margherita gianni agnelli caracciolo john lapo ginevra elkann

SVOLTA NELL’INCHIESTA SU JOHN, LAPO E GINEVRA ELKANN E SUL COMMERCIALISTA E PRESIDENTE DELLA JUVENTUS GIANLUCA FERRERO - IERI LA PROCURA DI TORINO HA DISPOSTO UN SEQUESTRO DI BENI PREVENTIVO DA 74,8 MILIONI DI EURO PER FRODE FISCALE AI TRE FRATELLI - LA PARTITA DELL'EREDITA' AGNELLI E LE AZIONI DELLA SOCIETÀ DICEMBRE, CHE CONTROLLA TUTTO L’IMPERO CHE POTREBBE ESSERE DIVISO CON MARGHERITA E I FIGLI (CON IL COGNOME DE PAHEN) - IL VERO OBIETTIVO DELLA MADRE DEI TRE ELKANN È IL RISARCIMENTO PER UN’EREDITÀ CHE SECONDO LEI LE È STATA NASCOSTA - I TRE NIPOTI ELKANN AVREBBERO CREATO UNA RESIDENZA "FITTIZIA" IN SVIZZERA PER LA NONNA MARELLA - IL TRUST CON SEDE ALLA BAHAMAS E QUELLA LETTERA FIRMATA DA MARGHERITA NEL 2003 NEL CAVEAU DELLA RESIDENZA DI JOHN ELKANN 

marella gianni agnelli

Alessandro D’Amato per www.open.online

 

Il sequestro preventivo di 74,8 milioni di euro. E i reati di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. Sullo sfondo le azioni della società Dicembre, che controlla tutto l’impero (Stellantis compresa).

 

Con la prospettiva di doverne dividere il controllo con Margherita Agnelli e i figli con il cognome De Pahen. L’inchiesta su John, Lapo e Ginevra Elkann e sul commercialista e presidente della Juventus Gianluca Ferrero è a una svolta.

 

Ci sono numerosi elementi a sostegno della residenza in Italia di Marella Caracciolo. Che avrebbero imposto il pagamento delle tasse. Mentre le tante copie del testamento della moglie di Gianni Agnelli contengono indicazioni che per i pubblici ministeri sarebbero false. Mentre un memorandum di Ferrero ritrovato dagli inquirenti indicava gli accorgimenti per rafforzare la residenza in Svizzera della donna.

 

margherita agnelli 100 minuti la7

La partita dell’eredità Agnelli si gioca tutta sulla società Dicembre. Ovvero la cassaforte torinese che governa un impero che vale 30 miliardi. Attualmente John Elkann ha il 60%, Lapo e Ginevra il 20% ciascuno. La procura sostiene di aver raccolto «plurimi e convergenti elementi indiziari circa la stabile residenza in Italia, almeno a partire dal 2010, di Caracciolo Mirella».

 

E quindi la successione avrebbe dovuto ricadere nel diritto italiano. Margherita Agnelli e i suoi quattro figli hanno un elemento in più da portare nella causa principale, quella civile. Di cui l’inchiesta penale scatenata dalla denuncia del suo avvocato Dario Trevisan è soltanto una parte. Il vero obiettivo della madre dei tre Elkann è il risarcimento per un’eredità che secondo lei le è stata nascosta. Mentre la procura lavora per recuperare gettito fiscale. Ma la Dicembre al vertice di Exor, Stellantis e Juventus è la base di tutto.

 

ginevra john lapo elkann

Perché se il diritto svizzero consente la rinuncia all’eredità della madre, quello italiano no, spiega oggi il Corriere della Sera. E per questo il patrimonio e la sua divisione potrebbero essere messi in discussione. Insieme al controllo dell’Impero. L’inchiesta penale può fornire materiale per la causa civile. Che però non ha ancora deciso sulla giurisdizione tra Svizzera e Italia. Una sentenza ancora non c’è. Ed è difficile anche che arrivi.

 

Nel senso che se le cose si dovessero mettere male (o peggio, secondo le interpretazioni) agli Elkann a quel punto converrà trattare con la mamma. L’alternativa di perdere il controllo dell’universo degli Agnelli sarebbe troppo dura da reggere.

 

 

 

FRODE E TRUFFA, MAXI-SEQUESTRO AGLI AGNELLI
Fabio Amendolara per la Verità - Estratti

Gianni Marella Agnelli

 
«Le indagini hanno permesso di raccogliere plurimi e convergenti elementi indiziari circa la stabile residenza in Italia, almeno a partire dall’anno 2010, di Marella Caracciolo». La Procura di Torino, alla cui guida è approdato da pochi giorni il combattivo ex procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, ieri ha ottenuto un decreto di sequestro finalizzato alla confisca da 74,8 milioni di euro, firmato dal giudice per le indagini preliminari, nei confronti di John, Lapo e Ginevra Elkann, nipoti di Giovanni Agnelli, del commercialista Gianluca Ferrero (presidente della Juventus) e del notaio Urs Robert von Grunigen.

marella e gianni agnelli matrimonio a strasburgo 1953

 
Questi ultimi due pure indagati nel procedimento giudiziario che procede per le ipotesi di «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici» e «truffa ai danni dello Stato».
 
La Procura ritiene di aver svelato «l’esistenza di un’articolata strategia, tesa a rappresentare, sotto il profilo strettamente formale, la residenza elvetica della Caracciolo». Ovvero un intricato gioco di specchi con la residenza elvetica che sarebbe stata solo formale. Gli investigatori della Guardia di Finanza di Torino hanno ficcato il naso nella spinosa vicenda della successione ereditaria di Marella, deceduta nel 2019.
 
Un’eredità che ha visto scontrarsi gli Elkann, figli della defunta, e Margherita Agnelli, madre degli eredi, perché per il diritto italiano Marella non poteva saltare Margherita nella successione ereditaria. Il contesto è quello di una gigantesca fortuna che sarebbe sfuggita per anni ai radar del fisco italiano.
 

lapo elkann margherita

Nel corso dell’inchiesta sono stati acquisiti documenti, contabilità parallele, e una mole di dati digitali che confermerebbero, secondo l’accusa, l’ipotesi iniziale: la residenza fittizia della Caracciolo in Svizzera era parte di un più ampio disegno criminoso per sottrarre il suo patrimonio e i relativi redditi all’imposizione fiscale italiana. E tra la documentazione sequestrata c’era un «memorandum», conservato nello studio di uno degli indagati, che sembra scandire «dettagliatamente», scrive la Procura, «gli accorgimenti ritenuti necessari a sostenere la residenza svizzera».
 

marella gianni agnelli

Accorgimenti, come l’assunzione di collaboratori domestici della Caracciolo da parte di uno dei nipoti, «in concreto riscontrati nel corso delle indagini». Dal 2010 le prove suggerirebbero che la Caracciolo aveva radici stabili in Italia. Al centro delle indagini, infatti, sono finite le disposizioni impartite dai più stretti collaboratori italiani della famiglia nei confronti di un Family office svizzero che provvedeva, stando alla ricostruzione della Procura, a tutte le incombenze relative alla gestione della posizione svizzera della Caracciolo come il ritiro della corrispondenza e l’effettuazione di pagamenti dai conti svizzeri.
 
E i collaboratori impiegati per le operazioni avrebbero confermato tutto. Tutto insomma sembrerebbe essere stato orchestrato con precisione.
 

john elkann marella agnelli

Gli investigatori hanno quindi fatto due conti: a partire dal 2015, ultimo anno utile ai fini dell'accertamento fiscale. Per le imposte sui redditi è stata quantificata un’Irpef evasa (provento del reato di frode fiscale, ritiene la Procura) per complessivi 42,8 milioni di euro, provenienti dall’occultamento all’imposizione di una rendita vitalizia percepita dalla Caracciolo (ammontante, dal 2015 al 2019, a oltre 29 milioni) e di redditi di capitale per circa 116,7 milioni derivanti da attività finanziarie detenute da un trust (un fondo fiduciario) con sede alle Bahamas.
 

LE FIRME DI MARELLA CARACCIOLO AL VAGLIO DELLA PROCURA

(...) dal caveau della residenza di John Elkann è saltata fuori una busta con una lettera firmata da Margherita nel 2003. Un «manoscritto che verte su argomenti di interesse», annotano gli investigatori, quali la successione nelle quote della società Dicembre, la cassaforte di famiglia. «Il sequestro è un passaggio procedurale che non comporta alcun accertamento di responsabilità dei nostri assistiti», precisano dal collegio difensivo dei fratelli Elkann, aggiungendo: «le circostanze, come ricostruite dalla Procura, non sono condivisibili e restiamo convinti di poter dimostrare la loro estraneità». Parole che sembrano anticipare un nuovo scontro al Riesame.

 

 

L INVENTARIO DELL EREDITA DI MARELLA CARACCIOLO AGNELLI

john, alain e ginevra elkann visitano lapo in ospedaleed ruscha con ginevra, john e lapo elkann

GIANNI AGNELLI E MARELLA CARACCIOLO AI FUNERALI DI EDOARDO AGNELLI MARGHERITA AGNELLI - JOHN ELKANN - EDOARDO AGNELLI - MARELLA CARACCIOLO - GIANNI AGNELLI

john elkann marella agnellimargherita agnelli a gstaadMARELLA CARACCIOLO E GIANNI AGNELLI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."