migranti a lampedusa profughi

TRIPOLI E TRIBOLI – OGGI LUIGI DI MAIO TORNA IN LIBIA: L'ITALIA PRENDE L'INIZIATIVA PER TROVARE UN ACCORDO SULLA RIDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI E PER DARE SOSTEGNI ECONOMICI ALLA RIPRESA ECONOMICA DEL PAESE – IL PROBLEMA VERO È CHE GLI ALTRI PAESI UE, COME AL SOLITO, NON VOGLIONO I RICOLLOCAMENTI, E QUINDI PER I PROSSIMI MESI DOBBIAMO "FARE DA SOLI", COME HA DETTO DRAGHI...

Flavia Amabile per “la Stampa”

AITA MARI MIGRANTI

 

Sostegni alla Libia e un accordo sulla ridistribuzione dei migranti tra i Paesi dell'Ue sono le strade che l'Italia intende percorrere ora che gli sbarchi dal nord Africa sono di nuovo al centro della discussione politica dopo le tragedie delle ultime settimane e di fronte a un flusso di migranti che non accenna a fermarsi.

 

Nella serata di ieri la nave "Aita Mari" della ong spagnola Salvamento marittimo humanitario ha soccorso 50 migranti mentre a Lampedusa ci sono stati quattro sbarchi e le persone presenti nel centro di accoglienza dell'isola sono passate in poche ore da 11 a 138.

 

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sarà oggi a Tripoli, con il collega di Malta ed il commissario Ue per il Vicinato, per una missione che ha come obiettivo l'avvio di un percorso che definisca il sostegno dell'Ue alla ripresa socio-economica della Libia, sottolineando la necessità di affrontare la questione migranti.

Migranti Libia

 

Un'iniziativa europea ma guidata dall'Italia che ha intensificato i rapporti con la Libia. Lunedì arriverà a Roma il premier Dbeibeh mentre il presidente del Consiglio Mario Draghi il mese scorso ha scelto la Libia come sua prima missione all'estero per porre le basi della nuova politica migratoria e due giorni fa ha annunciato una collaborazione con la Francia nell'area del Nord Africa.

 

Migranti Libia 3

Una politica comune dell'Ue è necessaria secondo l'Italia che ha posto nei giorni scorsi la questione anche al Consiglio dei leader sostenendo la necessità di un'Europa solidale. Ma il premier Draghi sa che le posizioni degli Stati non sono cambiate e quindi ha ribadito che comunque su rimpatri, ricollocamenti e salvataggi «per i prossimi mesi faremo da soli».

 

MIGRANTI A LAMPEDUSA 1

Ecco, quindi, la necessità di visite a Tripoli per sfruttare una fase politica finalmente più tranquilla. A Tripoli, con il titolare della Farnesina, ci sarà anche Everist Bartolo, il ministro degli Esteri di Malta, l'isola che condivide con l'Italia il maggior peso degli sbarchi dal nord Africa. Con i due ministri ci sarà anche il commissario al Vicinato Olivér Várhelyi, perché l'esecutivo di Bruxelles condivide la battaglia per una gestione comune del fenomeno migratorio, nonostante i veti dei Paesi nordici.

 

lamorgese

La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese punta soprattutto su un recupero dell'accordo di Malta siglato da lei stessa durante il governo Conte per una ridistribuzione dei migranti sbarcati. Per questo dalle Ong impegnate nel Mediterraneo nei soccorsi dei migranti si aspetta «collaborazione». E preannuncia una riunione «concreta e fattiva» perché anche se «l'accordo con la Tunisia sta funzionando» grazie ai «termini di flessibilità per i rimpatri», la partita con Bruxelles sulla ridistribuzione dei migranti non è affatto chiusa, per le resistenze di alcuni Paesi dell'Ue.

 

traffico migranti libia 2

«Draghi è andato a parlare in Europa», ha ricordato la ministra . E «aver messo su tavolo dell'Ue il problema delle migrazioni è importante» perché «occorre far sentire la nostra voce». «Credo che con autorevolezza non solo del premier, ma delle azioni poste in essere stiamo dimostrando che ci può essere una migrazione sostenibile e umana, ma nello stesso tempo deve avere delle regole - precisa Lamorgese -. Basterebbe che ci sia una ricollocazione facoltativa, ma con quote obbligatorie. Sono stata a Parigi e la scorsa settimana a Tunisi proprio per cercare di valorizzare l'accordo di Malta che non ha dato i risultati sperati».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…