sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles

TUTTI PROGRESSISTI FINCHÈ NON SI RISCHIANO GLI INCASSI – LA CITTÀ DI LOS ANGELES, FORTEZZA DEI DEM AMERICANI “ANTITRUMPIANI”, HA SGOMBERATO LA BARACCOPOLI VICINO ALLO STADIO SOFI PERCHÉ DAVA FASTIDIO ALL’ORGANIZZAZIONE DEL SUPERBOWL - A FARE PIAZZA PULITA CI HA PENSATO IL CALIFORNIA DEPARTMENT TRANSPORTATION, CHE HA RIPULITO IL PIAZZALE DAVANTI ALLO STADIO, FACENDO SPARIRE TENDE, MATERASSI E COPERTE, SENZA PREOCCUPARSI DEL DESTINO DEI LORO PROPRIETARI...

Carlo Nicolato per "Libero quotidiano"

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 5

Los Angeles è così liberal che perfino i repubblicani fanno a gara con i democratici a chi lo è di più. Così Dem che dal sindaco in giù, fino ai consigli distrettuali e di contea, tutti i posti chiave sono in mano a politici democratici di sinistra, e i distretti del Congresso sono tutte roccaforte blu. È così aperta, così progressive, così gay friendly che interi quartieri, come il West Hollywood, sono quasi interamente abitati da membri della comunità Lgtb. 

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 4

È così antitrumpiana che vanta con la California, di cui è la metropoli, un primato indiscusso, quello di aver citato in giudizio l'ex presidente per più di cento volte spendendo qualcosa come 41 milioni di dollari in quattro anni. A titolo di confronto, il Texas ha citato in giudizio l'amministrazione Obama 48 volte durante i suoi due mandati completi. Ha fatto causa per le politiche sul clima, per la difesa dei diritti dei consumatori e di quelli civili, e le politiche migratorie. 

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 6

Ma ahimè anche la California non si sottrae alla dura legge del trito luogo comune "non è tutto oro quello che luccica", quello cioè che vuole che proprio là dove tutto sembra perfetto, almeno secondo il punto di vista progressista, si nasconde l'ignominia, il peggio del peggio per un vero progressista. Andrebbe chiesto cosa ne pensano delle politiche Dem della città e dello Stato a quei migliaia di senzatetto accampati vicino allo stadio SoFi, dove tra tre settimane si svolgerà il Super Bowl. 

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 3

Affinché appunto la vista degli spettatori, fortunati e benestanti (un biglietto costa almeno 6mila dollari), in viaggio verso lo stadio non fosse rovinata dalla loro presenza, i senzatetto sono stati fatti smammare senza troppe cerimonie. Inutile dire che tra loro ci sono anche centinaia di immigrati "salvati" da Biden nell'ultimo anno, gli stessi per i quali appunto la California ha fatto causa a Trump.

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 2

 A fare piazza pulita ci ha pensato il California Department Transportation, agenzia governativa con sede a Sacramento, che dato il tipo di mandato e il tipo di lavoro che svolge, si è occupata essenzialmente di ripulire il piazzale, facendo sparire tende, materassi, coperte ecc, senza preoccuparsi del destino dei loro proprietari. «Mi hanno portato via il divano dove dormivo», ha detto Dawn Toftee, 57 anni, al Guardian. 

sofi stadium los angeles

 

EMERGENZA COVID 

Tali repulisti appunto vengono detti "sweep", ovvero "spazzate", e non sono per niente una novità nella democratica Los Angeles. Sono iniziati all'inizio della pandemia in nome dell'emergenza sanitaria e umanitaria, ma ai più è sembrata una scusa per togliere definitivamente dalla strada cenciosi senzatetto che disturbano il quieto vivere dei benestanti locali che, tra le altre cose, lamentano di pagare le tasse più alte di tutti gli Stati Uniti. 

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 1

La questione degli homeless e più in generale dei poveri è un problema serio a Los Angeles e una macchia di infamia per l'amministrazione Dem. Secondo i dati del Public Policy Institute of California nella Contea il 22% della popolazione vive in condizioni di povertà, mentre in tutta l'illuminata California la percentuale di persone che vivono in stato di indigenza o «quasi indigenza» è del 34%. 

 

I dati, gli ultimi disponibili, risalgono al 2019 ed è verosimile che dopo la pandemia la situazione sia ulteriormente peggiorata. Non è un caso dunque che il problema dei senzatetto sia diventato il tema trainante delle elezioni per il sindaco di Los Angeles che si terranno a novembre di quest' anno. 

 

sgombero baraccopoli sofi stadium los angeles 7

La candidata repubblicana Karen Bass, afroamericana di 68 anni, sta attualmente scalando i vertici dei sondaggi promettendo per il primo eventuale anno di carica case e sistemazioni fisse al coperto per almeno 15mila senzatetto. Alla povertà va aggiunto l'altro problema crescente, e correlato al primo, di Los Angeles, la criminalità. 

 

L'anno scorso in città si sono contati 397 omicidi, un aumento dell'11,8% rispetto ai 355 dell'anno precedente e un aumento del 53,9% rispetto ai 258 dell'anno pre-pandemia del 2019. Il fallimento delle politiche Dem è palese, e in molti scommettono sulla fine del loro regno.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...