perennials

VECCHIA A CHI? ALTRO CHE ANSIA DELL’ANAGRAFE. LA CAVALCATA DELLE PERENNIAL È PRONTA AD ASFALTARE LE ONNIPRESENTI MILLENNIAL: DALLA BOMBASTICA SUSAN SARANDON CHE MOSTRA UN DÉCOLLETÉ DA URLO A HELEN MIRREN, MADONNA E GRACE JONES – NESSUNA DI LORO È VITTIMA DELL’ETÀ, ANZI SI SENTONO LIBERE DI SFILARE, RECITARE E DARE LEZIONI DI STILE CON LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE IRRESISTIBILMENTE SEXY – PER NON PARLARE DELL’ETERNA ADOLESCENTE IRIS APFEL CHE A 98 ANNI HA FIRMATO UN CONTRATTO CON UN’AGENZIA DI MODELLE PER…(VIDEO)

 

1. MADONNA, SUSAN E LE ALTRE ORA IL MONDO È DELLE “PERENNIAL”

Roselina Salemi per “la Stampa”

 

susan sarandon

Potrebbe sembrare una rivincita sulle onnipresenti Millennial, invece è un colpo di genio che cancella l’ansia dell’anagrafe. Le Perennial possono avere quaranta o settant’anni, «sono curiose e sempre in fiore, consapevoli di cosa sta accadendo nel mondo e al passo con la tecnologia».

 

Per la definizione bisogna ringraziare l’imprenditrice tecnologica Gina Pell che l’ha lanciata su The What List, prendendo atto di una piccola rivoluzione: c’è vita (e che vita!) dopo i 50, i 60, i 70 e oltre.

 

helen mirren

Il marketing aveva già provato con neologismi meno efficaci come «pro-age» o «elastic generation», ma Gina Pell ha trovato il termine giusto. Le Perennial si sentono libere di concedere interviste, sfilare, recitare, tenere conferenze e lezioni di stile....

 

Attitudine sexy «Ci sono attrici della mia età che lavorano moltissimo», conferma Susan Sarandon (72), vivace account Instagram e attitudine sexy sul red carped di Cannes (bella scollatura). Vero. Le ha rubato la scena una certa Helen Mirren con la testa regalmente rosa piena di progetti.

 

madonna

E se non vogliamo citare Meryl Streep (70 a giugno), mostro sacro del cinema che si è concessa un acido ruolo di nonna nella serie tv Big little lies, possiamo ricordare Jiulianne Moore e Tilda Swinton (58) . O proclamare regina delle Perennial, Madonna che alla soglia dei 61 esce con un album spiazzante, «Madame X», e si lagna perché il New York Times insiste sulla questione dell’età: «Se fossi stata un uomo, nessuno ne avrebbe parlato».

 

meryl streep

Donne di carattere Le Perennial hanno carattere. Pensate a Michelle Obama (58), che qualcuno immaginava nel cono d’ombra dopo essere stata first lady. Invece eccola con un’autobiografia («Becoming»), un progetto di contenuti per Netflix, un podcast per Spotify e una nuova pettinatura: niente più piega alla Jackie, ma ricci afro, i suoi, per suggerire «Scoprite chi sono davvero».

 

julianne moore

Pensate a Vivienne Westwood (78) stilista, icona punk, attivista su temi ambientali: «Mi chiedono se andrò mai in pensione. Non capisco il concetto. Faccio quello che mi piace e continuo a farlo».

 

E per restare nell’ambito della moda scalando di qualche decennio, che dire della quasi cinquantenne Naomi Campbell? Non hai mai annunciato il ritiro. A gennaio ha chiuso il fashion show di Valentino Haute Couture con un sensuale abito nero a balze (trasparente). Adesso è protagonista della campagna Valentino Vring (una borsa già cult), girata in bianco nero nella metro di New York.

tilda swinton

 

Fisico bestiale Appartiene alla stessa specie di Grace Jones (71) che ha stupito cantando e ballando alla sfilata di Tommy Hilfigher a Parigi. Sulle note del suo Pull up to the bumper, brano piuttosto allusivo, ha infranto il codice non scritto riguardo a quello che le signor di una certa età possono fare oppure no. La sua filosofia: « Non vai avanti nella vita se non rompi qualche regola, anzi, un sacco di regole».

madonna nuda 14

 

Medesima stoffa per Cher (73), terribile e levigata nonna in Mamma mia! Ci risiamo, dove si scatena, coraggiosissima, sugli alti trampoli Seventy. Supera tutte Jane Fonda che è stata Barbarella, profetessa dell’aerobica, sostenitrice della chirurgia estetica e oggi, filiforme ottantenne ancora sul set, (Young Pope, Le nostre anime di notte, Book Club), si veste di pizzo nero e si posta struccata su Instagram.

 

madonna 23

L’attivista americana Ma forse le Perennial non esisterebbero senza Ashton Applewhite (67) scrittrice e attivista americana, collaboratrice del New York Times e autrice di un manifesto contro l’ageismo, la discriminazione basata sull’età: «Serve coraggio e sicurezza per rimanere visibili nel mercato del desiderio», spiega.

 

michelle obama su vogue

Alcune stanno facendo la loro parte per mettere gilf («Granny I’d like to fuck») accanto a milf. American Apparel ha usato l’ultrasessantenne Jackie O’Shaughessy per pubblicizzare lingerie con lo slogan: «Essere sexy non ha data di scadenza». Il primo passo per essere ammesse tra le Perennial (oltre che avere stile, ovvio)? Dichiarare gli anni.

 

vivienne westwood

Lo fa, tra le italiane, l’attrice Stefania Casini (70) che sta lavorando a un documentario su Guido Crepax. E lo fa, tanto per uscire dallo showbiz, la scrittrice Isabel Allende (77 il 2 agosto), che nel 2017 ha trovato un nuovo amore e in maggio ha pubblicato un nuovo romanzo che in Italia arriverà a novembre con il titolo Lungo petalo di mare. Ma la vera domanda è: riusciranno le Millennial di oggi a diventare Perennial?

 

2. L’ADOLESCENTE PIÙ ATTEMPATA DEL MONDO

iris apfel

Roselina Salemi per “la Stampa”

 

La sua parola preferita? Amore. Il suo sogno? Visitare l’India, ma non sa se riuscirà a farlo. Il piacere più peccaminoso? Andare per mercatini delle pulci. Che cosa ha ereditato dai genitori? Curiosità, senso dell’avventura, humor e un’ottima genetica. ll suo successo maggiore? Vivere così a lungo.

 

jackie o shaughessy

Iris Apfel, 98 anni il 28 agosto, si definisce l’«adolescente più attempata del mondo», ma le piace anche, ironicamente, anche essere chiamata geriatric starlet . Rossetto rosso, enormi occhiali («per guardarvi meglio») ormai definiti «alla Iris», look stravagante e anti-minimalista, lo scorso febbraio ha firmato un contratto con Img, l’agenzia di top model come Gigi Hadid e Kaia Gerber.

 

naomi campbell 1

Dice di lei il fotografo Bruce Weber: «Iris è uno dei miei soggetti preferiti. Ha quattro occhi davanti e due dietro, per questo riesce ad avere uno sguardo trasversale sulle cose. Sa sempre come allargare i tuoi orizzonti». Giornalista (all’inizio), arredatrice (ha messo mano nella Casa Bianca dal 1950 al 1992 con nove presidenti, da Truman a Clinton), fondatrice con il marito Carl della Old World Weavers, azienda specializzata nella riproduzione di stoffe antiche, designer di gioielli, ispiratrice di una linea beauty per Mac Cosmetics.

 

Questo imprevisto successo che l’ha portata a essere l’unica testimonial novantenne di auto (Citroën) e moda (& Other Stories), protagonista della mostra Rara Avis dedicata ai suoi look, di un documentario, e, da pochissimo, della campagna del gelato Magnum #NeverStopPlaying, trova qualche spiegazione nell’autobiografia Iris Apfel. Icona per caso. Riflessioni di una star della terza età (HarperCollins). E se potessimo rubarle qualche segreto?

 

iris apfel

«Esagerate senza problemi» «Mia madre diceva sempre che, con un abitino nero e gli accessori giusti, potevi creare un centinaio di look diversi. Compiva autentici miracoli con un semplice foulard. E aveva ragione. Puoi andare in ufficio e poi uscire a cena e persino andare a una serata di gala con gli stessi abiti, cambiando semplicemente gli accessori.

iris apfel 2

 

I gioielli possiedono uno straordinario potere di trasformazione». Iris Apfel si sente nuda senza bracciali, ne porta anche sei per polso, mescola pezzi di valore e chincaglieria, ha trasformato la casula di un sacerdote in un mantello prezioso, mette qualsiasi cosa sui jeans. Il suo invito: «Provate! Lanciatevi! More is more. Che cosa potrebbe succedervi, alla fine, di tanto terribile?

 

iris apfel 1

Non esiste una polizia della moda pronta ad arrestarvi». «Mai voler apparire giovane» «Non si mette la minigonna a 75 anni. Si evitano i vestiti sbracciati, i capelli lunghi, il trucco eccessivo. Non c’è nulla che invecchi una donna quanto il tentativo di sembrare giovane, ma si può essere irresistibili a qualsiasi età, come diceva Coco Chanel. Basta scegliere l’abito in base all’occasione.

 

Non si va al ristorante con le infradito, non sono adeguate. Ho l’impressione che oggi il concetto di “adeguato” sia stato un po’ dimenticato: la gente non vuole più fare fatica. Male». «Basta nero totale» «D’ inverno tutte le ragazze – proprio tutte – portano stivali neri, collant neri, un cappello nero e un giubbotto di pelle nera. È rarissimo vedere anche solo qualcosa di marrone.

 

iris apfel

Lo fanno perché vogliono sentirsi accettate? Fare parte di un gruppo? O forse hanno paura di commettere un errore, visto che tutto costa caro?». Iris Apfel con suoi completi verdi, le mantella arancio , le piume fucsia, i colli di pelliccia arcobaleno, è un invito al colore: «Serve: oggi il mondo è così grigio! Tanto vale sbizzarrirsi. Perché non indossare qualcosa che urli al mondo: “ eccomi qui”? ». «Lo stile non si compra» Iris frequenta le svendite, i mercatini vintage, i negozietti dove una fashion victim non entrerebbe mai. Le piace trattare.

iris apfel su how to spend it del financial times

 

E spiega: «Le persone più eleganti che ho conosciuto nella mia vita non avevano soldi. Puoi comprare la moda, non lo stile. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ho viaggiato molto e ricordo ancora oggi donne napoletane che non avevano assolutamente niente, ma risultavano straordinariamente eleganti».

iris apfel citroen ds3

 

«Un tocco di rosso» «Un tocco di rosso fa più effetto di un’intera secchiata d’acqua». Iris Apfel cita Matisse, che adora. Ma anche Man Ray, che paragonava «l’uso del rosso all’impeto e alla dignità di un cuore intrepido».

 

iris apfel

Racconta: «A Mac dissi che i loro rossetti erano troppo nude, dovevano essere più coprenti e contenere più pigmenti. Andarono esauriti in un batter d’occhio. La gente rubava i tester nei negozi!» Very Red Apfel, prodotto da Edward Bess per Bergdorf Goodman è inconfondibile.

 

iris apfel su how to spend it del financial times

«Lavorate sino alla fine» «Mi piace lavorare, fare cose nuove. Se la gente si interessa al mio stile o rimane sbalordita perché sgambetto ancora va benissimo. Sono convinta che siamo al mondo per realizzare qualcosa. Se smettiamo di usare il cervello , si atrofizzerà e improvvisamente smetterà di funzionare. Credo che la pensione sia un destino peggiore della morte»

julianne moore a cannes1grace jones 8iris apfelcher meryl streepiris apfel su how to spend it del financial timesiris apfel julianne moore e naomi watts sul red carpetiris apfel iris apfel iris apfel citroen ds3iris apfel su how to spend it del financial timesmadonna 1jackie o shaughessy grace jones 9ashton applewhite cher 10madonna 15naomi campbell 6cher hillary clintoncher 5chercher hillary clinton 1naomi campbell 5grace jones 15grace jonesgrace jones grace jones 032grace jones 15grace jones adgrace jonesgrace jones 16grace jones 17grace jones 19grace jones 20naomi campbellnaomi campbell 1naomi campbellnaomi cambpellmadonna 31madonna 22madonna 24madonna 25madonna 8madonna 7madonna + medellin maluma 8 jean paul gaultier e madonna 1madonna + medellin maluma 2madonna 7madonna 10madonna 9madonna 8madonna 4madonnamadonna + medellin maluma 4madonna + medellin maluma 7julianne moore

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…