laura ziliani

UN TRIANGOLO TORBIDO DIETRO LA MORTE DI LAURA ZILIANI - I TRE ACCUSATI DELL'OMICIDIO AVEVANO RELAZIONI INCROCIATE: MIRTO MILANI, FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DELLA ZILIANI, SILVIA ZANI, ERA ANCHE L'AMANTE DELLA COGNATA, PAOLA - MA SILVIA ERA ANCHE ISCRITTA A UN SITO PER SCAMBISTI - L'USO DEGLI ANSIOLITICI PER SEDARE LA VITTIMA, IL TELEFONO OCCULTATO IN CANTINA, LA MAIL MISTERIOSA ALLA POLIZIA CHE SEGNALAVA...

Claudia Guasco per "il Messaggero"

 

laura ziliani 1

Laura Ziliani era sana e sportiva, «solare, vivace e amante della compagnia», raccontano agli investigatori il compagno Riccardo e l'amica Emanuela. Il medico conferma di non averle mai prescritto «psicofarmaci o ipnotici», gli esami tossicologici rivelano però che al momento della morte, avvenuta l'8 maggio, l'ex vigilessa di Temù «fosse sotto l'influenza di bromazepan». In un quantitativo non mortale ma «potenzialmente idoneo a comprometterne le capacità di difesa». Nel caso specifico, da un soffocamento. Le figlie Silvia e Paola Zani, con il fidanzato della prima e amante della seconda Mirto Milani, l'avrebbero eliminata con un cuscino premuto sulla faccia mentre dormiva profondamente, stordita dagli ansiolitici.

 

laura ziliani

LA MAIL MISTERIOSA È la pista seguita dagli investigatori sulla base dei primi risultati dell'autopsia. «Gli esperti di medicina legale stanno ancora lavorando», premette chi indaga. Tuttavia l'assenza di fratture, ferite o segni di strangolamento sul collo della vittima sono rivelatori del piano attuato dal «trio criminale»: prima hanno somministrato psicofarmaci a Laura Ziliani, poi l'hanno soffocata.

 

Nell'appartamento a Brescia che le due sorelle condividevano con Mirto i carabinieri hanno trovato «un flacone contenente Bromazepan pieno fino a un terzo». Per Silvia Zani, 27 anni, professione fisioterapista, non era un problema procurarselo e ne conosceva bene gli effetti: fino a due giorni dopo la scomparsa della madre ha lavorato in una casa di riposo a Ponte di Legno. «In passato ha sottratto della Queatipina 50 per provarne gli effetti insieme all'alcol», si legge nell'ordinanza, e al telefono con la sorella dice di essere stata malissimo e di non voler ripetere l'esperienza.

mirto milani

 

La pianificazione dell'omicidio da parte del terzetto prosegue poi con la cancellazione delle tracce: hanno spostato il corpo senza essere notati da nessuno, lo hanno nascosto dapprima «in un luogo più asciutto, sempre all'aperto ma più riparato», hanno occultato il telefono in cantina (tradendosi, poiché ha registrato otto passi quando a loro dire Laura era già uscita), quindi hanno messo in scena uno straziante appello, con le due sorelle in lacrime davanti alle telecamere della tv.

 

Le voci di paese però sono un venticello fastidioso, così il 16 maggio all'indirizzo di posta elettronica della polizia locale della Valle Camonica arriva una mail nella quale un anonimo segnala di aver assistito alla seguente scena: «Il nostro vicino ha preso sulle spalle una signora priva di sensi dalla loro macchina». Il giorno seguente «ha appreso trattarsi della signora Laura». Chi scrive afferma di essere stato pagato per mantenere il silenzio, ma di essere pronto a negoziare un nuovo accordo. Gli accertamenti per risalire al misterioso «noknok10330@gmail.com», con un Ip localizzato a Varese, non hanno dato risultati.

le figlie di laura ziliani

 

IL RUOLO DI MIRNA Il movente che ha spinto i tre a liberarsi di Laura Ziliani sono i soldi: Silvia e Paola si lamentavano del fatto che la madre non le mantenesse, Mirto sognava di trasformare in bed and breakfast la casa di famiglia a Temù. Senza Laura sarebbe stato tutto loro. Case, terreni, contanti. L'ex vigilessa percepiva 1.100 euro al mese di stipendio come dipendente del Comune di Roncadelle, 1.000 di pensione di reversibilità del marito morto cui si aggiungevano «le entrate, dichiarate o meno, dalle locazioni degli appartamenti di proprietà».

 

laura ziliani

Tutto amministrato dai tre indagati da quando Laura è svanita nel nulla. Con la collaborazione di una quarta persona sulla quale gli investigatori stanno svolgendo approfondimenti: Mirna, la madre di Mirto, trasferitasi nell'appartamento di Temù poche ore dopo la scomparsa dell'ex vigilessa. Puliva gli appartamenti, amministrava le locazioni, dormiva addirittura nel letto di Laura.

 

Mette a verbale Marisa Cinelli, mamma della Ziliani: «Ho saputo dalla vicina che Mirna avrebbe contattato personalmente un'affittuaria che aveva qualche debito con Laura, intimandole di saldare i debiti e di consegnarle la somma di denaro, riferendole che al momento era lei che gestiva le finanza della famiglia Zani-Ziliani». Domani l'interrogatorio di garanzia dei tre indagati davanti al gip.

 

LAURA ZILIANI 19LAURA ZILIANI 19scomparsa laura zilianiuna delle figlie di laura zilianiMIRTO MILANI, IL FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DI LAURA ZILIANILAURA ZILIANI 19

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”