Estratto dell’articolo di Antonello Mascali per “il Fatto Quotidiano”
La possibile sospensione della consigliera del Csm, Rosanna Natoli, laica di FdI, sarà all’ordine del giorno del primo plenum dopo la pausa estiva, l’11 settembre. Lo ha deciso il Comitato di presidenza, [...] Natoli, accusata di rivelazione di segreto dopo che il 23 novembre ha incontrato nel suo studio di avvocata la giudice Maria Fascetto, sua incolpata al Csm.
Per l’eventuale sospensione devono votare a favore due terzi dei consiglieri e il voto è segreto. Dunque, il Comitato, come avevamo anticipato nei giorni scorsi, segue la linea del Quirinale che ha auspicato le dimissioni della consigliera. Natoli, invece, ha lasciato solo la sezione disciplinare e ieri ha pure contrattaccato.
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Ha scritto una lettera per dire di aver subito “violenza psichica” il 17 luglio scorso dai togati progressisti di Area e di Md, che le avrebbero impedito di partecipare e votare in plenum la nomina del procuratore di Catania. Ha pure chiesto l’annullamento della delibera che ha nominato Francesco Curcio, perché “inficiata dalla lesione del diritto alla sottoscritta di partecipare alla seduta e far valere il proprio voto”. Curcio non ha ancora preso possesso dell’incarico e già rischia ricorsi che potrebbero chiedere al Tar una sospensiva della nomina, anche allegando la lettera di Natoli.
La consigliera delfina di Ignazio La Russa, nella lettera pubblicata da ilfattoquotidiano.it, ha lanciato un’accusa molto grave che Mimma Miele, di Md, smentisce “in maniera assoluta”, per quanto la riguarda, con un’altra lettera al Comitato.
Natoli scrive che il 17 luglio, nella sua stanza, prima del plenum, “si sono catapultati i consiglieri Bertolini, Giuffré, Eccher e Aimi (gli altri laici del centrodestra, ndr). Mi veniva riferito che la consigliera Francesca Abenavoli, a nome di tutto il gruppo di Area e di Md, aveva comunicato al vicepresidente” che se avesse partecipato al plenum avrebbero letto le trascrizioni della chiavetta depositata dalla Fascetto al Csm “e, consequenzialmente, richiesto pubblicamente le mie dimissioni e inviato gli atti alla Procura”.
Si descrive “terrorizzata, forzata e violentata psichicamente” dai togati di Area e Md, pertanto “temendo la ripercussione mediatica minacciatami da quei gruppi consiliari, sono stata ‘costretta’, mio malgrado” ad andare via.
Miele, nella sua lettera di replica al Comitato, chiede che “i consiglieri Aimi, Bertolini, Giuffré ed Eccher vogliano rendere noto da chi e in quali circostanze avrebbero appreso la notizia, infondata, che la asserita comunicazione al vicepresidente sia stata fatta a nome e per delega di Md… quando devo dire qualcosa provvedo direttamente” e si riserva di querelare.
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Per Ciccio Zaccaro, segretario di Area, Natoli “che ha svilito il suo ruolo costituzionale, ora dice di essere stata sopraffatta dalla minaccia e dalla violenza, come se fosse una delle povere vittime di estorsione che ogni giorno vediamo nei palazzi di giustizia”. Secondo quanto risulta al Fatto, la togata di Area, Francesca Abenavoli, ha parlato con Pinelli sulla inopportunità che Natoli partecipasse al plenum per la gravità del suo comportamento e che era necessario farlo ritardare per “riflettere” sul da farsi. [...]
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