gioacchino caianiello attilio fontana luca marsico

TANA PER FONTANA – IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA ATTILIO FONTANA È INDAGATO PER ABUSO D’UFFICIO – LE INTERCETTAZIONI DEL MARZO 2018 CON CAIANIELLO: FONTANA RIFIUTA IL TENTATIVO DI CORRUZIONE DEL FORZISTA ARRESTATO, DICENDO DI STAR COLTIVANDO UN'ALTERNATIVA PER NOMINARE IL SUO SOCIO DI STUDIO LUCA MARSICO. È PROPRIO QUELL’ALTERNATIVA CHE ORA LO METTE NEI GUAI…

                                                                                                           

1 - IL GOVERNATORE INDAGATO PER ABUSO D' UFFICIO

Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

attilio fontana 3

Inizia la mattina come «parte offesa» di una «istigazione alla corruzione» che non ha denunciato, ma il presidente leghista della Regione Lombardia Attilio Fontana finisce la sera come indagato per l' ipotesi di «abuso d' ufficio».

 

Vertiginosa montagna russa per chi la settimana scorsa a Palazzo di Giustizia, da solo e senza appuntamento, senza che si fosse saputo, aveva bussato all' anticamera del Procuratore Francesco Greco, incredibilmente a chiedere se fossero vere le voci impazzite in ambienti politici su imminenti iniziative giudiziarie in Regione.

matteo salvini attilio fontana

 

Per uno scherzo del destino Greco era in riunione proprio con i pm che stavano ultimando l' operazione emersa solo ieri con 28 arresti e 15 obblighi di dimora tra politici, amministratori e imprenditori: compresa l' accusa al forzista varesino Gioacchino Caianiello di «istigazione alla corruzione» proprio di Fontana, dopo la mancata rielezione al Pirellone del consigliere regionale forzista Luca Marsico, avvocato socio dell' avvocato Fontana nel loro studio legale.

FRANCESCO GRECO

 

Le indagini avevano infatti registrato «la volontà del presidente Fontana di trovare il modo di ricollocare professionalmente il suo socio di studio». Esigenza di fronte alla quale Caianiello («signore dei voti» dentro Forza Italia nonostante la condanna definitiva nel novembre 2017 a 3 anni per concussione) gli propone un baratto corruttivo: la nomina alla direzione Formazione della Regione dell' attuale direttore generale di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, in cambio dell' affidamento di consulenze per 80/90.000 euro l' anno da parte di Afol a favore di quello che Caianiello con Fontana chiama «il nostro amico di studio». Il governatore leghista per un po' è possibilista.

GIOACCHINO CAIANIELLO 1

 

Fin quando, intercettato nel marzo 2018 con lo stimato Caianiello (al quale dice «hai visto che i tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti»), accenna di stare coltivando un' alternativa: «Anch' io comunque ho voluto percorrere un' altra strada in modo che abbiamo delle alternative, poi insieme ci troviamo e decidiamo quale sia la migliore o magari tutte e due, vediamo». È un salvataggio in corner, ma anche l' inizio di un mezzo autogol. Salva in extremis Fontana dal concorso nella corruzione propostagli da Caianiello, facendone per i pm la «parte offesa» di una «istigazione alla corruzione» (seppure non denunciata perché, dirà poi ieri Fontana in Regione, «non percepita»).

 

luca marsico 5

Ma nel contempo peggiora la posizione del governatore lombardo quando ieri, in Regione, la Guardia di Finanza acquisisce i documenti sul fatto che poi Fontana abbia davvero attuato una delle «alternative» che aveva immaginato: e cioè nell' ottobre 2018 abbia proposto alla giunta regionale di nominare il suo socio di studio Marsico tra i membri esterni di un «Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici» (11.500 euro l' anno e 180 a seduta).

 

È a questo punto che Fontana - appena incensato dal vicepremier e segretario leghista Salvini che se ne dice «doppiamente orgoglioso», e reduce da una seduta in Regione nella quale i consiglieri di maggioranza lo acclamano quando rivendica «vado avanti corretto e trasparente come sempre sono stato» - viene indagato dalla Procura per l' ipotesi di «abuso d' ufficio».

 

2 - L'AMAREZZA NELLA DIFESA IN AULA «SONO SEMPRE STATO ONESTO IO IL PRIMO A VOLERE LA VERITÀ»

Giampiero Rossi per il “Corriere della Sera”

luca marsico 1

 

«Professionalmente e politicamente ho sempre seguito la strada della correttezza e dell' onestà, come emerge anche in questa vicenda, nella quale come si è evinto fin da subito io sono parte offesa».

 

Attilio Fontana sceglie di affrontare il momento peggiore del suo primo anno alla guida della Lombardia di fronte al Consiglio regionale. E allontana da sé qualsiasi ombra.

Sono quasi le 17.30 quando prende la parola nell' aula del Pirellone, reduce da una giornata di distratto dibattito su parchi, amianto e persino sullo svincolo stradale Pieve-Albignola.

 

attilio fontana 4

Saluta con voce squillante e legge un discorso meditato, soppesato e limato sin dal mattino, quando le notizie del nuovo capitolo di corruzione in Lombardia sono deflagrate nell' agenda politica: «Ho sempre sottolineato come la trasparenza e la legalità siano punti cardine dell' attività della mia giunta. Ho voluto confrontarmi costantemente con le autorità anticorruzione e con la magistratura - premette -. Siamo costantemente impegnati per trovare soluzioni che possano semplificare la vita ai cittadini e alle imprese nei rapporti con la pubblica amministrazione, proprio per eliminare quelle zone d' ombra e grigie prodotte dalle complicazioni, dove più facilmente si possono inserire comportamenti corruttivi».

luca marsico 4

 

Quindi, nell' aula silenziosa, rivendica di aver adottato «misure di prevenzione della corruzione sempre più stringenti» per poi entrare nel merito della vicenda che sta scuotendo la navigazione, fin qui tranquilla, del governo di centrodestra a trazione leghista: annuncia di aver già sospeso dall' incarico il sottosegretario Fabio Altitonante e sottolinea: «Sono il primo a volere che la verità emerga - dice -. Sono sempre stato fermamente convinto che ogni persona che ricopre una carica pubblica debba rifiutare profferte e utilità in cambio di consensi o favori».

 

attilio fontana 5

Con una precisazione: «Ribadisco di non avere percepito alcun atteggiamento corruttivo nelle interlocuzioni avute». E conclude rivolgendosi al Consiglio regionale, dove per tutto il giorno le opposizioni hanno invocato un suo chiarimento: «Sono qui perché non ho alcuna remora o alcun timore. Io vado avanti, corretto e trasparente come sempre». E a quel punto scatta un lungo applauso da parte di tutta la maggioranza. I leghisti, gli assessori presenti e anche i consiglieri di Forza Italia, sfibrati da una giornata tesissima, si alzano in piedi.

 

In mattinata era a Roma, Attilio Fontana, per occuparsi della candidatura olimpica di Milano e Cortina, per la quale si sta spendendo senza remore. La notizia della retata della Procura di Milano lo ha raggiunto quando era ancora in albergo e stava per dirigersi verso la sede del Coni. E di dettaglio in dettaglio il malumore è lievitato in modo palpabile. Perché questa vicenda riporta alla memoria i fantasmi giudiziari che hanno flagellato la Regione Lombardia nella stagione di Roberto Formigoni e che non hanno risparmiato nemmeno il suo successore Roberto Maroni, che si è visto arrestare il vicepresidente Mario Mantovani.

GIOACCHINO CAIANIELLO 2

 

Anche per questo ieri il governatore leghista - ex sindaco di Varese candidato dal leader Matteo Salvini dopo la rinuncia di Maroni a presentarsi per un secondo mandato - ha scelto di cancellare la sua agenda e di presentarsi in aula, incassando subito il riconoscimento del beau geste anche da parte delle opposizioni. Pd e Movimento Cinque Stelle considerano blanda la sospensione di Altitonante e chiedono la revoca definitiva delle deleghe. Ma puntano anche sul presidente: «Diamo atto a Fontana, per quanto si sa finora, di essere parte offesa - dice il capogruppo dem Fabio Pizzul - ma gli atti dimostrano uno stile nell' udienza data a certi personaggi che speravamo fosse un lontano ricordo». Poi il grillino Dario Violi ironizza: «È sembrato un applauso liberatorio, forse qualcuno temeva di dover andare a casa».

GIOACCHINO CAIANIELLOfrancesco greco1luca marsico 2luca marsico 3

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...