smart working andrea orlando

TU TE LO RICORDI LO SMART WORKING? – DAL PRIMO SETTEMBRE TERMINA LA FASE EMERGENZIALE DEL LAVORO DA CASA. FINITE LE FERIE SI TORNERA' (QUASI) TUTTI IN UFFICIO. PER ATTIVARE IL “LAVORO AGILE” IL DATORE DI LAVORO E IL DIPENDENTE DOVRANNO METTERE NERO SU BIANCO I TERMINI DELLA PRESTAZIONE – E MENO MALE CHE DOVEVA ESSERE UNA RIVOLUZIONE DA CUI NON SAREMMO PIÙ TORNATI INDIETRO...

Massimiliano Jattoni Dall’Asén per www.corriere.it

smart working dal mare

 

Salvo una proroga in extremis (e assai improbabile), dal primo settembre 2022 la fase emergenziale dello smart working va in soffitta e si torna all’accordo individuale, come previsto dalla legge 81/2017.

 

Insomma, datore di lavoro e dipendente per attivare il “lavoro agile” dovranno mettere nero su bianco termini e condizioni della prestazione. Questo vale sia per il settore pubblico che per quello privato. La novità è che le comunicazioni al ministero saranno semplificate, rispetto a come funzionava pre-pandemia. Vediamo allora cosa cambierà a partire dal prossimo mese.

smart working in campagna 1

 

Come detto, partendo dalla legge 81/2017, l’accordo individuale per il lavoro agile torna a essere imprescindibile. Ma se prima vi era un obbligo di comunicazione dell’accordo, ora basterà la mera comunicazione in via telematica al ministero del Lavoro dei nominativi dei dipendenti e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, se il rapporto è a termine o l’indicazione che si tratta di un tempo indeterminato.

 

smart working in campagna 4

Cosa che già avveniva per lo smart working emergenziale. «È un primo passo con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia e si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021», aveva spiegato il ministero in una nota.

 

Attenzione: le aziende che durante la pandemia avevano fatto le comunicazioni come previsto dal decreto emergenziale, non dovranno rifarle, salvo cessazioni o modifiche.

 

smart working 9

Dunque, i lavoratori che non hanno sottoscritto alcun accordo individuale dal primo settembre dovranno tornare a lavorare in presenza. Anche i fragili e i genitori di under 14, poiché non c’è stata la proroga dello smart working al 100% per alcune categorie specifiche di lavoratori.

 

smart working 7

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, aveva spiegato pochi giorni fa che non si era riusciti a trovare «il necessario consenso» per estendere la misura oltre la scadenza del 31 luglio. Orlando però ha assicurato che in fase di conversione proseguirà «nell’azione per individuare le risorse» per consentire a queste categorie di lavoratori di continuare in modalità da remoto.

 

smart working 5

Il Dilgs 105/2022 ha però confermato e in alcuni casi introdotto per alcune categorie di lavoratori una priorità nel riconoscimento del diritto a lavorare in smart working, se nell’azienda il lavoro agile è previsto. Dal 13 agosto 2022 hanno la precedenza in caso di concessione di smart working:

* lavoratori con disabilità;

* lavoratori con figli di età inferiore ai 12 anni;

* lavoratori con figli disabili gravi;

* lavoratori caregiver.

smart working

 

Con l’emergenza da Covid lo smart working era entrato a gamba tesa anche nel settore pubblico con il decreto del 17 marzo 2020. Poi, il decreto del 30 aprile 2021 aveva previsto il lavoro agile come modalità ordinaria inizialmente sino al 31 dicembre 2021, anticipata in seguito al 15 ottobre 2021. Da quel momento, di fatto, la Pa doveva prevedere il lavoro in presenza come modalità prevalente e, in linea di massima, la maggior parte degli uffici si era allineata nel concedere due giorni di lavoro in smart working per un massimo di 8 giorni al mese.

smart working 2

 

Ai direttori di ufficio era comunque concessa libertà di gestione dei dipendenti anche per quanto riguarda il lavoro in remoto, tenendo sempre presente che il lavoro in presenza doveva avere la priorità.

 

Il rientro dei dipendenti pubblici, dopo le vacanze estive, pone adesso i dirigenti davanti alla necessità di riorganizzare il lavoro tenendo conto delle modifiche apportate dal decreto 105/2022, che vede in particolare un ampliamento delle categorie che hanno precedenza nell’assegnazione del lavoro agile.

smart working 1

 

Ora, infatti, si deve tenere presente la priorità dei genitori con figli under 12 o con figli di qualsiasi età con gravi disabilità. Stessa priorità va ai dipendenti con disabilità e a quelli che si occupano di famigliari non autosufficienti. I dirigenti pubblici, dunque, nel caso debbano limitare il numero di dipendenti a cui concedere il lavoro agile, dovranno sempre considerare queste tipologie di dipendenti come prioritari.

 

smart working e figli

Nel caso dei lavoratori fragili, le tutele specifiche del Cura Italia si sono concluse il 30 giugno 2022. Per loro, ora, i dirigenti devono applicare il lavoro agile nella forma più flessibile che la legislazione permetta. La comunicazione del 30 giugno scorso infatti parla di deroghe al lavoro in presenza per questa categoria di lavoratori.

 

 

 

smart working2smart working3smart working 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…