camionista camion tir gerardo napoli

TIR E MOLLA – LE IMPRESE DI AUTOTRASPORTI HANNO BISOGNO DI CAMIONISTI: AL MOMENTO NE SERVONO ALMENO 5MILA, CHE POTREBBERO DIVENTARE 17MILA DA QUI AL 2023. TRA GLI ITALIANI NON SI TROVANO CANDIDATI. TE CREDO: È UN LAVORO MOLTO USURANTE E LA PATENTE COSTA SEIMILA EURO. GLI IMPRENDITORI RECLAMANO INCENTIVI STATALI PER ASSUMERE, COME QUELLI VARATI IN LOMBARDIA – GERARDO NAPOLI, AMMINISTRATORE DELLA “NAPOLITRANS”: “PER NOVE ORE AL GIORNO PER 5 GIORNI PAGO TREMILA EURO NETTI AL MESE. CI SONO TANTI UCRAINI E KAZAKI PRONTI A FARE QUESTO MESTIERE MA…”

1 - "DECRETO FLUSSI PER TROVARE CAMIONISTI"

Antonella Aldrighetti per "il Giornale"

 

camionista lavoro usurante

Cercasi manovalanza. Si ricomincia con la tiritera che servono gli immigrati perché gli italiani, giovani o adulti che siano, certuni lavori non li vogliono più fare, altrettanti sono andati in pensione e altri ancora aspettano il 27 del mese il reddito di cittadinanza.

 

Il primo allarme arriva dall'Anita, associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica, che invoca la necessità di mettere in piedi un decreto flussi migratori ad hoc che consenta agli stranieri di venire in Italia per coprire i posti vacanti del trasporto merci.

napolitrans

 

E sono parecchi come riporta anche l'Iru (associazione internazionale trasporti stradali) ossia pari a una domanda inevasa del 15% che investe anche percentuali maggiori se si quantificano le carenze nel resto dei paesi dell'Ue.

 

Nell'immediato la necessità in Italia tocca i 5 mila autisti di Tir, che passerebbe a 17mila da qui al 2023 rappresentando una vera e propria emergenza per l'approvvigionamento di prodotti di ogni genere, compresi naturalmente gli alimentari e altre mercanzie di prima necessità.

 

napolitrans

Da un lato la professione non ha più quegli incentivi di cui poteva godere fino agli anni '80, dall'altro anche i tempi di sosta, carico e scarico, considerati tempi morti lesinano il guadagno di parecchio.

 

Una soluzione sarebbe stata trovata da Regione Lombardia che a oggi ha messo a disposizione ben 8mila euro alle imprese di autotrasporto per assumere nuovi conducenti e 3mila euro per ogni lavoratore autotrasportatore che vorrà acquisire la patente e la carta di qualificazione del conducente (Cqc), ovvero il titolo necessario all'esercizio della professione.

 

Certo è che non tutti gli enti territoriali vantano risorse sufficienti per riconoscere un bonus di assunzione alla stregua della Lombardia e così si è cercata e trovata una modalità più democratica che possa facilitare il settore: aprire le porte ai più laboriosi per essere formati e lavorare come autotrasportatori.

camionisti.

 

Una proposta che potrebbe ottenere certo un risultato migliore della sanatoria per gli immigrati voluta nel 2020 dall'allora ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova. Un flop annunciato: 40mila domande scarse a fronte delle 500mila attese. Questa volta però a mettersi di traverso c'è dell'altro: il Viminale dopo aver raddoppiato i fondi per i rimpatri volontari assistiti e destinati al Cir di Roberto Zaccaria: da 1 a due milioni di euro (queste le cifre precise da 1.124.970,72 a 2.024.970,72) e incrementato di altri 900 mila euro lo stesso fondo a oggi aggiunge un altro addendum pari a 450 mila euro per rimpatriare altre 100 persone. Per ognuna di loro l'impegno medio di spesa è 4.500 euro.

camionisti.

 

Non si esclude però che possano essere necessarie, di qui a breve, nuove risorse: «in considerazione della proroga temporale concessa sino al 30 settembre 2022 e della crescente domanda di RVA riscontrata» esattamente come si evince dalla disamina degli incartamenti del dipartimento Libertà civili e immigrazione. Delle due l'una però: o si riaprono i flussi e si formano gli stranieri volenterosi e promettenti per una professione di cui l'Italia ha stretta necessità oppure si rimpinguano le casse del Comitato per i rifugiati, sperando che acconsentano a rientrare nel Paese d'origine senza né arte né parte.

 

gerardo napoli

2 - «CERCO 60 AUTISTI A 3.000 EURO AL MESE NON LI TROVO»

Rita Querzè per il "Corriere della Sera"

 

Sa che rischia di vedersi sommerso dalle candidature?

«Magari! Lo spero. Guardi che io di questi 60 autisti ho veramente bisogno. Contratto della logistica, tutto in regola: lo scriva. Nove ore al giorno per 5 giorni, tremila euro netti al mese».

 

camionisti

Gerardo Napoli, 49 anni, parla al telefono dalla provincia di Salerno, dove ha sede l'azienda della logistica di cui è amministratore unico, la Napolitrans. L'allarme sollevato ieri dal Sole24ore sulla mancanza di autisti e camionisti non lo stupisce, anzi. «La mia azienda consegna alimentari alla grande distribuzione. Siamo arrivati a 80 milioni di fatturato ma potremmo fare di più: il nostro giro d'affari è limitato dalla mancanza di personale».

camionisti 2

 

Come è possibile?

«Per fare il camionista ci vuole la patente E. Per prenderla servono seimila euro circa e sei mesi di studio. Non tutti hanno la costanza e i soldi».

 

Anita, l'associazione della logistica aderente a Confindustria, propone di favorire gli ingressi di extracomunitari con la patente.

«È sicuramente una strada. Ci sono tanti ucraini e kazaki pronti a fare questo mestiere. Dopo un anno di lavoro devono ottenere la Cqc, la carta di qualificazione del conducente».

 

Non sarà che gli extracomunitari vengono pagati meno? Magari attraverso escamotage come il distacco di manodopera?

camionisti 4

«Qui li impieghiamo con il contratto italiano della logistica. Sul piano dei costi per noi non cambia niente».

 

Se a chi perde il lavoro, diciamo alla Whirlpool di Napoli per esempio, fosse data la possibilità di fare la patente E a un costo agevolato?

«Non possiamo farci carico noi del costo della patente. Si fa presto a fare i conti: 6 mila euro per 60 lavoratori equivarrebbero a 360 mila euro, un investimento troppo oneroso. Per di più con il rischio che presto il lavoratore si licenzi per passare a un concorrente.

CAMIONISTA

 

Ma se ci fosse un investimento pubblico per aiutare disoccupati in uscita da un'azienda in crisi a conseguire la patente, noi valuteremmo con attenzione le candidature. L'importante è che si tratti di persone con la giusta attitudine».  Qualcuno le chiama politiche attive del lavoro.

camion CAMIONISTA VS I NO TAVcamion

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)