fabietti piscitelli droga

IL TESORO DELLA BANDA DIABOLIK A DUBAI – NELLA BANCHE DELLA CITTA’ DEGLI EMIRATI CUSTODITI MILIONI DI EURO PROVENIENTI DAL TRAFFICO DI COCA E HASHISH – INTERCETTATO UN BONIFICO DA 200MILA EURO – DOPO L’OMICIDIO DI DIABOLIK, IL SOCIO FABRIZIO FABIETTI ERA TERRORIZZATO CHE QUALCUNO LO POTESSE UCCIDERE. IL GIORNO DELL’ARRESTO SI E’ DATO ALLA FUGA PENSANDO FOSSE UN AGGUATO…

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

 

fabrizio piscitelli foto mezzelani gmt003

Un tesoro di milioni e milioni di euro custodito in qualche banca di Dubai. La coppia di narcotrafficanti Fabrizio Fabietti e Fabrizio Piscitelli ha realizzato negli anni un enorme capitale. Una quantità di denaro che risulta difficile da conteggiare e ad oggi impossibile da sequestrare da parte della procura di Roma. Infatti la città degli Emirati Arabi Uniti rappresenta una cassaforte per chiunque voglia trasferire e custodire denaro sporco. Non c'è collaborazione tra le forze dell'ordine italiane e quelle di Dubai. E nessuno, soprattutto, fa domande sconvenienti per capire la provenienza del capitale.

 

Il Gico della finanza, che ha arrestato il 28 novembre Fabietti, è riuscito a intercettare un bonifico da 200mila euro a favore della Imperial Eagle di Alessandro Telich, l'hacker della banda, la cui sede è appunto a Dubai. Ma si tratta di una goccia in un fiume di denaro che Diabolik e il socio gestivano. La quantità di droga che muovevano rispecchiava il volume di soldi che incassavano. Gli stupefacenti li vendevano a tonnellate. Solo per fare degli esempi: Fabietti tra febbraio e il marzo del 2018 aveva fatto stoccare 3.000 chilogrammi di hashish in un capannone agricolo nell'agro di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Altri 700 chilogrammi, sempre di hashish, Diabolik e il socio stavano cercando di piazzarli il 18 settembre del 2018. Salvo poi subire un sequestro da parte della finanza. Ma c'è anche un'altra partita di 641 chilogrammi, sempre di erba, intercettata dalle forze dell'ordine il 13 marzo del 2018.

fabrizio fabietti

 

Ovviamente nella fornitura all'ingrosso non poteva mancare la cocaina, 12 chili sono stati scoperti con impresso il marchio dello scorpione a febbraio del 2018 a Valmontone. E ancora altri 7 chilogrammi, questa volta con il profilo di una tartaruga stampato sulle confezioni. La lista dei sequestri potrebbe andare avanti all'infinito. E si tratta soltanto delle partite sequestrate dalla guardia di finanza di Roma.

 

Il volume di droga restituisce l'immagine di due mercanti che hanno rifornito un'intera città di stupefacenti. Un'ascesa verso l'olimpo dello spaccio che ha attirato anche numerosi nemici alla coppia. Fabietti era terrorizzato che qualcuno lo potesse uccidere dopo la fine del suo amico e socio Diabolik. Piscitelli che era divenuto una sorta di padrino della mala romana, capace di negoziare la pax mafiosa ad Ostia.

 

GLI INTRECCI

E forse l'inizio della sua fine, il 7 agosto scorso, parte da quel pranzo al ristorante Oliveto a Grottaferrata a dicembre del 2017. Ad intavolare dei discorsi per i quali El Diablo non aveva, in realtà, una totale investitura. E a far supporre, agli inquirenti, che questo possa essere il filo logico dell'intera vicenda c'è qualche cosa che è più di un semplice indizio.

FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK

 

Si scopre solo adesso che a fare il nome del narcotrafficante Er Miliardero, al secolo Alessandro Capriotti, sarebbe stato proprio Fabietti. Secondo la ricostruzione del socio in affari del Diablo, Capriotti avrebbe dato l'appuntamento a Piscitelli il 7 agosto al parco degli Acquedotti (vicenda che Er Miliardero ha sempre smentito). Appuntamento che, per l'ultras della Lazio, si è rivelato fatale.

 

Il killer travestito da runner gli ha piantato una pallottola nella nuca, in una zona controllata dalla camorra. Ad ogni modo la confessione di Fabietti la dice lunga sul suo stato d'animo. Il socio del Diablo, infatti, era terrorizzato. Aveva il timore di fare la stessa fine dell'amico. Tant'è che quando i finanzieri, a novembre, sono andati ad arrestarlo è scappato per i tetti, si è nascosto, in pigiama, dietro ai motori dei condizionatori.

 

Quando i militari del Gico gli hanno mostrato i tesserini ha tirato un sospiro di sollievo. Insomma pensava che la stessa potente mano che era piombata su Diabolik lo stesse per colpire. Forse, insomma, i due Fabrizi erano cresciuti troppo, in troppo poco tempo. Perciò qualcuno gli ha ricordato chi comanda a Roma.

fabrizio piscitelli diabolik 3fabrizio piscitelli diabolik 6

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…