putin missile sarmat

TOC TOC, KIEV! – PERCHÉ PUTIN HA DECISO DI LANCIARE UN MISSILE SULLA CAPITALE PER LA PRIMA VOLTA DA OLTRE UN MESE? “MAD VLAD” VUOLE FARE PRESSIONE SU ZELENSKY PERCHÉ ACCETTI I NEGOZIATI, RINUNCIANDO AL DONBASS E ALLA CRIMEA. MA GLI UCRAINI NICCHIANO E ASPETTANO CONFIDENTI LE NUOVE ARMI IN ARRIVO DALL’AMERICA – MEDVEDEV “TRADUCE” IL PUTIN-PENSIERO: “SE QUESTI NUOVI SISTEMI VERRANNO USATI CONTRO BERSAGLI IN RUSSIA, LE NOSTRE FORZE DOVRANNO PRENDERE DI MIRA I CENTRI DOVE SI PRENDONO LE DECISIONI”

cartello di vladimir putin

1 - LA CAPITALE SOTTO I MISSILI COSÌ PUTIN SPINGE KIEV A RIAVVIARE LA TRATTATIVA

Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

Putin è ossessionato dall'invio da parte dell'Occidente di nuovi armi all'Ucraina, avverte che colpirà sempre nuovi obiettivi come ritorsione. E ieri un missile è passato a bassa quota vicino alla centrale nucleare centrale dell'Ucraina meridionale nella regione di Mykolayiv, altri cinque sono arrivati fino alla Capitale.

 

PUTIN MEDVEDEV

Non solo: in serata bombe anche sui quartieri residenziali di Kharkiv, seconda città del Paese. Gli ucraini confidano nei nuovi sistemi missilistici mandati dagli Usa e, all'interno del governo, c'è chi ipotizza che possano essere presi di mira obiettivi militari in territorio russo (gli Usa però hanno chiesto espressamente di non oltrepassare il confine).

 

vladimir putin imbraccia un fucile chukavin svc 380

La tensione si alza, il negoziato si allontana. E ieri Zelensky è andato a Zaporizhzhia, a Est, a ringraziare i soldati della prima linea, mentre nell'area veniva abbattuto un caccia russo. Non potrà andare in Serbia il ministro degli Esteri russi Lavrov: Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro hanno vietato il transito nel loro spazio aereo per suo il volo.

 

MINACCIA

Bisogna tornare indietro all'alba di ieri per comprendere quanto sta succedendo. Un bombardiere Tu-95 dell'aviazione russa, quadrimotore di progettazione sovietica ma aggiornato e temuto, si alza sul Mar Caspio, a quasi duemila chilometri da Kiev. È in territorio russo, non può essere intercettato dalla contraerea. Può lanciare dei missili a lunghissimo raggio.

 

missile su kiev 5 giugno 2022 2

Poco dopo a Kiev una serie di esplosioni, nelle aree orientali di Darnytskyi e Dniprovskyi. Una persona rimane ferita gravemente. I russi rivendicano l'attacco, dicono di avere colpito un deposito di carri armati T-72 inviati da Paesi europei per aiutare l'Ucraina a difendersi.

 

Il deposito usato come officina è delle Ferrovie e il presidente del consiglio di amministrazione Oleksandr Kamyshin smentisce: c'erano delle automobili, nessun carro armato, i russi dicono bugie. E c'erano soprattutto le carrozze per il trasporto del grano.

 

volodymyr zelensky a kharkiv 12

Conferma lo Stato maggiore ucraino: «Il nemico ha lanciato 5 missili da crociera X-22 dal Mar Caspio in direzione di Kiev alle 6 del mattino. Uno è stato distrutto dall'unità di difesa aerea ucraina, gli altri hanno colpito delle infrastrutture».

 

In questo gioco a scacchi di annunci e smentite i russi sostengono anche: vicino a Odessa abbiamo abbattuto un aereo ucraino Antonov An-26 con un carico di armi. Era da cinquanta giorni che l'esercito di Putin non bombardava Kiev e questa azione ben si incastra con le ultime dichiarazioni del presidente russo.

 

vladimir putin al vertice del csto patto sulla difesa collettiva

Infuriato per l'invio dei nuovi sistemi missilistici Himars a lunga gittata promessi da Biden all'Ucraina (ieri è emerso che anche Madrid manderà missili antiaerei Shorad Aspide e carri armati Leopard), Putin ha spiegato in una intervista a Rossiya 1: «Tutto questo chiasso su ulteriori consegne di armi ha come unico obiettivo quello di estendere la durata del conflitto».

 

Ancora, con una frase che sembra richiamare quando successo a Kiev: «Se i sistemi Himars saranno consegnati, ne trarremo le conseguenze e useremo le nostre armi distruttive, e ne abbiamo in quantità sufficienti, per colpire obiettivi che non stiamo ancora colpendo anche a Kiev».

ZELENSKY BIDEN

 

Da Putin una forma di pressione sugli ucraini perché accettino i negoziati, rinunciando quanto meno a tutto il Donbass, oltre che naturalmente alla Crimea. Ma a Kiev, nonostante i missili, nonostante le perdite a Est, a torto o ragione sono galvanizzati dagli sviluppi del conflitto.

 

Il ministero della Difesa ha assicurato che almeno la metà di Severodonetsk è stata ripresa. Il quotidiano rapporto dell'intelligence britannica conferma che «nelle ultime 24 ore, le forze ucraine hanno effettuato contrattacchi nella città orientale di Severodonetsk, il che probabilmente ha annullato lo slancio operativo delle forze russe».

 

vladimir putin con il fedele dmitry medvedev

E ieri sera si è diffusa la notizia del quarto generale russo ucciso in battaglia nel Donbass, Roman Kutuzov. Non solo. I nuovi sistemi promessi da Biden non hanno un raggio di azione molto ampio di 300 chilometri come ipotizzato inizialmente, ma di 50-70. Eppure, nel governo ucraino la possibilità di agire anche oltre confine non viene più vista come un tabù. Il consigliere del ministro degli Interni ucraino Viktor Andrusiv ha spiegato che le forze di Kiev dovrebbero entrare nel territorio russo.

 

bakhmut, ucraina orientale

«L'essenza di un contrattacco di successo è prendere punti strategici. Ad esempio, prendere Kherson con pesanti combattimenti, da un punto di vista strategico, non ha senso. Riguadagneremmo semplicemente la nostra città, il nemico si sposterebbe più lontano da Kherson, ma ci creerebbe ancora molti problemi. Molto più difficile riconquistare il Donbass: per fare questo bisogna entrare nel territorio della Russia».

 

2 - E PUTIN MINACCIA: «PRONTI AD ATTACCARE NUOVI BERSAGLI»

Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”

 

missile su kiev 5 giugno 2022 3

Il presidente è stato solo allusivo: se gli americani forniranno a Kiev missili a più lunga gittata, allora «mirano a prolungare il conflitto» e «dovremo trarre le adeguate conclusioni e usare i mezzi di distruzione, che abbiamo in quantità, per colpire quegli obiettivi che non abbiamo ancora toccato».

 

A chiarire cosa volesse dire esattamente il Capo supremo è intervenuto l'ex presidente Dmitrij Medvedev, fedele scudiero ed esegeta di Vladimir Vladimirovich. Putin voleva far capire a chi di dovere che la Russia è pronta anche a lanciare i suoi Cruise oltre la frontiera ucraina. Ha spiegato con pazienza Medvedev a un intervistatore: «Se questi nuovi sistemi verranno usati contro bersagli in Russia, le nostre forze dovranno prendere di mira i centri dove si prendono le decisioni».

GUERRA IN UCRAINA - ARTIGLIERIA RUSSA

 

Cioè? «Sia il ministero della Difesa che lo Stato maggiore ucraino. Ma bisogna capire che i centri finali di assunzione delle decisioni in questo caso purtroppo non sono nemmeno nel territorio di Kiev. Perciò siamo certamente di fronte a una minaccia che si dovrà considerare».

 

Sappiamo che Medvedev è cambiato profondamente da quando prese temporaneamente il posto di Putin alla presidenza e si presentò come campione dei riformisti e dei democratici. Ora è il portavoce dei più intransigenti.

rottame di un aereo russo a leopoli

 

Ma quasi mai dice cose che non piacciono al leader del Cremlino. Così è bene soppesare con attenzione le sue parole. Se Putin parla solo di «obiettivi che non abbiamo ancora toccato», Medvedev indica chiaramente la possibilità che l'Armata russa lanci i suoi ordigni in altri Paesi.

 

Naturalmente questi non potrebbero che essere i membri della Nato che circondano l'Ucraina: Romania, Polonia, Ungheria, Slovacchia. E dato il suo ruolo, Medvedev ovviamente conosce le implicazioni di un attacco contro un Paese dell'Alleanza Atlantica. Ma torniamo a Putin, che si è limitato ad alludere.

 

I nuovi sistemi di arma che Washington sta facendo arrivare «non sono nulla di nuovo», ha spiegato alla tv russa. In sostanza, vengono sostituiti mezzi di epoca sovietica che i suoi nemici hanno perso in questi cento giorni.

la situazione sul campoguerra in ucraina 4 giugno 2022

 

Con meticolosità, il capo del Cremlino ha illustrato la situazione: «Kiev aveva 515 sistemi e 380 sono stati distrutti». Ora, con il ricorso alle riserve e con riparazioni, gli avversari ne hanno circa 360. Pur non volendo ammettere che gli Himars americani sono molto più efficienti, Putin ha spiegato che il problema vero è costituito dalle munizioni fornite, visto che un particolare tipo raggiungerebbe siti distanti 300 km.

 

Questo è quello che Mosca teme ma è anche ciò che Biden dice di non voler fornire a Zelensky. Per quanto riguarda i micidiali droni, Putin ha invece sostenuto che i suoi li stanno «schiacciando come noci».

missile su kiev 5 giugno 2022 1

 

Nell'intervista, ha toccato anche la questione del grano nei porti ucraini: «Non siamo stati noi a minarli. Che provvedano loro a bonificare i porti e a far uscire le navi. Noi garantiamo il loro pacifico passaggio Non approfitteremo della situazione per attaccare dal mare». Sia Putin che il presidente turco Erdogan hanno sostenuto che l'era degli Stati Uniti e dell'Occidente è terminata. «La Russia si è ribellata», ha tuonato Putin. E Erdogan ha sostenuto che è tutto «il sistema di benessere e sicurezza creato dall'Occidente che sta crollando».

volodymyr zelensky a kharkiv 13

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO