alessandro proto

TRUFFA PROTO-NICA! - ALESSANDRO PROTO AGGANCIAVA LE VITTIME DELLE SUE TRUFFE TRAMITE IL PROFILO LINKEDIN - ALLA SIGNORA MALATA DI TUMORE HA FATTO SBORSARE OLTRE 130 MILA EURO FINGENDO UNO STATO DI BISOGNO DOVUTO ALLA MORTE DI SUA FIGLIA E ALLE GRAVI CONDIZIONI PSICHICHE DI SUO FIGLIO - E LUI LI DEPOSITAVA SU CONTI DI SITI PER IL GIOCO ONLINE - ALLA DONNA AVEVA PROMESSO DI...

1 - IN MANETTE IL FINANZIERE DELLA FINTA SCALATA A RCS

Luca De Vito per “la Repubblica”

 

ALESSANDRO PROTO

Lavorando costantemente con finzioni e bugie, aveva costruito un' immagine di sé talmente contraffatta da diventare abbagliante. Così, tramite il suo ingannevole profilo Linkedin, Alessandro Proto agganciava ignare vittime che finivano per essere truffate. Un caso su tutti: quello di una signora malata di tumore che ha sborsato oltre 130 mila euro tra febbraio e aprile, chiesti da Proto come prestito per il suo stato di bisogno dovuto alla morte di sua figlia e alle gravi condizioni psichiche di suo figlio.

 

Tutte storie inventate, come da prassi per il 44enne milanese diventato famoso propinando bufale di ogni genere su operazioni finanziarie inesistenti, dal rastrellamento di azioni Rcs al mandato per vendere la villa di Berlusconi.

 

I soldi inviati a Proto dalla signora come ricariche Postepay, però, erano veri. E il sedicente imprenditore li ripuliva depositandoli su conti di siti per il gioco d' azzardo online: secondo gli investigatori, un trucco per mascherare la provenienza del denaro. Quest' ultimo raggiro è però costato caro al re degli inganni, che è stato arrestato ieri con l' accusa di truffa, su ordine del gip di Como.

ARRESTO DI ALESSANDRO PROTO

 

I militari della Finanza di Como hanno ricostruito che negli ultimi tre anni sui conti di Proto e della moglie sono arrivati più di 360 mila euro da diversi donatori «senza alcun apparente titolo giustificativo», si legge nella richiesta d' arresto. Per convincere le sue vittime a inviare denaro, pizzicava corde emotive: «Generava in me angoscia e timore per le sue vicende - ha raccontato la donna a verbale - perché mi riferiva che se non avesse pagato quanto dovuto gli sarebbe stata sottratta la potestà genitoriale».

 

LE BALLE INVENTATE DA ALESSANDRO PROTO

Non solo. Per il gip, Proto «non ha esitato a prospettare » alla donna «particolari conoscenze di medici svizzeri che avrebbero potuto curarla con trattamenti innovativi e non ancora disponibili in Italia». Un castello di bugie - con lettere di avvocati inesistenti, nomi inventati, ricoveri mai avvenuti - che è crollato quando la vittima si è fatta intervistare in tv dalle Iene .

 

Uno stile di vita votato alla menzogna che Proto non nascondeva neanche più. Nella descrizione del suo libro Io sono l' impostore , firmato con Andrea Sceresini per "il Saggiatore", si legge: «Regola numero uno: per avere successo non occorre fare i fatti, basta inventarli. E poi convincere gli altri che siano veri».

 

2 - HA TRUFFATO UNA MALATA DI CANCRO, MANETTE A PROTO

Simona Pletto per “Libero quotidiano”

 

Dopo le bufale, la truffa da 130mila a una malata di cancro. Il faccendiere Alessandro Proto è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Il 44enne finanziere, noto per essersi inventato affari immobiliari con numerose celebrità e già espulso dalla Svizzera, è stato fermato ieri mattina per aver truffato una donna con gravi problemi fisici e psichici.

 

ALESSANDRO PROTO

E finché si spacciava per amico di Trump, per miliardario, per nuovo presidente del Palermo, poteva far sorridere qualcuno, ma questa volta la "condanna" che arriva dal pubblico, per ciò che avrebbe fatto - secondo le Fiamme Gialle - è molto pesante. Sui social, per tutta la giornata di ieri, Proto, è stato lapidato. E pensare che fino a non molto tempo fa per diversi media italiani era un imprenditore di successo.

 

Peccato che fosse tutto inventato. Il faccendiere milanese, residente a Lugano in Svizzera e già gravato da precedenti penali per truffa e violazioni finanziarie, è ora accusato di truffa pluriaggravata ai danni di una donna malata alla quale avrebbe sottratto in più riprese 130mila euro. E il denaro, secondo la Gdf, era stato investito dallo stesso Proto su siti di gioco online.

 

ARRESTO DI ALESSANDRO PROTO

Una vicenda resa nota grazie ad un' inchiesta andata in onda nei mesi scorsi a Le Iene: le indagini avevano accertato la fondatezza della denuncia della donna che inizialmente aveva dato al finanziere 900 euro, fino ad arrivare a 130mila. «Sono caduta in un baratro fatto prima di pressanti richieste di denaro e poi di minacce legali a me e ai miei cari», aveva raccontato Anna.

 

Proto, inoltre, era «già noto alla ribalta della stampa nazionale ed estera per aver millantato affari immobiliari con personaggi di fama mondiale e tentativi di scalate ad imprese di primo piano», ha spiegato la Gdf, «nel 2013 era stato indagato dalla Procura di Milano e poi arrestato per manipolazione del mercato e ostacolo alle attività degli Organi di vigilanza». Per anni ha ingannato i principali giornali, non solo in Italia, fingendosi immobiliarista di George Clooney o un finanziere pronto a comprare La7 e scalare Rcs.

 

ALESSANDRO PROTO

In tanti hanno abboccato alle falsità messe in giro da Proto. Andrea Sceresini ha scritto su di lui un libro dal titolo Io sono l' impostore nel quale racconta il personaggio che, nonostante un titolo di terza media, era riuscito a tenere testa e a imbrogliare scaltri imprenditori. «Mi aveva attratto di lui la sua intelligenza», dichiara l' autore. «Io ho analizzato una persona che truffava per una sorta di rivalsa contro i ricchi, ora invece è sceso in basso perché ha colpito una donna fragile».

 

L' imprenditore ha infatti creato un personaggio falso solo per il gusto di manipolare i media, diventare famoso e sfruttare l' onda del successo per fare affari. Ma questa volta l' ha fatta troppa grossa. E la condanna della società è già arrivata, quella giudiziaria, se ci sarà, impiegherà un po' più di tempo, ma Alessandro Proto è già finito.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...