sharon tate charles manson

IL SOGNO AMERICANO DEGLI ANNI SESSANTA FINI’ CON LA MORTE DI SHARON TATE - AI SUOI ADEPTI CHARLES MANSON AVEVA ORDINATO: "UCCIDETELI NEL MODO PIÙ MACABRO POSSIBILE" - A TORMENTARE MANSON ERA QUELLA CASA A CIELO DRIVE DOVE AVEVA VISSUTO TERRY MELCHER, UN PRODUTTORE MUSICALE CHE DOPO UN INIZIALE INTERESSE GLI AVEVA NEGATO UN CONTRATTO. QUEL VILLINO ERA UN MONUMENTO AL SUO FALLIMENTO E DOVEVA ESSERE DISTRUTTO…

charles manson

Roberto Festa per “il Fatto quotidiano”

 

La sera che "mette fine agli anni Sessanta" è quella del 9 agosto 1969. Sharon Tate, starlet in ascesa, moglie di Roman Polanski e incinta di otto mesi, viene uccisa insieme a tre amici e a uno sconosciuto dai membri della "Family" di Charles Manson. Quella notte Polanski è a Londra, al lavoro al suo nuovo film. La strage avviene nella casa della coppia, un cottage in cima a una collina al 10050 di Cielo Drive. Nel 1994, la casa è abbattuta e ricostruita. Cancellano tutto, anche il numero civico. Il crimine più sconvolgente di Hollywood sopravvive da allora soltanto nella memoria.

 

sharon tate e roman polanski 3

"NON PENSO DI RECITARE SHAKESPEARE, PERÒ"

Sharon "era bellissima. Forse la donna più bella del mondo. Ma qualcuno di voi ha mai scritto di quanto era gentile?" Roman Polanski, sconvolto, si rivolge così ai giornalisti che nei giorni successivi alla strage cercano dettagli scabrosi sulla moglie. Lui l'aveva sposata con in mente un matrimonio aperto, "con una hippie, non una casalinga"; lei sperava in qualcosa di più tradizionale. Tate era nata in una famiglia texana, figlia di un colonnello dell'esercito. Parlava un perfetto italiano, avendo seguito il padre di stanza con le truppe USA a Vicenza. Quando aveva conosciuto Polanski, era una delle tante stelline in cerca di fortuna a Hollywood.

sharon tate e roman polanski 4

 

Cercava di mostrarsi brava, oltre che un viso perfetto. Non sempre ci riusciva. Il suo film più celebre, La valle delle bambole, venne ridicolizzato da molti recensori. "Non riesco a considerarla seriamente, non è altro che un sex-symbol", scrisse cattivissimo il critico del Chicago Sun. Tate voleva essere qualcosa di più di un sex-symbol. In un' intervista disse che "certo, non penso di recitare Shakespeare. Ma mi vedo come una commediante leggera, alla Carole Lombard".

 

sharon tate e roman polanski 4

La notte in cui i destini di molti si incrociano su una collina di Bel Air, Tate va a cena nel suo ristorante preferito, il Coyote Cafe. Con lei ci sono Jay Sebring, parrucchiere delle star ed ex-fidanzato di Tate; Wojciech Frykowski, uno sceneggiatore amico di Polanski; la donna di Frykowki, Abigail Folger, della dinastia dei magnati del caffè. Tate è triste: mancano due settimane al parto e non sa quando Polanski rientrerà da Londra.

 

Alle dieci e mezzo i quattro tornano a casa. Nessuna ha voglia di far tardi. Le feste dai Polanski/Tate erano diventate leggendarie. Centinaia tra amici e sconosciuti le frequentavano e Sharon aveva detto che non le importava chi capitava a casa; il suo motto era "vivi e lascia vivere", quello in fondo era lo spirito del tempo. La sera del 9 agosto le luci al 10050 di Cielo Drive restano però volutamente basse. I quattro amici pensano di bere qualcosa e andarsene a letto.

sharon tate uccisa dalla manson family

 

SULLA PORTA DELLA CASA LA SCRITTA "PIG", MAIALE

Qualche minuto dopo le undici l'auto dei quattro membri della "Famiglia" di Charles Manson sale per Cielo Drive. A bordo ci sono Tex Watson, Susan Atkins, Linda Kasabian, Patricia Krenwinkel. Hanno ricevuto da Manson - avventuriero con ambizioni musicali, un po' santone e un po' magnaccia, che ha messo in piedi una comune dedita a sesso libero e allucinogeni in un ranch deserto della San Fernando Valley - un ordine preciso.

 

Distruggere chiunque si trovi nella casa al 10050, "nel modo più macabro possibile". Non sono gli occupanti della casa a tormentare Manson, bensì il luogo, i muri dove aveva vissuto Terry Melcher, un produttore musicale che dopo un iniziale interesse aveva negato a Manson un contratto. Quel villino, in stile da campagna francese, era diventato un monumento al fallimento di Manson e doveva essere distrutto.

 

sharon tate uccisa a los angeles nel 1969 da charles manson

I discepoli della "Famiglia" sono strafatti di acidi; agiscono veloci, con una precisione efferata e brutale. Per strada ammazzano senza pietà Steven Parent, un ragazzo di 18 anni che li incrocia dopo aver fatto visita al custode della proprietà Polanski/Tate. Steven chiede pietà, giura che terrà la bocca chiusa. Lo accoltellano a una mano, gli scaricano quattro pallottole nell' addome. Si dirigono poi verso l' edificio principale. Entrano da una finestra e, dopo aver svegliato Frykovski che dorme sul divano del soggiorno, gli dicono di "essere il diavolo".

 

LA CASA DEL MASSACRO DI CHARLES MANSON

Lo sceneggiatore cerca di scappare; viene raggiunto, pugnalato 51 volte, colpito con due proiettili al petto. Anche Abigail Folger cerca una fuga disperata. Viene uccisa con 28 coltellate ai bordi della piscina. Tate e Sebring sono legati insieme tramite una corda che li stringe al collo. Il parrucchiere delle dive è freddato con un colpo di pistola al petto. Sedici pugnalate sferrate da Watson uccidono Tate. Prima di morire, l' attrice implora i suoi assassini di lasciarla in vita per far nascere la creatura che porta in grembo. Prima di andarsene, una degli omicidi intinge un asciugamano nel sangue di Tate e scrive, sulla porta di casa "PIG", maiale.

 

Terry Melcher

MCQUEEN AI FUNERALI CON IL FUCILE

È la cameriera, il mattino seguente, a scoprire le vittime. Inizia la fase convulsa delle indagini, delle false piste, delle polemiche. Polanski viene massacrato dalla stampa per un'intervista alla rivista "Life" in cui si fa fotografare accanto alla scritta "PIG". Paranoia e terrore soffocano Hollywood. Alcuni temono che sia in corso una caccia mortale ai ricchi e famosi: si assumono nuove guardie del corpo e Steve McQueen si presenta al funerale di Sebring armato di un fucile.

 

Solo a dicembre, dopo altri omicidi, una serie di piccoli crimini e lo spostamento della setta nel deserto del Nevada, i colpevoli verranno arrestati. Il processo che segue, nel 1970, è una sarabanda mediatica mai vista che si conclude con la condanna a morte dei colpevoli - poi commutata in ergastolo. Per allora, Sharon Tate ha smesso di essere una stellina in cerca di fortuna ed è diventata - come Martin Luther King, come Bob Kennedy - il simbolo tragico della caduta del Sogno americano. Sul suo corpo sfigurato si infrange il decennio della liberazione sessuale e delle utopie. La promessa di nuova vita precipita, di colpo, in un horror show senza senso.

charles manson 2omicidi di charles manson e la sua familycharles manson CHARLES MANSONcharles mansoncharles manson 2charles manson 3charles manson 3

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."