marmolada crollo ghiacciaio blocco ghiaccio

LA TRAGEDIA DELLA MARMOLADA SI POTEVA EVITARE? L’IDEA È CHE SIA STATO SOTTOVALUTATO IL PERICOLO. MA C’È DA DIRE CHE NON C’È UN ENTE PREPOSTO A VALUTARE LA SICUREZZA DEL GHIACCIAIO. E GLI ALLARMI VALANGA ARRIVANO SOLO D’INVERNO. CON L’ARRIVO DELL’ESTATE SI SOSPENDONO INSIEME AGLI AVVISI METEO. LA STIMA DEL RISCHIO LASCIATA AGLI ALPINISTI – IL GESTORE DEL RIFUGIO DELLA MARMOLADA: “SIAMO TUTTI COLPEVOLI”

Alessandro D'Amato per open.online

 

 

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

La tragedia della Marmolada si poteva evitare? L’inchiesta della procura di Trento sul disastro che è costato la vita a sette persone (il bilancio è ancora provvisorio) è ancora agli inizi. Sotto il seracco distaccatosi domenica scorsa ci sono almeno altre 13 persone: dieci italiani e tre cittadini della Repubblica Ceca.

 

Ed è difficile che ci sia ancora qualcuno in vita. Sono stati colpiti mentre si trovavano sul Pian dei Fiacconi. Il blocco di ghiaccio si è frantumato e ha preso velocità prima di travolgerli. Per questo l’identificazione sarà difficile. Gli inquirenti spiegano che servirà l’esame del Dna. Intanto hanno aperto un fascicolo per disastro colposo. «La priorità è ora ricomporre i corpi dei deceduti e dare loro un nome. Poi cercheremo di capire se ci sono anche delle responsabilità umane, oltre che climatiche. Esamineremo bene i filmati che abbiamo acquisito», preannuncia il procuratore Sandro Raimondi.

 

 

 

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

La possibile sottovalutazione del pericolo

L’idea è che sia stato sottovalutato il pericolo. Ma c’è da dire che non c’è un ente preposto a valutare la sicurezza del ghiacciaio. Anche se nel frattempo il sindaco di Canazei Giovanni Bernard ha chiuso tutti gli accessi alle ascese. «Il ghiacciaio è oggetto di studio da parte degli esperti che salgono periodicamente per fare indagini sullo scioglimento, cercando di prevederne il futuro. Ma si tratta di un lavoro con finalità scientifiche, non di sicurezza. Se poi qualcuno ha visto un pericolo, certo, avrebbe dovuto segnalarlo. Ma se non l’ha fatto evidentemente non pensava che ci fosse», dice oggi al Corriere della Sera.

 

 

IL SELFIE DI FILIPPO BARI PRIMA DELLA VALANGA SULLA MARMOLADA

Secondo il glaciologo del Cnr Carlo Barbante all’origine del distacco del seracco ci sarebbe una caverna piena di acqua di fusione. Sarebbe stata infatti la pressione esercitata dal liquido, raccoltosi sotto un crepaccio fin dai primi caldi di maggio, a causare il distacco della torre di ghiaccio. Altri puntano il dito sulla dinamica del crollo, che oggi viene riassunta da Repubblica in questo modo:

 

le alte temperature provocano il riscaldamento delle rocce e lo scioglimento di neve e ghiaccio;

le scarse precipitazioni privano il ghiacciaio della copertura di protezione;

l’entrata di acqua nelle fessure del ghiacciaio crea sacche tra ghiaccio e roccia rendendolo instabile;

a quel punto avviene il crollo perché roccia e ghiaccio non poggiano più su base stabile.

 

Gli allarmi valanga arrivano solo d’inverno

Ma il quotidiano segnala anche che gli allarmi valanga arrivano solo d’inverno. Con l’arrivo dell’estate si sospendono insieme agli avvisi meteo. La valutazione del pericolo è lasciata agli alpinisti. Barbante, che insegna a Ca’ Foscari, spiega qual è il problema: «I bollettini vengono sospesi quando il rischio valanghe cessa, ma le ondate di calore sono all’origine di altri eventi disastrosi. Credo che andrebbero mantenuti per informare sui rischi anche in estate».

 

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO 2

Secondo lui anche se il distacco è stato eccezionale, «c’erano tutte le condizioni perché avvenisse. Da oltre un mese ci sono temperature anomale. Al momento del crollo, c’erano 10 gradi sopra zero. Bisognava raggiungere i 4.300–4.500 metri per avere lo zero termico. Con valori così, potenzialmente tutti i grandi ghiacciai delle Alpi sono in zona fusione, visto che in genere lo zero termico si registra intorno ai 2.300 metri al massimo. A questo si aggiunga che lo scorso inverno le nevicate sulle Alpi orientali sono state scarsissime. I ghiacciai, compresa la Marmolada, non hanno beneficiato della copertura della neve, per cui il ghiaccio blu era esposto già da tempo».

 

Il custode della Marmolada: «Siamo tutti colpevoli»

Antonello Fiore, geologo e presidente nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, ha detto ieri all’AdnKronos che «gli scenari a cui assistiamo oggi sono stati tracciati da diverso tempo dagli scienziati. Bisognava aumentare la consapevolezza che nelle aree montane si possono verificare fenomeni del genere anche in Italia e dobbiamo aspettarcene altri in futuro. Eventi del genere in Italia non si sono mai verificati prima. Le alte temperature dei mesi scorsi e la mancanza di manto nevoso che protegge il ghiacciaio lasciavano pensare che probabilmente ci sarebbe stato un aumento della parte di ghiaccio che si sarebbe fuso».

la dinamica del crollo sulla marmolada

 

Carlo Budel, gestore del rifugio di Capanna Punta Penia, aveva postato nei giorni scorsi un video per mostrare la pericolosità della situazione. Oggi dice che siamo tutti colpevoli: «Se non agiamo per fermare il riscaldamento globale, lo vedo male il ghiacciaio. Oggi c’è una pioggerellina che sembra di essere a Jesolo: di solito con questo tempo nevica… Il ghiacciaio resterà chiuso tutta l’estate, anche se mi aspetto che riaprano il percorso che porta in vetta dalla ferrata della cresta ovest. Ma è così anche altrove: un’amica guida alpina è stata pochi giorni fa in Svizzera, per un’uscita su un ghiacciaio più piccolo della Marmolada: l’hanno rimandata indietro, era troppo pericoloso».

 

marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 2

Intanto l’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto» spiega che da una prima valutazione speditiva, tratta da foto aeree prese nelle ore immediatamente successive al crollo, comparate con le immagini del catasto ghiacciai di Arpav, che rappresentano la condizione precedente, si stima un fronte del crollo nell’area di distacco di circa 90 metri di lunghezza, per un’altezza massima di 40 metri, per un volume complessivo di materiale crollato stimato in circa 300.000 metri cubici, che hanno percorso un dislivello massimo di circa 700 metri (da quota 3200 a 2500 circa).

marmolada prima durante e dopo il crollo

 

marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 4 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 3 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 1

 

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...