putin oleg smolenkov

UNA SPIA AL CREMLINO - IL GRIGIO FUNZIONARIO OLEG SMOLENKOV, TECNOCRATE ESPERTO DI AFFARI INTERNAZIONALI, ERA UNA TALPA INFILTRATA DALLA CIA - HA FATTO PERDERE LE SUE TRACCE IN MONTENEGRO MA ORA DOVRÀ NASCONDERSI PER SEMPRE PER EVITARE LA VENDETTA DEI RUSSI - È LA PIÙ GRAVE DEFEZIONE DAI TEMPI DI GORDIEVSKY

Angelo Allegri per “il Giornale”

 

OLEG SMOLENKOV

«Che cosa non sopporta?». «Una su tutte: il tradimento». Vladimir Putin ne ha parlato in più di un' intervista: per l' ex colonnello del Kgb, cresciuto sin da ragazzo nel mito di «scudo e spada», il simbolo dei servizi segreti russi, non c' è uomo peggiore di chi volta le spalle a Patria e amici. Anche per questo Oleg Smolenkov dovrà nascondersi per sempre, celando il proprio passato dietro il nome e l'identità falsi che gli sono già stati assegnati.

Fino a pochi giorni fa l'ex funzionario della presidenza russa era un illustre sconosciuto.

 

Poi la Cnn e il New York Times hanno raccontato la sua storia: Smolenkov lavorava al Cremlino, come assistente di Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera di Putin. Ma il tecnocrate esperto in affari internazionali era anche un agente della Cia.

Nell'estate del 2017 parte per una vacanza al mare con la moglie e i tre figli piccoli. Vola in Montenegro, meta preferita dell' élite ex sovietica, e da lì scompare con la famiglia.

In un primo tempo l' Fsb, il successore del Kgb, apre un' inchiesta che non esclude nemmeno l' omicidio, salvo poi scoprire che gli americani avevano fatto fuggire tutti negli Stati Uniti.

 

VLADIMIR PUTIN

Non si sa perché la Cia abbia deciso di togliere dalla circolazione il proprio uomo. C' è chi ha detto perfino, ma l' indiscrezione è stata subito smentita, che sia colpa di Donald Trump: i servizi segreti Usa avevano paura che il presidente si facesse sfuggire la presenza della talpa in qualche colloquio con le controparti russe. Non si conosce neppure con esattezza l' esatto ruolo ricoperto da Smolenkov. Il quotidiano moscovita Kommersant ha scritto che aveva diretto accesso al presidente e che veniva a contatto con informazioni riservate. Altre voci hanno suggerito che fosse una fonte dell' inchiesta sui tentativi russi di influenzare le elezioni americane del 2016.

trump putin

 

Al contrario il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov ha sminuito la sua figura, descrivendolo come un impiegato di scarso rilievo, che per di più era già stato allontanato dall' incarico. Nei giorni scorsi l' agenzia Interfax ha scritto che alcuni funzionari sono stati licenziati per aver consentito a Smolenkov di viaggiare in Montenegro, nonostante ai più alti dirigenti statali fosse in quel momento vietato.

 

Nel passato, più o meno recente, i servizi di sicurezza ex sovietici hanno dimostrato di pensarla come Putin sul trattamento da riservare a nemici ed ex amici. Il 23 agosto scorso in un parco nel centro di Berlino è stato ucciso Zelimkhan Khangoshvili, georgiano che aveva combattuto con i ribelli nella seconda guerra cecena.

DMITRIJ PESKOV

 

L' uomo aveva fatto da mediatore con le autorità nella vicenda di un sequestro ed era già stato vittima di un paio di attentati. L' assassino, arrestato poco dopo l' omicidio, aveva un passaporto russo, emesso poche settimane prima dell' agguato e che fonti investigative tedesche collegano direttamente agli uomini dell' Fsb.

 

Quanto alle ex spie in senso stretto, le più famose vittime attribuite al Cremlino sono Alexander Litvinenko e Sergei Skripal. Il primo, ucciso con l' ormai famoso tè al polonio, era da sempre un nemico giurato di Putin. Negli anni dell' esilio londinese aveva dimostrato una sorta di ossessione per il Presidente russo, fino a mettersi alla ricerca di un fantomatico video che secondo Litvinenko avrebbe provato una seconda vita dell' inquilino del Cremlino.

OLEG SMOLENKOV

 

Skripal, sopravvissuto con la figlia a un avvelenamento da gas nervino, continuava invece a fare da consulente per i servizi di alcuni Paesi dell' Est europeo. Il fatto è che per i russi il tradimento non si dimentica, nemmeno a distanza di decenni. A dimostrarlo è la più famosa «talpa» che gli occidentali abbiano mai piazzato nel cuore del potere moscovita: Oleg Gordievsky, colonnello, uno degli uomini di punta del Kgb, che era però anche al servizio del britannico MI5.

 

LITVINENKO

A parlarne, poco tempo fa, è stato lo stesso Andrei Lugovoi, l'uomo accusato di aver ammazzato Litvinienko: «Se proprio avessimo dovuto uccidere qualcuno avremmo ucciso lui», ha detto in un' intervista. Dalla defezione, quasi 25 anni fa, Gordievsky vive in Inghilterra; la sua casa è sorvegliata 24 ore su 24 da uomini in borghese e sofisticate apparecchiature elettroniche. Il livello di sicurezza è stato innalzato di recente.

 

Un libro appena uscito The spy and the traitor, la spia e il traditore, racconta la sua romanzesca fuga da Mosca: alla vigilia dell' arresto, riesce a sfuggire agli uomini che lo pedinano e mette in pratica le istruzioni, pronte da tempo, per la sua «esfiltrazione», con un meccanismo che si può immaginare del tutto simile a quello attuato per Smolenkov.

 

DMITRIJ PESKOV E PUTIN

Nel suo caso il piano prevede che attraversi il confine finlandese nel doppio fondo dell' auto di un diplomatico britannico. Ma al posto di frontiera i cani della polizia individuano qualche cosa e si avvicinano minacciosi. È un pannolino sporco a salvarlo: la moglie del funzionario inglese, che viaggia con il figlio neonato, ha la prontezza di mettersi a cambiare il bimbo sul pianale dell' auto. Perfino gli addestrati cani della milizia decidono a quel punto di girare alla larga.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…