fontana bonometti

SOLO COLPA DI "COVINDUSTRIA"? L'INCHIESTA DI BERGAMO PUNTA SU IMPRENDITORI (IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA, MARCO BONOMETTI) E VERTICI REGIONALI (FONTANA-GALLERA) - I MAGISTRATI CHE INDAGANO SULLE MANCATE ZONE ROSSE METTONO NEL MIRINO LA CATENA DI COMANDO LOMBARDA, DOPO L'AUDIZIONE A PALAZZO CHIGI. MA ATTENZIONE: ANCHE SINDACATI (NON I RAPPRESENTANTI LOCALI) COOPERATIVE E AGRICOLTORI ERANO CONTRARI ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE..

 

Paolo Berizzi per la Repubblica

 

marco bonometti 1

Le audizioni di venerdì a Palazzo Chigi sono andate «benissimo ». Il giorno dopo, dai corridoi blindati della procura di Bergamo, filtra un cauto ottimismo che è inutile interpretare. Così come ha poco senso immagina re dei sottopancia alle parole di ieri della pm Maria Cristina Rota sulla possibilità di stabilire «se c' è reato» o meno nella decisione del governo di non istituire la zona rossa in Val Seriana: «La questione è complessa e sarà approfondita all' esito della ricostruzione del fatto », ha detto.

 

L' ammissione piena e argomentata della «responsabilità politica» che il premier Conte ha consegnato venerdì ai magistrati bergamaschi è considerata come un «dato acquisito» importante (lo stesso ragionamento è stato fatto per i confronti con i ministri Lamorgese e Speranza). Che permette ora agli inquirenti di tornare a lavorare in "ambito regionale". L' asse dell' inchiesta si sposta di nuovo sull' operato del presidente Fontana e dell' assessore Gallera (già interrogati a Bergamo così come il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti).

 

vignetta vauro

E sulla catena dirigenziale amministrativa e sanitaria lombarda protagonista dei giorni più caldi dell' epidemia. Nei prossimi giorni potrebbe toccare ad altri testimoni rispondere alle domande della pm Rota. Direttori sanitari, direttori generali, forse qualche medico.

 

E questo per quanto riguarda in particolare gli altri due filoni dell' indagine avviata per epidemia colposa: il caos nelle Rsa e la vicenda dell' ospedale di Alzano Lombardo. Da ambienti investigativi filtra che, qualora emergesse l' impossibilità di accertare il "nesso causale" sulla questione della mancata zona rossa - scelta "politica" rivendicata da Conte e argomentata con dovizia di particolari -,

marco bonometti

 

se è vero che resterebbe comunque in piedi l' accertamento di eventuali pressioni sul governo da parte del mondo imprenditoriale, potrebbero però diventare questi i due filoni decisivi: Rsa e ospedale di Alzano. Qui si aprirebbe il fronte di un' eventuale e possibile "corresponsabilità" da parte della Regione. Ma torniamo ora al tema zona rossa. Imprese e sindacati (ma non i rappresentanti locali).

 

Cooperative e agricoltori. Che cosa accomunava le associazioni e le sigle di categoria alla fine di febbraio, quando la situazione epidemiologica in Val Seriana aveva già toccato livelli allarmanti e la scienza stava già suggerendo alla politica di cinturare l' area? Erano contrari alla chiusura delle fabbriche. Segnatamente - i magistrati hanno raccolto elementi in questo senso - anche e soprattutto nel perimetro più infetto della Bergamasca (e poi d' Italia e d' Europa).

 

Lo indica un documento acquisito dalla Procura di Bergamo. Un documento da "fonte aperta". Ma che gli inquirenti considerano uno spunto non banale. È il "comunicato congiunto di imprese e sindacati sul coronavirus" pubblicato il 27 febbraio sul sito di Confindustria.

 

GIULIO GALLERA ATTILIO FONTANA BY CARLI

Un appello sottoscritto da: Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Alleanza delle cooperative, Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil. Che cosa chiedevano? "Dopo i primi giorni di emergenza - si legge - , è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate", "evitando di diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro made in Italy e il turismo". Il 27 febbraio, dunque.

 

Siamo alla vigilia dell' infelice spot di Confindustria Bergamo con l' hashtag #Bergamoisrunning (per il quale il presidente Stefano Scaglia ha fatto ammenda). Ma siamo, soprattutto, in una finestra temporale dove Covid 19 a queste latitudini viaggiava a ritmo notevole: ne è prova il fatto che il 29 febbraio il Comitato tecnico scientifico lancia l' allarme su Alzano e Nembro facendo mettere a verbale quanto segue: "L' RO (il tasso di contagiosità, ndr) è superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di ulteriore diffusione del contagio". E tuttavia: le imprese qui sono rimaste attive. Fino al 16 marzo certamente.

FONTANA GALLERA

 

Molte fino al 23 (data del lockdown economico deciso dal governo). La resistenza di imprese e sindacati alla chiusura e, per sillogismo, alla zona rossa in Val Seriana, finisce dritta in Procura. Anche attraverso le oltre 200 denunce del comitato di parenti delle vittime Covid "Noi denunceremo". «In diversi esposti il comunicato imprese-sindacati è citato», dice l' avvocato Consuelo Locati, legale del comitato.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...