giovanni salvi francesco greco

STRANE COINCIDENZE - IL PG DELLA CASSAZIONE GIOVANNI SALVI E FRANCESCO GRECO, EX CAPO DELLA PROCURA DI MILANO, HANNO DICHIARATO ENTRAMBI DI AVER PERSO I LORO CELLULARI NEGLI STESSI GIORNI - DA QUEI TELEFONI SI SAREBBE POTUTA RICOSTRUIRE LA VERITÀ SULLE DICHIARAZIONI DI STORARI SUI VERBALI RELATIVI ALL’INCHIESTA SULLA LOGGIA UNGHERIA - I PENALISTI: “UNA COINCIDENZA STATISTICAMENTE PROSSIMA ALL'IMPOSSIBILE”

Paolo Ferrari per “Libero quotidiano”

 

giovanni salvi foto di bacco (2)

«Il cittadino non è più in grado di comprendere se il proprio magistrato inquirente o il proprio giudice esercitino legittimamente la propria funzione». A dirlo sono gli avvocati dell'Unione delle camere penali, commentando questa settimana le ultime disavventure dei magistrati italiani.

 

Come esempio di questo stato di confusione, i penalisti hanno ricordato quanto accaduto recentemente a Francesco Greco, l'ex capo della Procura di Milano, in pensione dallo scorso mese di novembre, e a Giovanni Salvi, attuale procuratore generale della Cassazione e titolare dell'azione disciplinare, «i vertici della Magistratura inquirente del Paese», entrambi di Magistratura democratica, la sinistra giudiziaria.

cerimonia di commiato per francesco greco 5

 

«Si tratta di una vicenda semplicemente incredibile e che nessuno ha smentito», affermano i penalisti. Per capire, allora, cosa è successo è necessario fare un passo indietro di qualche mese ed andare a Brescia. Nella città Leonessa d'Italia i pm stavano indagando sul modo in cui i colleghi milanesi avevano svolto le indagini sulle dichiarazioni dell'avvocato esterno dell'Eni Piero Amara circa l'esistenza della loggia Ungheria, l'associazione paramassonica finalizzata ad aggiustare i processi e pilotare le nomine dei magistrati.

 

piercamillo davigo

IL RIFIUTO

 Il pm Paolo Storari, allievo prediletto di Ilda Boccassini all'antimafia, era il titolare del fascicolo. Secondo la sua ricostruzione davanti ai pm bresciani, dopo aver concluso gli interrogatori di Amara, alla fine di dicembre del 2019, aveva chiesto ai suoi capi, e quindi a Greco, di poter effettuare le prime iscrizioni nel registro degli indagati e di svolgere delle indagini a riscontro delle parole dell'avvocato.

 

La risposta sarebbe stata un secco rifiuto. Il motivo, sempre secondo Storari, sarebbe stato quello di "salvaguardare" Amara da possibili indagini per calunnia, perché poteva tornare utile più avanti come teste nel processo sulla maxi tangente nel processo Eni-Nigeria. Processo poi finito in un flop clamoroso per la Procura di Milano con l'assoluzione di tutti gli imputati.

PAOLO STORARI

 

Storari, vista l'inerzia dei propri superiori, aveva deciso allora, nella primavera del 2020, di consegnare i verbali delle dichiarazioni di Amara a Piercamillo Davigo, in quel periodo potente consigliere del Csm e con il quale aveva da anni un consolidato rapporto di amicizia e stima reciproca. Davigo, ricevuti i verbali, aveva a sua volta informato il vice presidente del Csm David Ermini, alcuni colleghi magistrati a Palazzo dei Marescialli, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra (M5s), il procuratore generale della Cassazione Salvi.

PIERO AMARA

 

I pm bresciani, sulla base del racconto di Storari, avevano ritenuto necessario iscrivere nel registro degli indagati Greco per omissione di atti d'ufficio, disponendo l'acquisizione dei tabulati del suo telefono. Dalla loro lettura erano emersi nel periodo citato da Storari numerosi contatti, sia telefonate che messaggi, con Salvi.

 

Dal momento che il tabulato riportava solo il giorno e l'ora delle telefonate e dei messaggi inviati e ricevuti ma non il contenuto, il procuratore di Brescia Francesco Prete aveva deciso di interrogare sia Salvi che Greco. Il primo aveva detto di aver «sollecitato» Greco, sia di persona che telefonicamente, affinché le indagini su quanto riferito da Amara venissero condotte con un certo ritmo.

 

ilda boccassini ospite di mentana a la7

LO SMARRIMENTO

 Il secondo aveva smentito tale ricostruzione, affermando invece che il pg della Cassazione era solo interessato ad avere notizie su procedimenti a carico Marco Mancinetti, un giudice del tribunale di Roma diventato consigliere del Csm e vicino a Luca Palamara, e se fossero state aperte a Milano indagini sensibili su altri magistrati. Nulla sui contrasti all'interno della Procura di Milano sulla gestione del caso Amara.

giovanni salvi

 

Per capire chi stava mentendo, Prete chiese ai due alti magistrati di esibire il cellulare. Purtroppo per Prete, sia Salvi che Greco proprio in quei giorni l'avevano perso. Si tratta di «una coincidenza statisticamente prossima all'impossibile», puntualizzano i penalisti. Il miglior commento su queste "perdite sincroniche" è sicuramente del giudice veronese Andrea Mirenda.

 

«I gemelli demokratiki sono distratti e perdono tutto: porelli!», scrive Mirenda in un post. «Se fossero stati di altra parrocchia, stile Champagne (hotel da dove è nato lo scandalo Palamara sulle nomine, ndr), ti immagini che fine avrebbero fatto, con tutta la fanfara di Repubblica a spezzare le reni al nemiko di turno delle visioni culturali giudiziarie?»

PAOLO STORARIPAOLO STORARIANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO FRANCESCO GRECO GHERARDO COLOMBO - POOL MANI PULITEFRANCESCO GRECO PAOLO STORARIdavid ermini giovanni salvi piero amara 4cerimonia di commiato per francesco greco 6

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…