alfonso bonafede francesco basentini raffaele cutolo

LE SUE PRIGIONI – IL RESPONSABILE DELLE CARCERI ITALIANE FRANCESCO BASENTINI STAREBBE PER DIMETTERSI. TE CREDO: CON LA CIRCOLARE IN CUI INVITAVA A “SEGNALARE” I DETENUTI ULTRA-SETTANTENNI SONO STATI SCARCERATI ANCHE BOSS AL 41-BIS. ANCHE IL VECCHIO CAPO DELLA CAMORRA RAFFAELE CUTOLO POTREBBE ANDARE AI DOMICILIARI – GILETTI: "PER ZAGARIA FUORI DAL CARCERE MI VERGOGNO COME ITALIANO" – VIDEO

 

 

Francesco Grignetti per www.lastampa.it

 

alfonso bonafede francesco basentini 1

Traballa vistosamente la poltrona di Francesco Basentini, responsabile delle carceri italiane, fin qui difeso a spada tratta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede Lo sgomento per una serie di scarcerazioni eccellenti di mafiosi, pur anziani e malandati in salute, e decise in piena autonomia dalla magistratura di sorveglianza, sta facendo precipitare le quotazioni del capo Dipartimento amministrazione penitenziaria, accusato di una improvvida circolare con la quale invitava i direttori degli istituti di pena a «segnalare» i detenuti ultra-settantenni al magistrato di sorveglianza.

 

raffaele cutolo 2

La circolare non distingueva tra detenuti ancora pericolosi e non. E così è finita per essere interpretata come una sorta di «viatico» alla scarcerazione per tutti in tempi di virus. Secondo boatos che si rincorrono, Basentini potrebbe dare le dimissioni. Specie se oggi arrivassero i domiciliari anche per Raffaele Cutolo, il vecchio capo della camorra.

 

Nel frattempo, il governo corre ai ripari. Quantomeno di immagine. Le opposizioni sono saltate sulla questione e non solo loro. Anche Matteo Renzi ci è andato giù pesante: «La scarcerazione dei superboss di camorra e ‘ndrangheta è inaccettabile. Il ministro Bonafede cacci subito il responsabile di questa vergogna. Oppure venga lui in Parlamento ad assumersi le sue responsabilità. Si tratta di una scelta clamorosa e folle».

 

francesco basentini alfonso bonafede

I magistrati che si occupano di mafia sono indignati. Persino il Cocer carabinieri ha diramato una secca nota di protesta: «Evitiamo – scrivono – di far diventare il Coronavirus il miglior alleato dei delinquenti. Alcuni boss sono stati già scarcerati. Per un provvedimento apparentemente legittimo che ha ritenuto sussisterne i motivi, dimenticando che quel boss ancorchè malato ora effettivamente rischia l'infezione da Covid-19, cosa che non avrebbe potuto accadere se fosse rimasto nella sua cella e avesse continuato a passeggiare in uno spazio ristretto e da solo come avviene per quei detenuti che si sono macchiati di reati infami».

 

francesco bonura 1

E allora ecco in preparazione un decreto che potrebbe vedere la luce giovedì prossimo. Al primo punto sarebbe l’obbligo da parte del magistrato di sorveglianza, quando è all’esame un detenuto condannato per reati mafiosi, di chiedere un parere alla Superprocura, che a sua volta sentirà le Distrettuali Antimafia.

 

 

pasquale zagaria

Attraverso il parere, sarà possibile aggiornare le informazioni sul pericolo che il detenuto possa riprendere i contatti con i clan. Il magistrato di sorveglianza avrà un quadro più completo. Ed è facile prevedere che le maglie per le scarcerazioni dei boss saranno molto più strette. Se ne preoccupano gli avvocati dell’Unione camere penali, in perenne conflitto con il ministro Guardasigilli, e che contestano «l'idea di un segmento di giurisdizione da porre sotto tutela da parte di un organo di investigazione, chiamato ad esprimersi sui parametri delle modalità di esecuzione della pena. Si annunciano interventi privi di qualsiasi sistematicità, al solo fine di dimostrare condivisione alle invocazioni giustizialiste».

 

alfonso bonafede francesco basentinibenedetto nitto santapaola

Il decreto affronterà altre due emergenze, entrambe legate al Covid-19. Le procure non sono riuscite ad organizzare le sale operative per gestire le intercettazioni e quindi ci sarà un rinvio della riforma a dopo l’estate. Il cosiddetto processo penale da remoto avrà un perimetro ben definito: è escluso che il dibattimento, così come l’ascolto e l’interrogatorio dei testimoni si possano fare in videochat (salvo consenso delle parti).

 

I penalisti non sono soddisfatti, però. Chiedono conto di una disposizione ministeriale ai capi degli Uffici giudiziari per prorogare fino al 30 giugno 2020 «e comunque sino alla cessazione dello stato di emergenza» le misure per contenere la mobilità sul territorio e la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici della giustizia. «Dunque, mentre si estende l'attività negli altri servizi pubblici, dai trasporti agli enti locali, la macchina giudiziaria non sarebbe coinvolta dal diverso approccio governativo alla nuova e meno restrittiva fase dell'emergenza».

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”