono comparsi gli stemmi del nuovo «governo di Salvezza nazionale». Tre giorni e sono già pronte, stampate a Idlib, la culla dei ribelli. Se tutto fosse così efficiente per la Siria sarebbe una meraviglia.

 

bashar al assad

Sono ancora tanti i ritratti di Bashar Assad e del padre Hafez negli edifici pubblici. Ce n’era una quantità indicibile. Ma il momento di vanagloria si trasforma ora in umiliazione massima. Giudici e avvocati sono stati chiamati a Palazzo di Giustizia e sui tre scalini d’ingresso sono stati sistemati stampe, foto, arazzi, con e senza cornice, di Bashar Assad.

 

Così chi entra calpesta la faccia dell’ex presidente e compie un percorso di purificazione dalle passate simpatie. Mettere le scarpe sulla faccia di qualcuno, per gli arabi, è tra gli oltraggi peggiori. Ricordate le ciabattate sulla testa della statua di Saddam Hussein a Bagdad?

 

siria, festeggiamenti a damasco dopo la caduta del regime di bashar al assad foto lapresse

Il «governo di Salvezza» promette sei mesi di fase costituente, quindi elezioni e una nuova Carta Fondamentale. I vecchi apparatchik hanno tempo di decidere da che parte stare. Se camminare sulla faccia del loro vecchio datore di lavoro oppure mettersi da parte (e rischiare chissà che). Le amnistie promesse valgono solo per i gradi bassi.

 

Il gran capo della rivolta, Abu Mohamed al Jolani, ha elaborato la lista di proscrizione: 160 persone. In cima Bashar Assad, a seguire solo maschi dell’esercito e dei servizi segreti. «Mani a garrota» non ha fatto in tempo ad entrare nell’elenco come altri 54 militari catturati e giustiziati sul posto da cellule dello Stato Islamico attive nel Sud.

 

benjamin netanyahu

Il nuovo governo incassa comunque riconoscimenti. «Gli Stati Uniti ribadiscono il loro pieno sostegno a una transizione politica guidata dalla Siria» scrive il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Importante è «il rispetto delle minoranze e che il Paese non diventi una base per il terrorismo».

 

[…]  il premier israeliano Benjamin Netanyahu blandisce e minaccia. «Vogliamo relazioni diplomatiche con il nuovo regime, ma se consentirà all’Iran di stabilirsi in Siria e di trasferire le armi — ad Hezbollah —, pagherà un prezzo elevato». Per evitare rischi, Tel Aviv si è portata avanti distruggendo quel che restava dell’apparato bellico di Assad. Con 100 raid al giorno da sabato ha affondato la flotta, distrutto caserme e arsenali, bombardato fabbriche d’armi e ogni installazione sospettabile di far parte del programma per le armi chimiche dell’ex regime. Allargata anche la zona cuscinetto sulle alture del Golan siriane, ormai in pieno controllo israeliano. I nuovi governanti si trovano in sella a un ronzino sciancato.

 

2. IL PROCLAMA DEL GOVERNO JIHADISTA “IL MONDO NON CI DEVE TEMERE”

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

al jolani 2

«Il mondo non ha più nulla da temere dalla Siria». Parola di Ahmed al Shara, alias al Jolani, il leader di Hts di fatto diventato il volto e il padre della rivolta che ha deposto il dittatore siriano Bashar al Assad e dissolto un regime cinquantennale. «La gente è esausta per la guerra, non ce ne sarà un’altra», ha dichiarato nel giorno in cui i neo ministri del governo provvisorio “di Salvezza”, che rimarrà in carica fino a marzo 2025, si sono incontrati per la prima volta col governo precedente per la transizione.

 

«I timori della comunità internazionale sono inutili, il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione», dice dunque al Jolani, avvertendo che sarà pubblicata una lista degli ufficiali ricercati per torture e crimini di guerra, di cui chiederà l’estradizione nel caso siano fuggiti all’estero.

 

siria festeggiamenti per la caduta di assad

Tuttavia, la grande vendetta pare già cominciata. Sui canali Telegram vengono postati video di esecuzioni sommarie avvenute in diverse città, tra cui Latakia, Jarabulus e Damasco, e condotte da individui armati contro presunti ufficiali alawiti fedeli al regime: fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, cadaveri trascinati per strada tra la folla inferocita. I filmati sono stati ritenuti autentici da fonti locali. […]

 

«Siamo pronti a sciogliere i servizi di sicurezza e ad abolire la legge anti-terrorismo», annuncia il premier incaricato Muhammad Bashir in riferimento alle agenzie del regime incarnato per 54 anni dalla famiglia Assad, indicate come responsabili della sistematica violazione dei diritti umani […]

al jolani benjamin netanyahual jolani bacia la terra davanti alla moschea omayyadi

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)