kursk volodymyr zelensky vladimir putin

PER GLI UCRAINI LA COPERTA È CORTA: L'OFFENSIVA SU KURSK HA SGUARNITO IL DONBASS – PUTIN HA UOMINI E TEMPO: IL SUO OBIETTIVO È CACCIARE LE TRUPPE UCRAINE DAL SUOLO RUSSO ENTRO IL 1° OTTOBRE, MA SENZA RITIRARE LE FORZE DAL DONBASS. SE MOSCA DOVESSE RIUSCIRE, IL PIANO DI KIEV DI ALLENTARE LA PRESSIONE SULL'EST DELL'UCRAINA FALLIREBBE - AL CONFINE I CIVILI SONO INCAZZATI PER L’OFFENSIVA IN RUSSIA: “ABBIAMO PERSO TUTTO…”

1. EVACUAZIONI E PANICO, L’ACCELERAZIONE A EST ORA PREOCCUPA KIEV

Estratto dell’articolo di M. Ser. per il “Corriere della Sera”

 

GUERRA IN UCRAINA - 21 AGOSTO 2024

«Sia per Kiev che per Mosca si pone ora un dilemma: sono entrambe in grado di sostenere due fronti insieme, Kursk e Donbass?». A mettere sul tavolo la questione, non è un analista qualunque. Mick Ryan, generale in pensione dell’esercito australiano che fin dall’inizio della guerra ha seguito gli eventi militari sulla sua newsletter, lo spiega bene: occhi puntati sull’avanzata di Kiev a Nord, sì. Ma anche sui successi russi a Est, soprattutto su Pokrovsk.

 

L’obiettivo del Cremlino — ed è stato lo stesso presidente Vladimir Putin ieri ad aver dato l’ordine — è di cacciare le truppe ucraine dalla regione di Kursk entro il 1° ottobre, ma non di ritirare le forze dalle aree chiave del Donbass. In particolare, il presidente russo ha intimato alle sue forze di continuare ad avanzare verso le cittadine di Pokrovsk e Toretsk.

VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN

Se Mosca dovesse riuscire in questo intento, il piano di Kiev di allentare la pressione sul Donbass fallirebbe. Pokrovsk, il più importante hub logistico ucraino nel Donbass, nonché importante snodo ferroviario e centro di evacuazione, è anello chiave di una catena di posizioni difensive nella regione.

 

[…] se la situazione non cambia, l’hub ucraino rischia di cadere.

Durante il fine settimana, Serhiy Dobriak, capo dell’amministrazione militare della cittadina, ha esortato i residenti — in particolare le famiglie con bambini e gli anziani — a evacuare.

 

AVANZATA DELLE TRUPPE UCRAINE IN RUSSIA - AGOSTO 2024

E le operazioni per mettere in salvo i civili sono iniziate proprio ieri. I russi si sono ormai attestati a una quindicina di chilometri e colpi di mortaio sono già caduti sulla città. «La gente se ne va, portando via i propri averi. Molti stanno persino prendendo i mobili», ci spiega un collega locale. Le aziende di noleggio auto «sono ora le più ricercate» nella città, dove la popolazione si è quasi dimezzata rispetto ai 40 mila prima della guerra.

 

[…]

Il leader di Kiev Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello provocatorio agli alleati invitandoli a concedergli l’uso di armi a lungo raggio anche a Est smettendola con le linee rosse. Se il quadro in Donbass si complica notevolmente, va tenuto presente come, fin qui, le munizioni e le armi sbloccate dal Congresso Usa in maggio dal principale alleato di Kiev siano state convogliate sull’operazione nel Kursk.

 

PUTIN ZELENSKY

L’Ucraina ha anche spostato più di 10 mila soldati, tra cui molte delle sue forze aviotrasportate d’élite e delle brigate meccanizzate. E le ha spostate proprio dalle regioni di Donetsk e Kharkiv mentre almeno 20 unità ucraine sono state coinvolte nell’incursione di Kursk, secondo gli analisti militari. Il rischio che il fianco Est sia rimasto troppo scoperto dunque c’è.

 

Da vedere allora, ancora una volta, quale delle due parti riuscirà a mobilitare più uomini.

 

GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK

[…]

2. NEL VILLAGGIO AL CONFINE «NOI UCRAINI SOTTO ATTACCO ABBIAMO PERSO TUTTO E NON VEDIAMO LA VITTORIA»

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

«È da due anni che paghiamo il prezzo più alto, non come i signori di Leopoli e dell’Ovest che si arricchiscono con la guerra». Sasha, 70 anni, barba e capelli lunghi, è furioso.

Due giorni fa una Kab 500, una bomba teleguidata russa, ha sfondato il tetto del suo vicino uccidendolo, lui e la sua famiglia.

 

volodymyr zelensky

«Solo uno dei bambini si è salvato. Sono morti tutti nel sonno. E, ditemi, che senso ha?». Basta nominare Kursk per fare infuriare ancora di più Sasha. «Sì, ho sentito di questa operazione, è da giorni che si combatte oltre confine. Ma a me interessa quello che succede qui. Noi siamo semplici contadini, prima della guerra alcuni di noi lavoravano in Russia. Ora ovviamente non più. Mentre a Ovest, i rapporti con la Polonia ci sono ancora. Solo che i prezzi qui sono saliti e noi abbiamo meno denaro di prima». Poi, come spesso accade nei contesti rurali, alla domanda perché Sasha non voglia andarsene, le parole cadono come pietre. «E dove dovrei andare? Non ho un soldo, tutto quello che avevo l’ho investito in questa casa che ora è in rovina».

 

GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK

Ad una prima occhiata, Bilopillja non sembra cambiata molto rispetto all’estate di due anni fa, quando da qui transitavano i commando inviati da Kiev in Russia per cercare di assassinare i propagandisti di Mosca come Dugin. Ma questo piccolo villaggio, a una manciata di chilometri dal confine con la Russia, nella regione di Sumy, ora soffre una nuova guerra, fatta anche di odio. Verso le bombe russe.

 

Verso il nemico. Ma anche verso una povertà che non lascia più tregua.

[…] Dal 6 agosto, quando le truppe ucraine hanno sconfinato, i raid russi sono aumentati.

GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK

 

«Non sappiamo davvero come stiano andando le cose nel Kursk. Sappiamo solo che per noi è peggio di prima e che forse ci sarà un’evacuazione forzata da questo lato», continua Vidivev. In lontananza, i boati delle esplosioni. […]

GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSKGUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK

 

putin zelensky macronGUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…