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LE STREGHE SONO TORNATE (E VOGLIONO "DECOSTRUIRE" IL MASCHIO) - I RISULTATI DEL #METOO? 190 PERSONE LICENZIATE O COSTRETTE AD ABBANDONARE IL LAVORO, 122 MESSE IN CONGEDO O SOSPESE. 407 UOMINI TRASCINATI ALLA GOGNA MEDIATICA - NEL SUO ULTIMO LIBRO, “L’ERA DELLE STREGHE”, FRANCESCO BORGONOVO PUNTA IL DITO CONTRO I MOVIMENTI FEMMINISTI CHE VORREBBERO INSTAURARE UN NUOVO “REGIME MATRIARCALE”

Alfonso Piscitelli per “la Verità”

 

FRANCESCO BORGONOVO - L ERA DELLE STREGHE

Capita nella storia che chi dice di combattere un potere violento in realtà operi per consolidare il proprio. Cosa è stato il Me too? Una ribellione contro il Potere maschile o piuttosto una lotta attraverso la quale un'élite femminile ha ribadito il proprio potere sociale e il proprio diritto al linciaggio? In Italia sono arrivati i riflessi di questa guerra, anche abbastanza ridicoli: piccole accuse poi rapidamente sgonfiate, Asia Argento che nei talk show ripete la magica frase «lotta al patriarcato»... Nulla a che vedere con i grandi numeri delle carriere stroncate o anche delle accuse di tradimento che hanno caratterizzato «il movimento» nel Nord America.

 

Chi si è beccata l'accusa di tradimento è stata Margaret Atwoood, raffinata scrittrice canadese. Quando l'anno scorso la Atwood ha denunciato i rischi di una deriva estremista del Me too le reazioni sono state furenti. Riflettendo sul processo senza prove imbastito contro un mite professore canadese, Margaret Atwood aveva evocato la possibilità che si tornasse ai linciaggi e all' atmosfera di Salem, ovvero alla caccia alle streghe. Solo che stavolta sono le streghe a dar la caccia, come se fossimo entrati nell'era delle streghe trionfanti. Chi è che può scatenare un linciaggio? Ovviamente chi detiene il potere.

Margaret Atwood

 

E chi lo detiene oggi? Non contenta di tutte le accuse di «collaborazionismo con il maschio» che si era tirata addosso la Atwood è ritornata sul luogo del delitto (d'opinione) e ha ribadito il suo punto di vista: nell'ultimo numero della rivista letteraria Freeman's dedicato appunto al «potere» è intervenuta con una poesia per dire che il potere non ha più «un genere specifico».

 

Sarcastica, ha intitolato il suo componimento Ultime notizie sui lupi mannari: «Ai vecchi tempi tutti i lupi mannari erano maschi/ Esplodevano dagli indumenti di tela di jeans Ululavano alla luna/ Ringhiavano alle femmine rosate Ma adesso sono cambiate le cose: basta con il genere specifico Donne in gambe lunghissime sfrecciano/ Un branco di provocanti modelle in tenuta sadofrancese alla Vogue». Certo, se si pensa all' Italia è difficile riconoscere nella fisionomia ben poco sado-chic di una Murgia o una Boldrini questo ritratto di dominatrici «alla Vogue». E tuttavia l'intenzione c'è tutta: l'intenzione di puntellare un potere atteggiandosi a vittime.

 

MICHELA MURGIA

Nel suo saggio L'era delle streghe edito da Altaforte con prefazione di Claudio Risè, Francesco Borgonovo coglie questo anelito alla instaurazione di un regime «matriarcale». Del resto la Murgia ha dichiarato che basterebbe sostituire la vecchia Patria con il nuovo morbido, tondeggiante concetto di «Matria» per dissolvere ogni tensione. Una volta distrutto il maschio e l'etica della virilità, la «Grande Madre» risolverà tutti i problemi.

 

E tuttavia la nuova era delle streghe da un lato si annuncia come risolutrice di tutti i conflitti (nazionalista, razzista, patriarcale) e dall' altro si manifesta con un massiccio esercizio di aggressività. Nel suo saggio Borgonovo ricostruisce il bollettino di guerra del Me too: 190 persone licenziate o costrette ad abbandonare il lavoro, 122 messe in congedo o sospese. 407 uomini trascinati alla gogna mediatica.

 

laura boldrini

Insomma l'era delle streghe esordisce con un plateale programma di vendetta. L'autore si chiede a chi giovi tutto ciò. Non alle donne comuni, alle prese con i più prosaici problemi dell' esistenza in un' epoca di crisi, ma a una ristretta cerchia di donne benestanti, che ha ribadito la propria intoccabilità e l' inappellabilità dei loro giudizi. Paradossalmente le donne comuni, quelle che rischiano una violenza ben più reale all' uscita da una stazione di periferia, sono ora più indifese: «Oggi tutto è molestia. Le violenze vere sono passate in secondo piano, annegate nella marea limacciosa del Me too.

 

asia argento

Tutto è molestia, dunque nulla lo è. Mettere le mani addosso a una persona è diverso dal rivolgere un commento inappropriato. Tentare di sedurre una donna è diverso dal costringerla ad avere rapporti sessuali. Ma nel pieno del tornado femminista queste distinzioni si perdono, si annullano. E si raggiungono livelli paradossali». Cioè che l'orrore della giovane Pamela tagliata a pezzi sfoca in secondo piano.

 

Quando le «streghe» non accusano il maschio di ogni nefandezza cosa propongono in positivo? Borgonovo esplora i paesaggi un po' stranianti del nuovo femminismo, quello che si qualifica come «xenofemminismo» e fa proprie le dinamiche di manipolazione dei corpi. L' impressione è che neppure stavolta si intuisca come, attraverso artifici ormonali e fecondazioni surrogate, proprio le "streghe" propizino una nuova sconfitta della femminilità.

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