stefano cucchi

STEFANO CUCCHI È STATO AMMAZZATO DI BOTTE - LA CASSAZIONE CONDANNA A 12 ANNI (UNO IN MENO DELL’APPELLO) PER ALESSIO DI BERNARDO E RAFFAELE D’ALESSANDRO, I DUE CARABINIERI CHE PESTARONO STEFANO CUCCHI: FU OMICIDIO PRETERINTENZIONALE - PER GLI ALTRI DUE MILITARI ACCUSATI DI FALSO, ROBERTO MANDOLINI E FRANCESCO TEDESCO, CI SARÀ INVECE UN NUOVO PROCESSO DI APPELLO. DOPODOMANI LA SENTENZA PER I PRESUNTI DEPISTAGGI  - LA SORELLA DI STEFANO, ILARIA: “GIUSTIZIA È STATA FATTA”

Grazia Longo per “La Stampa”

 

STEFANO ILARIA CUCCHI

Si sono aperte le porte del carcere, ieri sera, per Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, i due carabinieri accusati del pestaggio di Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre del 2009 per detenzione di 21 grammi di hashish e morto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini di Roma.

 

La Corte di Cassazione li ha infatti condannati a 12 anni, uno in meno della sentenza di appello, per omicidio preterintenzionale. Ci sarà invece un nuovo processo di appello per gli altri due carabinieri accusati di falso: Roberto Mandolini, all'epoca dei fatti comandante della stazione Appia, che era stato condannato a 4 anni di reclusione, e per Francesco Tedesco, che con le sue dichiarazioni aveva squarciato il velo di omertà sul pestaggio, condannato a 2 anni e mezzo di carcere. Ma su queste due condanne c'è il rischio della prescrizione sull'appello bis.

ilaria stefano cucchi

 

«A questo punto possiamo mettere la parola fine su questa prima parte del processo sull'omicidio di Stefano - commenta la sorella Ilaria Cucchi che da 13 anni lotta in nome della verità -. Possiamo dire che è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di loro che ce l'hanno portato via.

 

Devo ringraziare tante persone, il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati, va ai miei avvocati Fabio Anselmo e Stefano Maccioni e un grande grazie al dottor Giovanni Musarò che ci ha portato fin qui». E la madre di Stefano, Rita Calore, aggiunge: «Finalmente è arrivata giustizia dopo tanti anni almeno nei confronti di chi ha picchiato Stefano causandone la morte».

 

maresciallo roberto mandolini caso cucchi

Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Tomaso Epidendio, nella requisitoria pronunciata davanti ai supremi giudici della V sezione penale della Cassazione, aveva definito quella di Stefano come «una via crucis notturna. Senza i calci, gli schiaffi, le spinte, ci sarebbe stata la frattura della vertebra? La risposta è palesemente negativa». E gli Ermellini gli hanno dato ragione.

 

Si chiude così una vicenda giudiziaria lunga e tortuosa, dopo sette processi, tre inchieste, due pronunciamenti della Cassazione e più di 150 udienze. In questi anni Stefano Cucchi è diventato, più delle tante vittime «nelle mani dello Stato» come Giuseppe Uva e Federico Aldrovandi, simbolo della battaglia per i diritti umani dei carcerati e contro ogni sopruso del potere sugli ultimi.

 

francesco tedesco depone sul caso stefano cucchi

Una battaglia portata avanti con coraggio da sua sorella Ilaria che si è battuta contro tutte le incongruenze e le distorsioni della verità che si sono accavallate nel corso del tempo. Inizialmente, infatti, a finire nel mirino degli inquirenti furono tre agenti di polizia penitenziaria più sei medici e tre infermieri del Sandro Pertini. Che vennero processati e assolti.

 

ilaria stefano cucchi

Ma nel 2015 la Procura ha riaperto il caso e valorizzato le testimonianze del carabiniere Pietro Schirone e di due detenuti albanesi che videro Stefano picchiato dai militari. Inoltre si è aggiunto il racconto del detenuto Luigi Lainà che raccolse le confidenza di Cucchi circa le botte ricevute.

 

Fino al processo concluso ieri in via definitiva. Il Comando generale dei carabinieri dichiara: «La sentenza della Cassazione, sancisce la responsabilità di due dei 4 carabinieri coinvolti, a diverso titolo, nella drammatica morte di Stefano Cucchi. Per questo vanno le scuse alla famiglia di Stefano e la promessa che i procedimenti disciplinari verranno conclusi con il massimo rigore.

RICCARDO CASAMASSIMA

 

Lo dobbiamo alla famiglia Cucchi e a tutti i carabinieri che giornalmente svolgono la loro missione di vicinanza e sostegno ai cittadini». Ma non è ancora finita. Dopodomani ci sarà la sentenza per il processo sui presunti depistaggi dopo la morte di Stefano. La Procura di Roma ha chiesto la condanna degli otto carabinieri coinvolti.

udienza del processo sulla morte di stefano cucchi 2Il corpo di Stefano Cucchi RICCARDO CASAMASSIMA RICCARDO CASAMASSIMA ilaria cucchi all'udienza del processo sulla morte di stefano cucchi 7patrizia aldrovandi, madre di federico, assieme ilaria cucchi (sorella di stefano) e lucia uva (sorella di giuseppe) francesco tedesco all'udienza del processo sulla morte di stefano cucchi 7udienza del processo sulla morte di stefano cucchi 1

Ultimi Dagoreport

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?