mynevere vera myrtaj viron karrabolaj

TU SEI FELICE, IO NO: T'AMMAZZO! – IN PROVINCIA DI VENEZIA IL 41ENNE ALBANESE VIRON KARRABOLAJ HA UCCISO A COLTELLATE L’EX MOGLIE E CONNAZIONALE VERA MYRTAJ E IL SUO NUOVO COMPAGNO 23ENNE. POI SI È IMPICCATO NEL CAPANNONE DELLA DITTA PER CUI LAVORAVA - I DUE ERANO SEPARATI DA TRE ANNI E AVEVANO DUE FIGLIE DI 13 E 14 ANNI – L'UOMO NON ACCETTAVA CHE L'EX MOGLIE SI FOSSE RIFATTA UNA VITA CON UN UOMO PIÙ GIOVANE...

1 - UCCIDE L'EX MOGLIE E IL COMPAGNO POI SI IMPICCA IN UN CAPANNONE

Antonella Gasparini e Giacomo Costa per il “Corriere del Veneto”

 

vera myrtaj, la donna uccisa dall'ex a spinea (venezia)

È stata la figlia quindicenne a chiamare il 118: rincasando si è trovata di fronte il corpo ormai senza vita del compagno della madre, pugnalato a morte sul pavimento del garage. Poi è toccato ai carabinieri controllare il resto della casa, scoprendo così al primo piano il cadavere di Mynevere «Vera» Myrtaj, anche lei uccisa a colpi di coltello.

 

Il responsabile del massacro è stato trovato dai militari solo all'alba, impiccato all'interno del capannone della ditta di Oriago di Mira (Venezia) per cui lavorava: Viron Karrabolaj, 41 anni, era l'ex marito di Myrtaj, i due erano separati ormai da tre anni e, per quanto l'antipatia di lui per il nuovo compagno della donna non fosse un segreto, niente a quanto pare lasciava presagire la tragedia che due giorni fa si è abbattuta sulla famiglia.

 

viron karrabolaj, l'uomo che ha ucciso vera myrtaj a spinea (venezia)

Domenica sera, quando entrambe le figlie erano fuori casa, Karrabolaj si è infatti introdotto nella villetta dell'ex moglie, a Spinea, nel Veneziano, e ha assassinato lei e il compagno, Flonino Merkuri, 23 anni; poi ha messo in moto l'auto della donna, ha raggiunto il suo luogo di lavoro e si è ucciso. Un duplice omicidio culminato in un suicidio, a distanza di soli due mesi dall'omicidio di Lilia Patranjel, la 40enne romena assassinata dal marito il 22 settembre, sempre a Spinea.

 

Sposati con due figlie, Myrtaj e Karrabolaj vivevano separati ormai da tre anni e lei aveva mantenuto la casa che ora condivideva con Merkuri, di origini albanesi come lei; la separazione non era stata priva di tensioni, ma niente è arrivato al tribunale penale, e infatti non era insolito che l'uomo passasse a recuperare le figlie per trascorrere la giornata con loro. Lo stesso ha fatto domenica pomeriggio, prendendo con sé la più piccola - 12 anni - per poi lasciarla da amici o parenti.

 

vera myrtaj

A distanza di ore, in serata, sicuro che non avesse avuto il problema della presenza delle figlie, l'uomo è tornato nella villetta di Spinea per sterminare l'ex moglie e il suo compagno: non è chiaro chi abbia aggredito per primo, i vicini non avrebbero sentito nulla, il corpo del 23enne è stato trovato in garage, le pugnalate sia alle spalle che al petto raccontavano un tentativo di resistenza, mentre Myrtaj è stata rinvenuta a terra al primo piano, i segni del coltello quasi solo sulla schiena; su questo, comunque, farà chiarezza l'autopsia, già disposta dalla procura di Venezia.

 

Allo stesso modo saranno esaminati con maggiore cura diversi coltelli da cucina trovati sul luogo del delitto, anche se l'arma usata per il duplice omicidio sarebbe stata già individuata dagli investigatori. Dopo la mattanza, presumibilmente consumata in serata o nel tardo pomeriggio stando alle ricostruzioni delle forze dell'ordine, Karrabolaj ha preso l'auto dell'ex moglie per andare a togliersi la vita, dietro di sé non avrebbe lasciato alcun biglietto o messaggio.

 

la villetta di spinea dove vera myrtaj e' stata uccisa

E infatti alle 22 la figlia 15enne, tornando a casa (anche preoccupata per non aver sentito la madre per ore), non poteva sapere cosa si sarebbe trovata davanti. Da quel momento, alle 22 di domenica, sono subentrati i carabinieri e la pm di turno, Daniela Moroni, che hanno passato al setaccio tutti i luoghi abituali dell'ex marito della vittima - immediatamente individuato come il principale sospettato per la strage - fino a scoprirne il corpo privo di vita ormai alle prime luci dell'alba.

 

VERA MYRTAJ

Ora entrambe le figlie sono affidate alle cure dei parenti - la rete sociale della famiglia era piuttosto fitta, fortunatamente - mentre gli inquirenti cercano di chiarire le ultime ore dell'omicida e quali possano essere i moventi che l'abbiano portato a compiere un simile orrore: in questo senso la procura ha già anticipato approfondimenti, se è vero che dopo la separazione non ci sarebbero stati provvedimenti di allontanamento che testimonino un temperamento dell'uomo, è comunque possibile che gli scontri tra i due abbiano in qualche modo interessato il tribunale civile.

 

2 - VERA, IL SORRISO RITROVATO CON NINO VIRON NON ACCETTAVA LA LORO FELICITÀ

A. Ga. per il “Corriere del Veneto”

 

vera myrtaj 5

I mignoli incrociati di due mani in segno di unione, e le iniziali dei loro nomi con un cuore tatuati uguali sulle braccia. È stato questo l'ultimo simbolo dell'affetto e dell'amore che stava legando l'uno all'altra, giorno dopo giorno. Mynevere Karabollaj e il giovane Flonino Merkuri vivevano ormai assieme in via Leopardi a Spinea dalla scorsa estate.

 

Lei, per tutti Vera, madre di due ragazzine di 14 e 13 anni, aveva ritrovato con questo nuovo amore, nato circa un anno e mezzo fa, il sorriso e la voglia di vivere dopo la fine del suo matrimonio difficile e violento con l'ex marito Viron Karabollaj. Lui, che proprio non poteva sopportare questa ritrovata felicità della ex moglie, domenica sera si è trasformato in un furibondo assassino e suicida. Tre esistenze spezzate in poche ore.

 

Un bilancio di violenza inaccettabile per questa città che si è svegliata sotto choc ieri mattina. «Lei era un angelo, viveva per le figlie, diceva "loro sono tutto per me"», raccontano le amiche e clienti Mihaela e Alina. «Avevo appuntamento da Vera oggi per farmi i capelli ma sono arrivata qui e al telefono non rispondeva, perciò ho chiamato Alina e lei mi ha raccontato tutto. Sono sconvolta. Sto tremando ancora», dice Mihaela.

 

vera myrtaj 3

La giovane mamma, dopo diversi anni di lavoro a Venezia come cameriera ai piani negli alberghi, con il Covid nel 2020 era entrata in difficoltà. Per questo, per riuscire a tirare avanti, aveva cominciato a ricevere alcuni clienti a domicilio offrendo servizi come il taglio di capelli, la manicure e la pedicure.

 

Un giro di lavoro diventato sempre più importante. Da lei tramite il passaparola arrivavano anche da Noale per il colore o la piega. Così faceva fronte alle spese e alle esigenze delle sue piccole, la più grande studentessa al Levi Ponti di Mirano e la piccola alunna di terza media della scuola Ungaretti di Spinea. Per il sostegno alla disabilità della figlia minore erano entrati in campo i servizi sociali del Comune, inoltre Vera poteva fare affidamento sulla rete di amici e parenti, primi fra tutti i suoi fratelli Bledar e Ylli Grisi Myrtaj, che più di 10 anni fa l'avevano aiutata a venire in Italia.

 

VERA MYRTAJ, VIRON KARRABOLAJ E LE FIGLIE

Era arrivata dalla Grecia prima dell'ex marito e, tramite il ricongiungimento, aveva aperto le porte di Spinea anche a Viron Karabollaj. Comprata e sistemata la villetta di via Leopardi, avevano cominciato la nuova vita, ma presto il matrimonio aveva iniziato a fare acqua da tutte le parti. «Lui non aveva un bel carattere - racconta un amico di Vera, imprenditore - Lei invece è sempre stata una brava persona. Aveva legato subito con mia moglie e insieme facevano le feste di compleanno».

 

Ketty, la vicina di casa, e il suo papà Bruno la raccontano con commozione. «Quando mia mamma Anna era viva - dice Ketty - stravedeva per le bambine. La famiglia ha sempre avuto un rapporto bellissimo e solidale con la mia, tanto che si scambiavano spesso dei doni». E il nuovo legame, quello di Vera con Flonino, Nino per tutti, era iniziato quasi sotto voce. «Un bravo ragazzo, bello, educato - commentano dalla tabaccheria e dal fruttivendolo di piazza Rosselli, dove ormai da quasi un anno si erano abituati a vederlo - Grandi occhi scuri, moro e dal viso pulito».

vera myrtaj 4

 

Sabato alle 14.30 è prevista a Spinea la posa di una panchina rossa in via Mantegna dove il 23 settembre scorsa rimase uccisa per mano del marito la 41enne Lilia Patraniel. (ha collaborato G. Zanierato)

vera myrtaj 2

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