VARIANTE DI PANICO – ALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ SONO TERRORIZZATI DAI DATI INGLESI SULLA VARIANTE DELTA: IN GRAN BRETAGNA SECONDO GLI ESPERTI È INEVITABILE ARRIVARE A 100MILA NUOVI CASI E MILLE RICOVERI AL GIORNO. MA LA DOMANDA È: I VACCINI FUNZIONANO CONTRO LE VARIANTI? TRA GLI OVER 80 CONTAGIATI IL 57,8% AVEVA FATTO LA SECONDA DOSE. MA IL 65,9% DEI DECESSI DEGLI ULTIMI GIORNI RIGUARDA PERSONE NON IMMUNIZZATE. MORALE DELLA FAVOLA: VACCCINATEVI E NON ROMPETE I COGLIONI

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Paolo Russo per "la Stampa"

variante delta variante delta

 

La crescita dei contagi esponenziale fa scattare l'allarme rosso anche all'Iss, dove il presidente Silvio Brusaferro ha deciso di riunire in tutta fretta il suo staff di esperti per studiare l'evolversi della situazione epidemiologica, che ieri ha visto calare i contagi di oltre mille casi a quota 2.072 ma con un tasso di positività balzato dall1,9 al 2,3%, co la metà di tamponi rispetto al giorno prima.

 

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 1 roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 1

«E' quasi inevitabile che in Gran Bretagna si arrivi a 100mila nuovi casi di Covid al giorno ed è quasi certo che arriveremo a mille ricoveri ogni 24 ore, mentre il numero quotidiano di nuovi positivi potrebbe anche arrivare a 200mila», ha ammesso il Professor Neil Fergusson, consigliere di Boris Johnson come membro del prestigioso Imperial College di Londra.

 

neil ferguson neil ferguson

I nostri scienziati sono convinti che anche l'Italia rischierebbe quella raggelante prospettiva se il governo non dovesse dare ascolto al loro suggerimento sull'uso estensivo del Green pass. Ma sanno che nonostante questo la crescita dei contagi sarà importante. Anche perché uno studio sulla Delta nel Guandong in Cina ha rivelato che le persone contagiate dall'ex indiana hanno una carica virale di 1.260 volte superiore rispetto agli altri ceppi.

silvio brusaferro gianni rezza silvio brusaferro gianni rezza

 

E non è un caso se dai pronto soccorso si susseguono segnalazioni sempre più numerose di giovani contagiati con sintomi, sia pure non tali da costringerli al ricovero. Ma a preoccupare gli esperti sono altri due elementi. Il primo è che i vaccini potrebbero fare meno scudo del previsto rispetto a contagio e malattia tra gli over 80 sottoposti a doppia dose.

 

vaccinazioni all'hotspot dell'allianz stadium di torino3 vaccinazioni all'hotspot dell'allianz stadium di torino3

Il secondo fattore di allarme è quello delle nuove e numerose mutazioni in arrivo, che possono essere indotte sia dagli errori che il virus commette nel replicarsi quando circola troppo liberamente, sia dalla campagna di vaccinazione stessa, perché il Covid come gli altri virus per sua natura tende a modificarsi quando si imbatte in una barriera.

 

vaccino covid 5 vaccino covid 5

La buona notizia è che un italiano su due di quelli vaccinabili ha completato il ciclo con entrambe le dosi. Ma rispetto alla sua capacità di bucare il vaccino, numeri che lasciano riflettere sono quelli dell'ultimo bollettino di sorveglianza integrata sul Covid pubblicato dall'Iss. I numeri assoluti sono modesti perché si riferiscono ai contagi degli ultimi 30 giorni, quando di virus ne circolava poco.

 

Però scorrendo le tabelle si scopre che tra gli over 80, a stragrande maggioranza vaccinati, il 57,5% dei casi (487) ha riguardato gli anziani protetti a doppia dose. Se andiamo a vedere poi le ospedalizzazioni il 10,9% aveva fatto anche il richiamo mentre il 23,6% era coperto da una sola dose.

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 2 roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 2

 

I decessi si sono verificati invece nel 65,9% dei casi tra i non vaccinati, nel 9,4% tra gli immunizzati con una dose e nel 24,7% di quelli protetti da doppia dose. Percentuali che non devono far pensare alla inefficacia dei vaccini, dato che i contagi in numeri assoluti restano molto bassi. Ma fanno capire che una più ampia circolazione del virus non sarebbe indolore dal punto di vista dei ricoveri e delle vittime. E poi c'è il problema mutazioni.

 

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«Quando c'è un cambiamento nella composizione della popolazione suscettibile, come nel caso di una immunità diffusa indotta dai vaccini, solo quei virus con caratteristiche diverse da quelle riconosciute dagli anticorpi riusciranno a replicarsi diventando prevalenti. Anche se nelle persone vaccinate le forme gravi di malattia saranno prevenute», spiega a La Stampa la professoressa Maria Capobianchi, direttrice del laboratorio di virologia dello Spallanzani, dove per prima in Italia isolò il virus di Wuhan.

 

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«Senza i vaccini avremmo molte più vittime e ricoveri, ma come per tutte le infezioni virali -spiega la Capobianchi- serve affiancare alla vaccinazione le misure di prevenzione e la sorveglianza, che ci consente di sapere quando un virus è così cambiato da richiedere una versione aggiornata del vaccino». Parole da diffondere prima che i no vax trasformino la realtà in nuove fake news.

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