ucraina deportazione russia 55

LA TRISTE FINE DEGLI UCRAINI: SE NON LI AMMAZZANO, LI DEPORTANO IN RUSSIA – SCHEDATI, INTERROGATI E ISOLATI, UN MILIONE DI PERSONE E' STATO TRASFERITO DAL DONBASS ALLE ZONE OLTRECONFINE ATTRAVERSO CAMPI DI FILTRAGGIO - LA MAGGIOR PARTE DEI CIVILI PRELEVATI FINISCE IN ZONE PERIFERICHE E DEGRADATE, SPESSO IN SIBERIA – LA TESTIMONIANZA DI UNA DONNA UCRAINA: “I RUSSI MI HANNO INTERROGATA A LUNGO, HANNO CONTROLLATO IL MIO TELEFONO. MI HANNO UMILIATA…”

Da il Messaggero

 

UCRAINA DEPORTAZIONE RUSSIA 55

Li hanno chiamati «centri di filtraggio» e sono dei campi, delle tendopoli, in cui i deportati dall'Ucraina in Russia devono mostrare i documenti, sopportare interrogatori in cui viene messa alla prova la loro fedeltà a Putin. Dall'inizio della guerra sono già un milione le persone che vivevano nel territorio dell'Ucraina e che dopo l'invasione ordinata dal Cremlino sono stati portati oltre confine.

 

In questo caso, certo, ci può essere una quota di persone che, spaventata dalla guerra nelle regioni orientali o magari con legami familiari con la Russia, ha scelto di fuggire verso Est. Ma per una parte consistente, anche sulla base di testimonianze raccolte da media indipendenti internazionali, è stata una imposizione. Molti sono costretti a lavorare, alcuni addirittura sono stati portati anche in province lontane, fino in Siberia.

 

CORRIDOI UMANITARI UCRAINA

LAVORO Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ieri ha fornito questa analisi con dati relativi però alla sola cittadina portuale: «Abbiamo verificato le liste dei residenti deportati dai russi nel loro Paese. Attualmente sono quasi 40.000 persone. I nostri cittadini vengono portati ai margini della Russia, viene dato loro un certificato di immigrazione e usati per diversi lavori perché lì non c'è nessuno che lavori. I russi stanno costringendo i cittadini a svolgere diversi compiti nella stessa Mariupol come rimuovere i detriti e bruciare i corpi dei civili uccisi: stanno nascondendo i loro crimini».

 

Addirittura, secondo quanto denunciato un paio di settimane fa da Peter Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, 308 ucraini, compresi 90 bambini, erano stati deportati dalla cittadina portuale fino a Vladivostok, praticamente in un altro pianeta, visto che si trova ai confini con la Corea del Nord. In questa vicenda delle deportazioni è necessario muoversi con cautela. Il Ministero della Difesa ucraino, sempre nei giorni scorsi, ha sostenuto: «Gli occupanti hanno deportato in massa decine di migliaia di persone nelle regioni russe: in Siberia, Sakhalin, nell'estremo Oriente». Ieri il commissario per i diritti umani del parlamento dell'Ucraina, Lyudmila Denisova, ha sostenuto: «Ho alcune informazioni privilegiate che la Federazione Russa si stava preparando per la deportazione di massa dei nostri cittadini dall'inizio dell'anno. E ho alcune informazioni che in tutte le regioni hanno compilato elenchi di punti di trasferimento temporaneo con il numero di ucraini che saranno espulsi».

 

UCRAINA DEPORTAZIONE IN RUSSIA 55

I russi cosa dicono? Le dichiarazioni ufficiali non negano il numero elevatissimo delle persone costrette a lasciare l'Ucraina per entrare nel territorio della Federazione, ma si fornisce una chiave di lettura differente: «Li abbiamo salvati».

 

Dice il ministro della Difesa russo: dall'inizio del conflitto sono state portate dall'Ucraina in Russia un milione 100mila persone, tra cui 200mila bambini. «Nelle ultime 24 ore - ha detto il colonnello generale russo Mikhail Mizintsev - 11.550 persone, inclusi 1.847 bambini, sono state evacuate dalle aree pericolose delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, in Ucraina, in territorio russo senza il coinvolgimento delle autorità ucraine».

 

Questi numeri coincidono con quelli che una settimana prima aveva diffuso il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov. Già questi numeri, forniti da Mosca, raccontano una tragedia perché parlano di un fiume di persone che hanno dovuto lasciare tutto ciò che avevano per fuggire.

 

Se saranno confermate le testimonianze di chi parla di ucraini spediti anche in Siberia, a Vladivostok e in tutte le aree remote dove serviva mano d'opera, saremo di fronte a una operazione brutale. Un conto è la famiglia che viveva a Mariupol e aveva parenti nella vicina Rostov e che dunque ha scelto di mettersi in salvo a poche centinaia di chilometri. Discorso differente è la deportazione di massa in aree remote imposta da chi ha invaso l'Ucraina.

guerra in ucraina 3

 

Al confine orientale del Paese vi sono questi famigerati centri di filtraggio. Ad esempio ne sono stati segnalati a Novoazovsk e Bezimenne, tra Mariupol e Rostov.

 

INTERROGATORI Cosa succede in questi campi? Qualche settimana fa The Guardian ha raccolto la testimonianza di una donna di Mariupol che è passata da questo centro. Ha raccontato: «Il 15 marzo le truppe russe hanno fatto irruzione nel nostro rifugio antiaereo e hanno ordinato a tutte le donne e i bambini di uscire. Non è stata una scelta. La gente deve sapere la verità: gli ucraini vengono trasferiti in Russia, il Paese che ci sta occupando.

 

Ci hanno portati in autobus con due o trecento altre persone a Novoazovsk. Una volta arrivati a una fermata, abbiamo dovuto aspettare per ore all'interno del bus fino a quando non ci è stato ordinato di attraversare un grande complesso di tende, in quelli che tutti chiamavano campi di filtraggio. Mi hanno interrogata a lungo, hanno controllato il mio telefono. Mi hanno chiesto cosa pensassi dell'Ucraina, mi hanno umiliata». M.Ev.

militare russo a melitopolguerra in ucraina 1soldato russo

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO