avvocati

TROPPI, PRECARI E CON STIPENDI DA FAME – GLI AVVOCATI MOLLANO I TRIBUNALI (E GLI STUDI LEGALI CHE LI SFRUTTANO) PER TROVARE UN POSTO FISSO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: PER POCO PIÙ DI 8MILA POSTI SONO ARRIVATE 80MILA CANDIDATURE – I GIOVANI SONO I PIÙ PENALIZZATI: SOLO UN TERZO HA UN REDDITO NETTO CHE OSCILLA TRA I 30 E I 100MILA EURO E AL NORD, DI NORMA, SONO PAGATI IL TRIPLO RISPETTO AL SUD…

Francesco Bisozzi per "il Messaggero"

 

avvocati 9

Avvocati a caccia di un lavoro nella Pubblica amministrazione. Il bando di concorso in scadenza oggi per assumere 8.171 addetti da destinare all'Ufficio del processo dovrebbe totalizzare, secondo fonti del ministero della Giustizia, circa 80mila candidature, molte delle quali proverrebbero proprio da avvocati pronti a riciclarsi nel settore pubblico. A spingerli verso la Pa sono i redditi in calo (oltre la metà degli avvocati in circolazione guadagna meno di 30 mila euro l'anno) e la troppa concorrenza.

avvocati 8

 

Risultato? L'effetto Pnrr, per via delle assunzioni previste nell'ambito della giustizia, rischia di tradursi in una valanga di cancellazioni dalla Cassa forense. Solo l'anno scorso se ne sono andati in 5800 (nel 2019 avevano salutato in poco più di 5mila).

 

L'OFFERTA «La pandemia ha travolto molti giovani avvocati, costretti oggi ad abbandonare la professione. Un'avvocatura senza specializzazione, come ribadiamo da tempo, è debole sotto il profilo della qualità dell'offerta: oggi sono soprattutto gli avvocati cosiddetti generalisti, quelli che non si sono ritagliati una fetta di mercato specifica, a cercare un altro lavoro», spiega Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione delle camere penali italiane.

 

avvocati 7

Per l'Ufficio del processo sono previste oltre 16mila assunzioni: il bando in scadenza oggi servirà a mettere sotto contratto il primo contingente di addetti. Ieri le domande di partecipazione al concorso superavano, sempre secondo fonti del ministero della Giustizia, quota 50mila. Cercasi laureati in materie giuridiche oltre a una quota di laureati in economia e commercio e scienze politiche o titoli equipollenti. I contratti sono a tempo determinato, ma garantiscono stipendi da 1800 euro al mese che di questi tempi per un avvocato non sono pochi.

avvocati 6

 

Per intenderci, oggi gli avvocati iscritti alla Cassa Forense (al lordo di quelli in pensione ma contribuenti nei confronti della cassa) sono in tutto 245.030 e guadagnano in media 40.180 euro, stando all'ultimo rapporto del Censis. Più nel dettaglio, il 26 per cento degli avvocati ha un reddito netto non superiore a 15mila euro, il 28 per cento circa si posiziona tra 15mila e 30mila euro, mentre giusto un terzo oscilla tra 30mila e 100mila euro. Sono i professionisti più giovani a guadagnare meno: chi ha un'età compresa tra 30 e 34 anni deve accontentarsi di circa 16mila euro lordi, invece per gli iscritti sopra i 50 anni il reddito professionale medio dichiarato ai fini Irpef supera i 50mila euro. E ancora.

 

avvocati 4

Gli avvocati del Nord guadagnano quasi il triplo (oltre 57mila euro) rispetto ai loro colleghi del Sud e delle isole (24mila euro circa). Notevole poi il gender pay gap. Sempre prendendo come punto di riferimento il reddito professionale medio dichiarato ai fini Irpef dagli iscritti alla Cassa Forense, emerge che per quanto riguarda gli uomini l'asticella arriva a 54mila euro e per le donne si ferma a 25mila euro.

 

Così Antonino Galletti, presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma: «Non solo stanno ripartendo i concorsi pubblici, che fanno gola a molti dei nostri iscritti, ma stanno diminuendo anche gli iscritti alle facoltà di giurisprudenza. L'effetto combinato di questi due fattori rischia di portare presto a una decrescita degli iscritti agli albi anche in città come la Capitale, dove il fenomeno della fuga della toga finora si è avvertito meno».

 

avvocati 5

LA VALUTAZIONE Insomma, non c'è da stupirsi se il numero degli iscritti alla Cassa Forense è rimasto praticamente stabile tra il 2019 e il 2020, passando da 244.952 a 245.030 unità. Fanno 78 iscritti in più. Tra il 2018 e il 2019 gli iscritti avevano fatto invece un balzo di 2mila unità, con una crescita dello 0,8 per cento, miglior risultato dal 2016, quando erano aumentati su base annua di quasi il 2 per cento.

 

avvocati 3

Il Censis ha anche rilevato che il 32 per cento degli avvocati giudica al momento molto critica la propria condizione lavorativa (il giudizio è molto positivo solo per lo 0,5 per cento). «I dati della cassa di previdenza degli avvocati testimoniano il calo dei redditi e la scarsa crescita degli iscritti, soffrono in particolare i piccoli studi e chiaramente le generazioni più giovani che prima della pandemia non potevano contare su una clientela consolidata», aggiunge l'avvocato Giovanni Nardulli.

 

avvocati 2

Tornando al concorso diretto al reclutamento del primo contingente di 8.171 giovani giuristi da assegnare all'Ufficio del processo, i candidati che verranno considerati idonei dovranno superare una valutazione dei titoli e un'unica prova scritta da 40 quesiti a risposta multipla. Come detto, l'infornata di addetti avverrà in due scaglioni: per quelli del primo scaglione è previsto un contratto a tempo determinato della durata massima di 2 anni e 9 mesi e di due anni soltanto per quelli del secondo.

crisi di avvocati in italia 6avvocati 1

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)