brindisi natale vino

SOTTO L'ALBERO RISCHIAMO DI RESTARE A BOCCA ASCIUTTAMANCANO LE BOTTIGLIE DI VETRO PER L'INDUSTRIA USA DEGLI SPIRITI E LA SITUAZIONE PREOCCUPA ANCHE LA NOSTRA FILIERA DEL VINO: DOPO L'INCUBO COVID CHE CI TORMENTA CI MANCA SOLO IL DOVER RINUNCIARE AI CIN-CIN NATALIZI - TRA BREXIT E LA CARTA CHE SCARSEGGIA, A LONDRA TEMONO PURE DI NON POTER REGALARE LIBRI…

1 - LA CRISI DEL VETRO LASCIA A SECCO IL NATALE: "MANCANO LE BOTTIGLIE"

Raffaele Ricciardi per “la Repubblica

 

mancano bottiglie di vetro 9

Un campanello risuona dalle distillerie americane, riecheggia in Italia e fa scattare l'allarme per i cin-cin natalizi: mancano le bottiglie di vetro per l'industria Usa degli spiriti e la situazione preoccupa anche la nostra filiera del vino.

 

È una delle tante manifestazioni di quell'ingorgo nelle catene globali delle forniture che nasce dal mix di ripresa dei consumi, produzione che fatica a tenere il passo, rincaro dei prezzi delle materie prime (a cominciare dall'energia, che per il vetro non è certo secondaria), colli di bottiglia - è il caso di dirlo - nei trasporti. Un quadro condiviso da molti comparti, ma per l'industria del brindisi, proprio ora che è iniziato il rettilineo che porta al momento più importante dell'anno, la tensione aumenta.

 

mancano bottiglie di vetro 5

Il Financial Times racconta che alla distilleria St Augustine, in Florida, c'è l'equivalente di cinquemila casse di vodka, gin, rum e whiskey che aspettano pazienti il loro contenitore per essere immesse sul mercato.

 

Il fatto è che la domanda pandemica per il consumo domestico di alcolici è esplosa (+13% il vino e +14% gli spiriti) e la pur crescente industria del vetro non riesce a tenere il passo. Anche alla Brown-Forman, la produttrice del Jack Daniel's, si è alzato il livello di guardia sui prossimi mesi e non meno preoccupazione c'è dalle parti del vino californiano.

 

mancano bottiglie di vetro 7

«Un caso ancor peggiore è quello del Messico, dove è impossibile reperire un container di Tequila. Ma beati loro che lamentano solo la mancanza delle bottiglie. A noi mancano anche tappi, cartoni, etichette e soprattutto abbiamo difficoltà nel trovare i mezzi e gli addetti per i trasporti », reagisce con una battuta allarmata la presidente di Federvini, Micaela Pallini. «Gli agenti di vendita segnalano ogni giorno ritardi nell'arrivo della merce», aggiunge.

 

È, allora, un allarme serio per il Natale? «Una piccola allerta. La ripartenza c'è stata, l'e- commerce , per quanto ancora su piccoli volumi, ha dato una grande mano. Il problema, adesso, è far arrivare le consegne».

mancano bottiglie di vetro 4

 

Quello che sta accadendo sulla filiera è l'avvitamento di una situazione che dura da mesi: «Non sembriamo capaci di venirne fuori. L'Italia si appresta a chiudere un anno record per l'export agroalimentare, ma se la merce non riesce ad essere imballata è un problema».

 

mancano bottiglie di vetro 3

I produttori nostrani sono preoccupati per la situazione sanitaria: il consumo di cibi e bevande fuori casa è ancora 19 miliardi sotto il pre-Covid e «nuove chiusure sarebbero un colpo molto forte», dice la presidente.

 

Quanto ai rincari per la produzione, il tentativo è scaricarli a valle, cioè sui consumatori. «Ma non è facile passare alle fasce di prezzo superiori, in modo da assorbirli ». Tra aziende e italiani a tavola, qualcuno rischia di brindare amaro.

 

2 - COVID, BREXIT E MANCANZA DI CARTA. LONDRA TEME UN NATALE SENZA LIBRI

Antonello Guerrera per “la Repubblica - Affari & Finanza

 

foto libri

E se Babbo Natale nel Regno Unito restasse senza regali da consegnare? E se Ebenezer Scrooge, il cattivo del "Canto di Natale" di Charles Dickens, volesse scacciare persino il rito dei libri impacchettati? Il timore che ciò avvenga per i problemi nelle catene di consegna del Paese, dovute al Covid, alla cronica mancanza di autisti e all'aggravio della Brexit, è oramai risaputo tanto che, per evitare scaffali vuoti dei supermercati durante le feste, il governo di Boris Johnson da settimane chiede ai britannici di prenotare i propri regali settimane prima, e di non ridursi all'ultimo momento.

 

libri

Ora però, a rischio ci sono anche acquisti insospettabili e per cui, prima della pandemia, la richiesta era di gran lunga inferiore alla produzione. Ovvero, i libri. Ma come è possibile? La spiegazione è nelle enormi disfunzioni generate da Covid e Brexit che hanno interessato anche l'industria libraria britannica. Il Financial Times, la settimana scorsa, ha pubblicato un articolo illuminante sui fenomeni estremi che stanno attraversando librai, librerie e distributori oltremanica.

 

Per esempio, lo storico punto vendita della celebre Daunt Books a Marleybone, nel raffinato centro di Londra, è disseminato da scatoloni e pile di libri tra gli scaffali. Questo perché Daunt è terrorizzata dal rimanere senza libri a Natale - non solo nuove uscite, ma anche vecchie e classici - e così ha ordinato il più possibile prima delle festività. Peccato che non abbia un magazzino grande abbastanza da ospitare tutte le scorte, e dunque i proprietari sono costretti a disseminarle in negozio.

 

libri

È il sintomo di un problema ancora più grande: multinazionali come Amazon o anche la catena principale di libri in Uk, Waterstones, hanno molti meno problemi da questo punto di vista. Mentre le librerie più piccole e indipendenti, anche come peso e influenza nella corsa all'acquisto delle scorte, sono decisamente più svantaggiate.

 

Ciononostante, questo non potrebbe essere sufficiente a soddisfare la domanda di libri, cresciuta sensibilmente dal primo lockdown anti Covid, quando molte persone hanno riscoperto il piacere della lettura.

 

boris johnson

La general manager di Daunt Books, Rose Cole, ha detto al quotidiano finanziario che tra qualche giorno i suoi punti vendita potrebbero essere di nuovo in difficoltà e che "diversi altri libri comunque non arriveranno in tempo per Natale. Di qui ad allora, sarà sempre peggio".

 

Ma questo è solo l'ultimo tratto della catena di produzione e distribuzione dei libri. Come ha spiegato al Ft Fabrice Holder, a capo di Cpi Books, ossia l'azienda di stampa di libri più grande d'Europa (40% del mercato commerciale del settore in Ue), "tutto il sistema è sotto forte pressione". Innanzitutto, manca il bene primario, la carta.

 

Che sembrava in inarrestabile declino prima della pandemia da Coronavirus (negli ultimi 5 anni si è perso il 20% della capacità produttiva in Europa), ma poi il suo mercato è inaspettatamente ricresciuto. Risultato: se prima per stampare e produrre libri in media bastava una settimana, ora ce ne vogliono almeno tre.

 

BORIS JOHNSON

 Ma il Covid, come in molti altri settori, ha aumentato anche il costo delle materie prime dei libri: nell'ultimo anno, in media, quello della carta è cresciuto del 20-30%, quelli energetici del 25%, mentre trasporto, colla e plastica del 15%.

 

Non solo: i container per lo stoccaggio e il trasporto alla frontiera e negli hub della distribuzione in porti e aeroporti, sono sempre di meno, per via della crescente quantità di merce in stallo e della penuria di camionisti e autisti di Tir pronti a recuperarla.

 

Così è sempre più difficile stimare i reali tempi di spedizione di qualsiasi libro. Ciò provoca ulteriori ritardi e disagi: i libri da Hong Kong verso il Regno Unito, per esempio, ora hanno bisogno di 10-12 settimane per arrivare a destinazione rispetto alle 5-6 canoniche.

 

vodka 6

Ma anche le consegne da Regno Unito a Irlanda e viceversa, come riporta il Times, sono seriamente affette da questo scenario post- lockdown, soprattutto per le limitazioni imposte dalla Brexit e dall'uscita di Londra dal mercato unico: se prima un libro dalla Gran Bretagna all'Irlanda impiegava un giorno e mezzo per arrivare, ora si può arrivare anche a dieci. E il meteo avverso potrebbe addirittura peggiorare le cose.

 

Per questo, anche le librerie e i rivenditori irlandesi stanno cercando di fare più scorte possibili per non rimanere a secco a Natale, per quello che possono. Ma a Natale, oltre ai libri, gli inglesi potrebbero dover rinunciare anche all'amato alcol, o almeno a parte di esso.

 

vodka 5

Come ha scritto giovedì il "Sun", gli ingorghi alla frontiera in porti e hub di distribuzione e la disperata mancanza di autisti potrebbero privare i residenti oltremanica di almeno 25 marchi di alcolici molto diffusi nel Regno Unito, da Moët & Chandon al Campari, dallo Jägermeister al Ballantines, fino paradossalmente allo scozzese Chivas Regal.

 

E se, come temuto, la Absolut vodka potrebbe scomparire dagli scaffali britannici a Natale, al suo posto potrebbe esserci la più economica Glen. Che gli inglesi hanno sempre etichettato come "la vodka dell'hangover", ossia del mal di testa post sbornia. Difficile trovare una metafora più calzante della situazione attuale.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO